Re: "Tav, Agnoletto: «Disinformazione creata a tav olino»"




>Bruxelles, 22 marzo 2006 -  Vittorio Agnoletto si chiede «come medico del
>lavoro, come sia possibile che il personale dell'Arpa, un istituto composto
>da tecnici possa dare credito a uno studio che non rispetta i parametri
> minimi di un qualsiasi studio scientifico».



Carissimi, sentite: l'ho già detto tante volte!

Sbaglio o quelli dell'ARPA sono pubblici dipendenti a vita?

Non lo sapete che questi son abituati ad attaccare la coda all'asino dove vuole il loro padrone?

Per quale motivo ripeto così spesso che dobbiamo introdurre la rotazione nel pubblico impiego?

Perchè: i pubblici dipendenti a vita sono il substrato, propriamente un terreno di coltura, su cui alligna ogni forma di potere marcio.

Gli togli l'impiego pubblico a vita, ed i poteri marci non potranno attecchire più.

Nella stagnazione, nasce la putredine, nella rotazione compare la vita.

Quanto tempo ci vuole per farvi capire un fenomeno così semplice?

Grazie, grazie, grazie infinite per il vostro gran daffare, ma purtroppo temo, anzi, son sicurissimo, e ci metto la firma sotto, che coi vostri modi tradizionali di affrontare le cose (un problema alla volta senza mai andare a toccare le questioni fondamentali) non ricaccerete un ragno dal buco.

Basta con lo sfrondare le foglie, le radici bisogna estirpare!

Se avessi la minima fiducia nel vostro modo di agire, non passerei il mio tempo a fare la figura del fesso a ripetere sempre le stesse cose, ma mi godrei la vita fiducioso.

Invece è mio parere che qui ci stiamo giocando tutto, e quindi non posso rimanere senza far nulla vedendo come va tutto a rotoli coi vostri, tradizionalissimi e per questo motivo inefficaci, metodi.

Sempre un carissimo saluto, però svegliatevi, cavolo!

Danilo D'Antonio




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Quando sarà possibile un altro mondo?
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Nelle attuali società umane, come quindi anche in quella italiana, in cui i ruoli più importanti, più strategici da un punto di vista organizzativo, amministrativo, fiscale, educativo, culturale, mass-mediatico, sanitario, d'ordine pubblico, etc. sono assegnati a vita a determinate persone, viene a crearsi di fatto uno Stato ben disgiunto dai comuni Cittadini, un nocciolo duro assolutamente impenetrabile ed immodificabile da tutti coloro che ne sono stati esclusi. Queste due entità, Stato e Cittadini, che per patto sociale avrebbero dovuto coincidere, avrebbero dovuto esser tutt'uno, di fatto rimangono assolutamente separate e spesso contrapposte.

E' spesso, sì, scritto sulle carte costitutive dei Paesi più progrediti della Terra, come anche nella stessa Costituzione Italiana, che "la sovranità appartiene al popolo" (intendendo: a tutto il popolo!), ma la realtà è ben diversa: la stragrande maggioranza dei Paesi del mondo, Italia in testa, sono non una Repubblica ma una "cosa di parte", sono qualcosa che letteralmente appartiene alle persone assunte a vita nei posti chiave dello Stato (che siano esse dirigenti o semplici dipendenti). I più avanzati Paesi del mondo sono attualmente in mano ad una autentica oligarchia, di basso livello ma diffusa ovunque, che tuttora spadroneggia ed assoggetta, anche se in maniera sottile, subdola, la restante parte della popolazione, ed impedisce loro una naturale evoluzione verso ciò che i diversi àmbiti situazionali effettivamente richiedono.

Se in generale l'operato del nostro Governo e di quelli degli altri Paesi non ci trova d'accordo, non perdiamo altro tempo: concentriamo le nostre energie per rimuovere quel particolare modello di organizzazione sociale che è alla base di ogni comportamento malefico dei Governi, e dà carta bianca agli imperi economici mondiali. L'impiego pubblico assegnato a vita è l'origine profonda, nascosta, meschina, della stragrande maggioranza dei problemi del mondo d'oggi, siano essi pertinenti la pace, od il campo dei diritti umani, la distribuzione del lavoro, la difesa dell’ambiente, o che altro.

Esigiamo, dunque, ciò di cui è impossibile negare la assoluta legittimità: pretendiamo un equo impiego pubblico a rotazione, equamente condiviso e di reale appartenenza comune. Il giorno che questo nuovo ordinamento sociale venisse alla luce non vi sarebbero più, ad esempio, enti radiotelevisivi di Stato a far continua sfacciata propaganda al pensiero unico governativo, nè vi sarebbero forze dell'ordine (oggi assunte anch'esse a vita per rimanere a fedele guardia di Stati oligarchici) ad accanirsi contro i cittadini manifestanti, tantomeno potrebbe esservi un apparato burocratico a far da fertile terreno di coltura per ogni tipo di corruzione e malgoverno.

Si getterebbe invece il seme per realizzare una nuova società umana pienamente basata sulla condivisione e la partecipazione, non più sull'accaparramento e l'esclusione. Quel giorno, obiettivi, persino così ambiziosi come quello di veder ogni donna, ogni uomo sulla Terra disporre di un lavoro, e quindi di un reddito e, cosa ancor più importante, di un potere civico, minimamente garantiti, diverrebbero molto più facilmente raggiungibili. Disoccupazione e precariato, come pure qualsiasi altra incapacità dei governi a rispondere efficacemente alle esigenze della società, diverrebbero solo un brutto ricordo del passato.

L'impiego pubblico a vita è lo scoglio contro cui si infrangono tutti i più bei sogni dell'umanità. L'impiego pubblico a vita è l'anello debole di una catena, altrimenti indistruttibile, che tiene avvinto un intero mondo e ne impedisce il progresso sociale. L'impiego pubblico a vita è l'anello che, nell’interesse di tutti, ed in maniera legalmente, moralmente ed eticamente ineccepibile, dobbiamo oggi definitivamente spezzare.



Danilo D'Antonio

Laboratorio Eudemonìa
Via Fonte Regina, 23
64100 Teramo - Italy

http://ars.hyperlinker.org





Quando altro mondo? # Versione 2.7.0 # 06-07-35