Fw: nucleare: altro che mercato!



COMUNICATO STAMPA

 NUCLEARE: ALTRO CHE MERCATO! GLI AMICI DELLA TERRA DENUNCIANO ALL'UE GLI
ASPETTI ASSISTENZIALI DELL'ACCORDO ENEL-SLOVACCHIA

2 febbraio 2005. Con una formale denuncia (1), rivolta al Commissario UE
alla concorrenza, Sig.ra Neelie Kroes, gli Amici della Terra europei,
insieme ad associazioni ambientaliste slovacche, hanno chiesto l'apertura
di un'indagine sulla conformità di una nuova tassa con le regole del
mercato. La denuncia, che potrebbe portare all'apertura di una procedura
d'infrazione a carico della Slovacchia, sostiene l'illegittimità della
progettata tassa (sul consumo di elettricità da ogni fonte), che il governo
slovacco intende imporre sulle bollette, al fine di finanziare il
cosiddetto. "fondo pensione del nucleare", reso obbligatorio dalla
normativa europea e destinato alla chiusura degli impianti, alla gestione
dei rifiuti e a far fronte ad eventuali incidenti.

 Gli introiti della nuova tassa andrebbero a vantaggio della compagnia
elettrica Slovenskè Elektrarne (S.E) che attualmente gestisce sei impianti
nucleari, che suppliscono a circa la metà del fabbisogno nazionale. Il
governo di Bratislava si prepara inoltre a privatizzare il 66% della SE, ed
ha accettato lo scorso dicembre un anticipo condizionato di 840 milioni di
euro da parte dell'Enel. La vendita, tuttavia, sarà perfezionata finché non
sarà stata presa la decisione su costruire o meno due nuove centrali (2) e
non si sarà stabilito con chiarezza chi dovrà sostenere le spese relative a
incidenti, smantellamento a fine vita dei reattori e gestione delle scorie.

 Attualmente il "fondo pensione" nucleare accantonato dalla Slovacchia
contiene appena il 10% del necessario, che supera i 3 miliardi di Euro. Ciò
è dovuto al fatto che il fondo è stato costituito solo dal 1995, nel corso
del negoziato per l'ingresso nell'UE, e che, nel frattempo, è stato speso
in parte per riparare i danni determinati da un incidente occorso ad un
reattore sperimentale nel 1997.

 Ad avviso degli Amici della Terra, al governo slovacco non dovrebbe essere
consentito finanziare, a danno di altre imprese elettriche, un'impresa
nucleare che tra l'altro è di sua proprietà e che intende vendere. I costi
della Slovenskè Elektrarne (S.E) dovrebbero essere sostenuti solo con i
suoi profitti e non con aiuti di stato.

Laura Radiconcini, vicepresidente degli Amici della Terra europei, ricorda
che la Commissaria Kroes ha recentemente dichiarato di avere intenzione di
contrastare gli aiuti pubblici alle imprese. Il caso slovacco costituisce
un primo test di tale intenzione. Questa è l'ennesima conferma che
produzione nucleare e libero mercato non vanno d'accordo, in contrasto con
chi sostiene che il nucleare sarebbe un affare. Dietro ogni programma
nucleare c'è il monopolio della produzione elettrica o consistenti aiuti di
stato.

 (1) Il testo in inglese della denuncia  (6 pagine) può essere richiesto
agli Amici della Terra

(2) Per sostituirne due. Infatti, a causa degli scarsi standard di
sicurezza, l'accordo d'ingresso della Slovacchia nell'UE richiede la
chiusura di due dei reattori della SE nel sito di Bohunice, prevista nel
2006/2008 -



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