Cucciolo di Capriolo mangiato vivo da tre cani da caccia.



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Comunicato del 28 Settembre 2004

UN CUCCIOLO DI CAPRIOLO FERITO DA UN CACCIATORE E CON IL VENTRE
SQUARCIATO SI RIFUGIA IN UN CENTRO ABITATO DOVE TRE SEGUGI LO
BRACCANO DIVORANDOLO VIVO.

Domenica scorsa 26 settembre in un piccolo paesino di montagna in provincia
di Udine, Taipana, è accaduto un fatto di efferata violenza su un piccolo
Bambi, ovvero un cucciolo di Capriolo (Capreolus capreolus), sotto gli occhi
increduli di moti abitanti del posto, bambini compresi.
Verso le cinque di pomeriggio un cucciolo di Capriolo con il ventre
squarciato da una pallottola è arrivato dopo una corsa disperata, davanti al
centralissimo ufficio postale di Taipana, inseguito e dilaniato da tre
segugi fino al torrente antistante l'edificio dove è stato ulteriormente
morso e mangiato vivo di parte delle interiora che fuoriuscivano dalla
ferita, fino a quando alcuni paesani, seduti fuori di un bar del posto,
inorriditi dalla scena hanno messo in fuga i cani da caccia.
Solo dopo quasi un'ora si sono presentati i cacciatori che avevano sparato
per ritirare il corpo del povero cucciolo ormai morto dissanguato dopo
lunghi minuti di terrore.
"Questi fatti sono la prova inconfutabile che la caccia è solo distruzione,
violenza, morte e sofferenza per questi nostri amici animali - dichiara
Andrea Zanoni presidente della LAC Veneto - fatti con i quali crolla
definitivamente il tentativo delle associazioni venatorie di promuovere la
fantasiosa immagine del cacciatore ecologista, figura puramente virtuale
disegnata a tavolino per finalità di propaganda dalla lobby venatoria, nata
con l'intento di recuperare consensi nella società civile in favore della
caccia; il tentativo è inevitabilmente destinato al fallimento per lo
scontro fra la figura virtuale del cacciatore ecologista e quella vera
che si incontra nella realtà. Realtà che i cittadini di Taipana hanno
potuto direttamente vedere inorriditi con i proprio occhi in quello che
doveva essere un tranquillo pomeriggio di sole di un incantevole paesino
di montagna".
Alessandro Sperotto, della LAC del Friuli V.G., ha aggiunto: "Questa
barbarie accaduta domenica a Taipana è la tragica conseguenza di una forma
di caccia, quella con i segugi, di particolare ed inaudita violenza contro
inermi ed inerti creature che ogni anno vengono massacrate a centinaia fra
atroci ed inderscrivibili sofferenze".

LAC Lega Abolizione Caccia - Sezioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia
info: 347/9385856

INFORMA: manda questo comunicato ad amici, conoscenti, associazioni,
parenti. - ISCRIVITI alla LAC con un versamento di 15 Euro intestato a: LAC
Lega Abolizione Caccia - Milano - CCP. n. 31776206.

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