Spoil system nella gestione delle riserve siciliane?



 

 

Italia Nostra

COMUNICATO STAMPA

 

 

Caltanissetta, 16 novembre 2005

 

La Sicilia è una terra molto strana. Proprio ora che, dopo anni di impegno, di  lavoro, di dedizione assoluta da parte degli enti gestori delle Riserve naturali siciliane, si iniziano a concretizzare, a raccogliere i primi importanti risultati (conoscenza, tutela e valorizzazione delle aree protette, visitatori sempre più numerosi, finanziamenti europei per le infrastrutture di fruizione), l’assessore regionale al Territorio e ambiente Francesco Cascio, con il recente Avviso pubblico per l'affidamento in gestione delle Riserve naturali, mette in grave difficoltà, se non a rischio licenziamento, quanti hanno egregiamente operato sino ad oggi. A cominciare,ovviamente, dalle associazioni ambientaliste e dal loro personale.

 

Nel ribadire la piena adesione del Consiglio regionale siciliano di Italia Nostra al sit-in di protesta di oggi – mercoledì 16 novembre – del personale delle Riserve naturali regionali, Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia, interviene nel merito della  questione dell’affidamento del servizio di gestione delle aree protette.

 

“L’assessore al Territorio e ambiente, Francesco Cascio, ha escogitato, con l’Avviso pubblico per l'affidamento in gestione delle Riserve naturali (avviso tanto generico quanto ambiguo), un sistema davvero paradossale - dichiara  Leandro Janni - per il quale enti gestori che hanno operato male –  quali ad esempio alcune province regionali – possono continuare ad operare, mentre enti, associazioni che hanno positivamente lavorato, superando il vaglio multidisciplinare previsto per legge, rischiano di non essere riconfermate.

Noi ambientalisti “storici” (Italia Nostra, Lipu, Wwf, Cai, Legambiente) di certo non ci scandalizziamo se nuovi soggetti chiedono la gestione di Riserve. Semmai, questa è una conferma che le aree protette sono diventate elementi importanti per lo sviluppo di un territorio. Non comprendiamo però – aggiunge il presidente di Italia Nostra Sicilia – il perché, se un ente ha lavorato bene, debba essere sottoposto al rinnovo tramite un bando pubblico come quello emanato dall’Assessore Cascio.

In atto, comunque, le uniche Riserve la cui gestione è sottoposta al bando dell’assessore (a parte le Riserve che dopo tanti anni devono ancora essere istituite), sono quelle affidate alle associazioni ambientaliste e alle università. E’ chiaro allora che, se viene stabilito il principio secondo il quale l’ente gestore va cambiato, a prescindere dai risultati ottenuti - vanificando, peraltro, anni di impegno, disperdendo professionalità, competenze ed esperienze non facilmente ricostruibili - ciò che in realtà si vuole, non è una migliore gestione delle aree protette, ma liberarsi di quei gestori che hanno la “responsabilità” di avere impedito e di impedire il degrado del territorio e la diffusione della speculazione edilizia anche in aree di grande pregio paesaggistico e naturalistico”.

 

“L’assessore al Territorio e Ambiente – conclude Janni - provveda ad istituire le riserve già previste dal Piano, verifichi a tutto campo il lavoro e i risultati conseguiti dai gestori delle 77 Riserve già istituite e dei quattro Parchi regionali. Revochi quindi immediatamente gli affidamenti a quegli enti che hanno operato male – basandosi non su criteri soggettivi e discrezionali, ma su criteri certi ed obiettivi, su dati ufficiali (come ad esempio le schede di valutazione elaborate dal Consiglio dei Parchi). Conseguentemente, metta a bando l’affidamento delle sole Riserve i cui gestori non hanno risposto alle legittime aspettative.

In caso contrario - se cioè si prescinde dai risultati conseguiti - invece di ottenere efficienza e trasparenza si vanificheranno, di fatto, anni di lavoro, determinando uno stato di pericolosa precarietà che non può che tornare a danno del nostro straordinario e delicato patrimonio ambientale”.

 

Cordiali saluti,

 

l'Ufficio comunicazione di Italia Nostra Sicilia

 

 

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