NEWS 05.05.2005 - comunicato stampa - sentenza processo



ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA - FALCONARA
ASSOCIAZIONE COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO - FALCONARA

COMUNICATO STAMPA


SENTENZA PROCESSO PENALE ROGO 25.08.1999
RISULTATI STORICI OTTENUTI DAI COMITATI CITTADINI

La sentenza inerente il processo per il tragico rogo del 25 Agosto 1999, in
cui persero la vita due lavoratori della raffineria API e durante il quale
centinaia di cittadini lasciati in balia degli eventi a causa del ritardo
con il quale si segnalò l’emergenza alle Autorità, dovettero abbandonare le
abitazioni, fa risaltare due risultati, per Falconara, a dir poco storici:

1) Per la prima volta, da quando esiste la raffineria, alcuni cittadini,
come singoli e come Associazioni si sono costituiti parte civile in un
procedimento penale contro l’API, e quel diritto è stato pienamente
riconosciuto;

2) Per la prima volta, un Organo giudicante, a seguito del suddetto
processo penale, ha condannato la Soc. Api, unitamente ad uno degli
imputati riconosciuto responsabile dell’accaduto, a risarcire i danni ai
Comitati ed ai cittadini costituitisi parte civile.

Noi cittadini le cui abitazioni, nel corso degli anni, sono state
sovrastate quasi inglobate dall’espansione territoriale degli impianti
della raffineria abbiamo alzato la testa di fronte a chi si è comportato e
si comporta come un PADRE/PADRONE di questo territorio.

La molla di questa “ribellione” si attivò, oltre che per la immensa paura
subita ed il grande, immanente rischio corso, che ci fece vivere momenti di
concitazione e di tensione in quell’alba drammatica che mai nessuno potrà
dimenticare, anche per il pianto dei nostri bambini impauriti, per lo
sbigottimento dei nostri anziani, per l’umiliazione patita nell’aver dovuto
abbandonare le nostre abitazioni, tutte le nostre cose, di corsa con il
cuore in gola.
La molla si attivò per la consapevolezza immediatamente palesatasi di
essere ormai prigionieri, anzi in ostaggio, del “sistema raffineria” che
negli anni ha fagocitato territorio, persone e coscienze, piegandole alle
proprie esigenze.
Da quella mattina abbiamo trovato l’impulso ed il modo di gridare la nostra
rabbia, la nostra paura e di difendere a gran voce la nostra dignità di
uomini.
Da allora li abbiamo “marcati stretti” in tutte le sedi (istituzionali e
mediatiche) nelle quali abbiamo avuto accesso come Comitati  ed abbiamo
smascherato la presunta sicurezza ed affidabilità propagandata dalla
Dirigenza dell’API. Fino ad  arrivare anche ad intraprendere un’azione - la
più civile che la società mette a disposizione dei cittadini : “costituirci
parte civile” in un procedimento penale avviato dalla magistrature neu
confronti dei vertici della raffineria API - che diviene il presupposto per
trascinare in giudizio civile i responsabili di quell’evento luttuoso e
dannoso. Cosa questa che, storicamente, la popolazione di Falconara non ha
mai fatto e che noi, oggi invece, faremo a brevissima scadenza.

<<So che per anni ho sacrificato gli azionisti dell'API senza dare un
dividendo per investire tutto in questo piccolo paese che non sarebbe
niente, Falconara, se non ci fosse l'API >> dichiarò il Presidente del
Gruppo API, Aldo Brachetti Peretti!
Queste arroganti parole sono risuonate più volte e sempre più forti nelle
nostre orecchie e ci hanno spronato maggiormente con caparbia volontà, a
rifiutare la verità del padre/padrone e ci hanno fatto avvertire l’urgenza
di conoscere lo stato dei fatti in prima persona.
Ma soprattutto ci ha fatto prendere in mano ciò che è nostro e che ci
appartiene di dritto : la salute, l’ambiente, la dignità, la vita.
Necessariamente, da quel giorno, si è materializzata la sfida ad una
“Entità” potente alla quale, in passato ed ancora oggi, viene permesso di
usare il territorio e la vita di chi ci vive come semplici variabili
dipendenti della sua attività.
La sfida è stata ed è grande per noi. ma ha costituito anche un percorso di
emancipazione, diremo quasi di riappropriazione dell’identità di cittadini
non più sudditi, cittadini finalmente liberatisi dal
ricatto/contrapposizione tra salute/benessere e lavoro.
Oseremo dire che porre la questione “quale lavoro  quale sviluppo” è stata
una riappropriazione di un’identità finalmente umana che la costituzione di
parte civile al processo per il rogo del 25/8/1999 ha esaltato e
sottolineato.

Oggi diciamo che la raffineria API, nel suo sviluppo, si è portata via vite
umane, territorio, salubrità, tranquillità.
Ma soprattutto ha rubato, quanto meno ipotecato, il futuro di un territorio
vasto e non solo di Falconara.
Dunque se oggi alcuni cittadini di questa città presentano un conto alla
Società Api, sappiano questi signori che è poca cosa rispetto a ciò che è
dovuto a questa città e a chi la abita.
Ma, principalmente, sappiano che abbiamo maturato la convinzione che di
fronte ai cittadini non potranno più farla franca!


Il Presidente dell’Associazione di Villanova
 Loris CALCINA


Il V.Presidente dell’Associazione di Fiumesino
 Massimo DE PAOLIS






Falconara M.ma, 05/05/2005


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