Lettera a Bersani e Pecoraro Scanio



Lettera aperta









Al Ministro per le Attività Produttive
On.le dr. Pier Luigi BERSANI 
Via Veneto, 33

00187 Roma





Al Ministro dell’ Ambiente
On.le dr. Alfonso Pecoraro Scanio


Viale Cristofaro Colombo, 44


Roma









Rigassificatore: inammissibile qualsiasi sanatoria.
Si impone SUBITO l’annullamento.





La Conferenza dei Servizi sulla questione del rigassificatore a Brindisi,
svoltasi a Roma il 22/03/07, ha fatto registrare, come è noto, l’unanime
presa d’atto della illegittimità del provvedimento autorizzativo e la
comune richiesta di ritiro del provvedimento stesso previa l’immediata
sospensione dei lavori. Nella fase conclusiva di tale Conferenza la
dott.ssa Rosaria Romano, direttore generale dell’Energia e delle Risorse
Minerarie del Ministero dello Sviluppo e coordinatrice della Conferenza
stessa, ha ribadito la «sussistenza di vizi di legittimità ab origine
dell’autorizzazione per violazione di legge in materia di normative sulla
VIA e sui rischi di incidente rilevante». Ed ha aggiunto che il Ministero
provvederà a dare le previste comunicazioni di avvio del procedimento di
«revisione dell’autorizzazione».

Preso atto del positivo esito di tale Conferenza dobbiamo tuttavia ribadire
quanto da noi sostenuto nel corso di una audizione delle associazioni,
svoltasi a Roma il 21/03/07. E cioè che l’atto amministrativo in questione
non è illegittimo solo per violazione di legge (mancata effettuazione della
procedura di VIA e mancata consultazione delle popolazioni interessate) ma
lo è anche perché vistosamente viziato da eccesso di potere. Un vizio
questo determinato dalla falsa prospettazione degli elementi di valutazione
offerti all’autorità amministrativa a causa di comportamenti scorretti che
hanno inficiato le valutazioni dell’organo decidente.  

Durante la citata audizione abbiamo invero ricordato che dottrina e
giurisprudenza sono concordi nell’includere fra i casi di eccesso di potere
quelli dovuti ad errore o dolo. Nel procedimento autorizzativo in questione
le irregolarità, intenzionali o meno, messe in luce dall’inchiesta penale
risultano numerosissime e presentano un incontestabile oggettività
determinata da acquisizioni documentali e da ammissioni degli stessi
inquisiti.

A fronte di una tale situazione affermiamo che non ha alcun senso e
risulterebbe peraltro in contrasto con i risultati della citata Conferenza
una soluzione intesa a far effettuare una postuma procedura di VIA. Intanto
perché non verrebbe comunque meno l’altro vizio di legittimità, e cioè
quello della mancata consultazione delle popolazioni (inammissibile ex
post), e poi perché una tale scelta risulterebbe oggettivamente aperta ad
una possibile convalida dell’autorizzazione. Evenienza questa inammissibile
ed assurda per la conclamata insussistenza di un interesse pubblico tale da
giustificarla. Interesse pubblico assolutamente non ipotizzabile alla luce
di quanto emerso anche sul versante dell’inchiesta penale con i suoi
sviluppi sempre più sconcertanti e a fronte delle decisioni delle
Amministrazioni locali e della Regione Puglia, interpreti istituzionali
delle popolazioni interessate, che si sono ripetutamente espresse con
diffuse e stringenti argomentazioni per un netto rifiuto dell’impianto.

Chiediamo pertanto l’immediata sospensione dell’efficacia dell’atto
autorizzativo ai sensi dell’art. 21 quater comma 2° della Legge 7/8/1990
nr. 241 e, a seguito della prescritta procedura di autotutela,
l’annullamento dell’atto medesimo ai sensi degli artt. 21 octies e 21
nonies della legge medesima.



Brindisi, 04 marzo 2007



Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott.
Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI,
Circolo ACLI Brindisi, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina
Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del
Cittadino Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta
d’Oriente.