nuovo inceneritore a milano



Corriere della Sera - Edicolacorriere.it
lunedi 11 ottobre 2004

L'impianto avrà tre linee e potrà servire anche i comuni vicini. Albertini:
tra un decennio nessun sacco di spazzatura in discarica

«Nuovo inceneritore in zona Ripamonti»

Il Comune: i lavori prima della fine del mandato. Sorgerà al confine con
Opera. Costo: 200 milioni

Il nuovo inceneritore di Milano sorgerà nella zona Sud della città. In un'
area compresa tra il depuratore di Milano Sud e quello di Nosedo, nel
perimetro segnato da via dei Missaglia e via San Dionigi. Una possibilità
potrebbe essere il confine milanese vicino al carcere di Opera. Obiettivo:
rifornire di energia il carcere e insediamenti come quello di Opera e
Rozzano. Resta comunque il riserbo assoluto sul luogo, per non scatenare
polemiche e proteste. «Vogliamo pubblicare il bando di gara entro la fine
del nostro mandato», dice l'assessore all'Ambiente, Domenico Zampaglione.
Occorre uno spazio di circa 130 mila metri quadrati. Palazzo Marino ha già
individuato 8 aree. «Il progetto di massima dell'impianto esiste già -
conferma l'assessore -. Tre linee come quello di Silla 2 per un costo di
circa 200 milioni di euro».
L'obbiettivo è ambizioso. «Entro dieci anni - dice il sindaco Gabriele
Albertini - con i due termovalorizzatori in piena funzione, Milano non
manderà più niente in discarica».
GIANNATTASIO

Otto località rigorosamente top secret. In una di queste ...

Otto località rigorosamente top secret. In una di queste verrà realizzato il
nuovo termovalorizzatore di Milano. Tutte nella zona sud della città. Alcune
sono state già escluse a priori: impossibile avvicinarsi troppo a Linate per
via dell'altezza del camino del forno. Altre non sono state prese in
considerazione perché fuori dai confini milanesi. Quindi il campo si
restringe a un'area compresa tra il depuratore di Milano sud e quello di
Nosedo, in pratica nel perimetro segnato da via dei Missaglia e via san
Dionigi. I bookmaker puntano sul confine milanese vicino al carcere di Opera
e comunque in una zona che permetta di rifornire di energia fette
consistenti di popolazione. Lo stesso carcere, ma anche insediamenti come
quello di Opera e di Rozzano. Resta comunque il riserbo assoluto: non
occorre spingersi fino ad Acerra per capire che una scelta di questo genere
provoca sempre polemiche a non finire. È successo così con Silla 2, accadrà
sicuramente con il terzo impianto. Palazzo Marino spinge sull'acceleratore.
«Vogliamo pubblicare il bando di gara entro la fine del nostro mandato -
attacca l'assessore all'Ambiente, Domenico Zampaglione - per questo nei
prossimi giorni daremo mandato all'Amsa di realizzare uno studio per
individuare oggettivamente lo spazio migliore per il termovalorizzatore che
tenga conto non solo dell'impatto ambientale, ma anche di una logistica
complessa come quella dei trasporti». Occorre uno spazio di circa 130mila
metri quadrati. Palazzo Marino, insieme ai tecnici dell'ambiente e dell'
urbanistica, ne ha già individuati 8. Toccherà all'Amsa puntare il dito sull
'area x, anche se la decisione finale sarà tutta «politica». «Il progetto di
massima dell'impianto esiste già - conferma l'assessore - Tre linee come
quello di Silla 2 per un costo di circa 200 milioni di euro. Dopo lo studio
di Amsa bisogna preparare il progetto definitivo e metterlo a gara. Vogliamo
che ci sia l'aggiudicazione nel nostro mandato».
L'obbiettivo è ambizioso. «Entro dieci anni - dice il sindaco Gabriele
Albertini - con i due termovalorizzatori in piena funzione, Milano non
manderà più niente in discarica». In realtà le previsioni sono leggermente
differenti. La raccolta differenziata si attesta sul 35 per cento, i rifiuti
bruciati a Silla 2 rappresentano il 45 per cento e quelli in discarica sono
il 20. Il nuovo impianto - della stessa potenza di Silla 2 - non solo
dovrebbe eliminare le discariche e bruciare i fanghi dei tre depuratori, ma
potrebbe allargare il giro di Amsa. Non è un caso che in questi ultimi mesi,
la società di via Olgettina stia espandendosi nell'hinterland. I contratti
fioccano. Per adesso Amsa si limita a gestire i rifiuti dei vari comuni
della fascia milanese mantenendo inalterati i luoghi di smaltimento, ma
quando sarà pronto il terzo termovalorizzatore potrà offrire a prezzi
concorrenziali lo smaltimento nel forno. Quindi, non solo rifiuti dei
milanesi, ma anche quelli dei comuni intorno al capoluogo.
Certo ci vorrà del tempo. E molta prudenza. «I lavori - spiega Zampaglione -
si concluderanno fine 2008, inizio 2009». Ma la vera partita politica si
gioca da questo momento in poi: «Ci sarà sicuramente un problema con i
comuni limitrofi e con gli insediamenti vicino al termovalorizzatore -
continua l'assessore - Ma bisogna essere razionali. Il livello tecnologico è
notevolissimo. I termovalorizzatori non sono impianti che avvelenano le
persone. Altrimenti non li faremmo». Per questo motivo, una volta che sarà
individuata l'area, Palazzo Marino farà una campagna capillare di
informazione: nei consigli di zona, su internet, sui mezzi di informazione.
«In modo da ottenere quel consenso sufficiente per portare avanti la
realizzazione».
Ultima considerazione. Estetica: «Il termovalorizzatore dovrà essere bello -
conclude Zampaglione - non deve ammazzare il territorio. Talmente bello da
diventare un luogo da visitare nel week end». Forse, è chiedere troppo.

Maurizio Giannattasio