Lettera aperta a Prodi



LETTERA APERTA

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On.le prof. Romano PRODI
Roma
Signor Presidente,
apprendiamo che il Primo Ministro inglese Tony Blair, durante la Sua visita
a Londra, si è detto preoccupato per le oggettive difficoltà che la Britsh
Gas sta incontrando nella realizzazione del rigassificatore a Brindisi e Le
ha fatto pressioni perché venga rimossa l'opposizione delle istituzioni
locali e della Regione Puglia. Si tratta, a nostro avviso, di un intervento
improprio per il contenuto e le espressioni usate, di una interferenza in
una questione interna del nostro Paese tra le competenti istituzioni ed un
soggetto economico privato (la British Gas nella versione italiana della
Brindisi LNG), di una pretesa che prescinde dalla considerazione che il
nostro è uno "stato di diritto" con regole che disciplinano poteri e
competenze. Ed è anche uno Stato democratico con rilevanti autonomie
costituzionalmente riconosciute agli Enti locali e alle Regioni, uno stato
quindi nel quale si deve tener conto, quando è in gioco il destino di un
determinato territorio, delle scelte delle popolazioni interessate e delle
loro istituzioni.
Le siamo grati, signor Presidente, per avere opportunamente fatto presente
all'autorevole interlocutore inglese l'ampiezza e la rilevanza
istituzionale della nostra opposizione al progetto ma i passaggi della Sua
replica con i quali si scusa assicurando i richiesti interventi, per quanto
possano essere giustificati da convenienze diplomatiche, ci hanno procurato
amara sorpresa. Siamo comunque convinti che il necessario approfondimento
da parte Sua del caso Brindisi Le farà avvertire «dispiacimento» non per le
difficoltà della British Gas ma per i torti che ha subito e continua a
subire la nostra comunità e La indurrà non certo «a fare pressione sulle
autonomie locali» perché mutino orientamento ma ad adoperarsi per risolvere
quanto prima il grave problema secondo le attese delle nostre popolazioni.
Noi crediamo che la realizzazione del rigassificatore a Brindisi sarebbe,
come ha ribadito dopo la sortita del premier inglese il Presidente della
Regione Vendola, un «crimine contro l'umanità» e perciò la nostra
opposizione resta fermissima ed anzi viene rafforzata da indebiti
interventi ed inopportune pressioni.
Solo qualche giorno addietro per la quinta volta migliaia di cittadini sono
scesi a Brindisi in piazza per chiedere che il Governo liberi la nostra
città dall'ipoteca del rigassificatore che costituisce un gravissimo
pericolo per l'incolumità dei cittadini in considerazione del sito
prescelto (nel porto a trecento metri dallo stabilimento del Petrolchimico
e ad un chilometro dal centro abitato) e che impedisce alle istituzioni
locali di portare avanti le politiche economiche innovative che si sono
date in attuazione di precisi mandati elettorali ricevuti in occasione
dell'ultima consultazione amministrativa. Il Governo ha il dovere di tenere
conto degli impegni assunti durante la campagna elettorale politica da
qualificati esponenti della sua maggioranza i quali hanno pubblicamente
riconosciuto che va bloccato un progetto autorizzato in forme irregolari e
senza alcun coinvolgimento democratico dei cittadini nel periodo della nota
"tangentopoli brindisina" con procedure tuttora al vaglio dell'autorità
giudiziaria penale. Ed al riguardo ci permettiamo ricordare quanto Lei
stesso il 15 novembre del 2005, in un messaggio di risposta ad una nostra
richiesta di chiarimento in merito ad un discorso da Lei tenuto a Bari,
ebbe a dire: «quando ci sono in gioco scelte importanti e a rilevante
impatto territoriale, ritengo indispensabile tenere conto delle indicazioni
e degli orientamenti delle comunità locali».
L'ultima manifestazione popolare, come le precedenti, ha detto ancora una
volta che Brindisi ed il territorio provinciale non accetteranno mai il
rischioso impianto e che un'eventuale conferma del provvedimento
autorizzativo segnerebbe un'insanabile rottura istituzionale nel rapporto
di fiducia e di collaborazione tra gli Enti locali (e le loro comunità) ed
il Governo centrale. Confidiamo perciò che, in coerenza con quanto
recentemente dichiarato dal Ministro Santagata e dal sottosegretario
Bubbico, rispettivamente alla Camera ed al Senato, nella parte
argomentativa delle risposte a due interrogazioni della destra, il Governo
voglia trovare il modo per risolvere positivamente il grave problema.
Con l'occasione Le rinnoviamo, Signor Presidente, viva preghiera perché
voglia ricevere quanto prima una nostra ristretta delegazione incaricata di
esporLe le nostre ragioni che sono in sintonia con le scelte degli Enti
locali e della Regione Puglia. Fra i suoi gravosi impegni voglia trovare
qualche minuto da dedicare, a Roma o a Brindisi nel caso di una Sua visita
alla nostra città, alle nostre associazioni che cercano di dare voce alle
speranze e alle attese di questo territorio.
Brindisi, 07 novembre 2006


Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione "Dott.
Antonio Di Giulio", Fondazione "Prof. Franco Rubino", Cobas, A.I.C.S.,
ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per
la Tutela dell'Ambiente e della Salute del Cittadino Comitato cittadino
"Mo' Basta!", Comitato Brindisi Porta d'Oriente, Unione Giuristi Cattolici.