Scanzano in Abruzzo



Dopo Scanzano, insieme alla Campania e a Termoli, nel mosaico del Sud che si ribella ora c'è anche l'Abruzzo. Un piccolo paese sulla costa adriatica, Casalbordino, dice no all'installazione di antenne per la telefonia mobile nel pieno centro cittadino. La notizia è esplosa nei giorni scorsi, e ai più' era sconosciuta. Appena si e' diffusa, l'intera Casalbordino si e' ribellata. Gia' nei giorni scorsi i lavori dovevano cominciare ma sono stati bloccati dalla mobilitazione popolare. Che sta producendo la nascita di un comitato spontaneo cittadino trasversale ai partiti che ha intenzione di portare avanti la battaglia contro le antenne. Lunedi' prossimo la vertenza giungera' anche all'attenzione del Consiglio Comunale, dove alcune forze politiche si sono impegnate a portare le istanze della cittadinanza. Ma la mobilitazione avviene soprattutto a livello popolare con il presidio permanente per fermare la possibilita' di inizio dei lavori. Presidio che dura le giornate intere, prolungandosi durante la notte. E anche attraverso la raccolta di firme per raccogliere la protesta. Che e' arrivata fino in Regione, dove al Tar e' stata presentato regolare ricorso contro la decisione. Solo una protesta diffusa e decisa potra' fermare l'installazione delle antenne, decisa dal proprietario di un'abitazione nel centro cittadino. Abitazione non utilizzata e quindi data alla Omnitel per lo scopo. Ma gli abitanti vicini protestano, denunciando i rischi che correrebbe la loro salute. Tra l'altro in pieno centro storico, a pochi passi dalla piazza centrale del paese, vero cuore pulsante della vita cittadina, e crocevia di tutte le attivita'. Senza dimenticare che spesso tra i viottoli del centro storico i bambini si fermano durante le giornate, soprattutto estive, per i loro giochi. E a pochi passi da dove dovrebbe sorgere l'antenna, vi sono anche vari esercizi commerciali, come bar e negozi, che rischiano di vedersi i generi alimentari contaminati dalle radiazioni prodotte dalle anten¿Note:

La battaglia contro installazioni del genere, nocive per la salute, e decise passando sopra i diritti dei cittadini, e' diffusa in tutta la Penisola. Adesso e' toccato a Casalbordino. Per questo e' gradita la solidarieta' di chiunque abbia a cuore la salute pubblica e i diritti. Chiediamo a chiunque puo' di dar voce alla nostra protesta. Solo una grande mobilitazione polare, trasversale e solidale, puo' realizzare il proprio obiettivo.