L'allevamento mette a rischio il tonno rosso del Mediterraneo



      L'allevamento mette a rischio il tonno rosso del Mediterraneo 

      Presentato un nuovo rapporto del WWF sulle sovvenzioni che favoriscono la diffusione degli allevamenti di tonno rosso: una minaccia per la specie >> 
        
      Foto: impianto di allevamento dei tonni in Croazia

      Un nuovo rapporto del WWF lanciato oggi mette sotto accusa l'Unione Europea a causa delle sovvenzioni che favoriscono l'espansione dell'allevamento di tonno rosso: una pratica che potrebbe portare, nel giro di pochi anni, all'estinzione commerciale del tonno, una specie già oltremodo sfruttata e già fortemente a rischio. 

      Il rapporto "L'allevamento del tonno nel Mediterraneo: è in gioco lo stock di tonno rosso" , pubblicato alla vigilia della Giornata Mondiale degli Oceani, rimprovera la Comunità Europea per le sue sovvenzioni agli impianti di acquacoltura coinvolti nell'allevamento del tonno - che consiste nel mettere all'ingrasso, quale moderno "fois gras", i tonni catturati vivi in natura - e mette in discussione il fatto che l'allevamento dei tonni non ha nulla a che vedere con l'acquacoltura in cui invece i pesci nascono e vengono allevati in cattività.

      Il WWF critica inoltre la Comunità Europea per l'espansione e la modernizzazione delle sciabiche - le uniche imbarcazioni da pesca usate per catturare vivo il tonno rosso - attraverso la FIFG (Strumento Finanziario di Guida alla Pesca). Secondo il WWF, quasi tutti i tonni vengono catturati su larga scala con modernissime sciabiche e trasferiti in gabbie galleggianti. 

      Il WWF invita urgentemente la Comunità Europea a rivedere la propria legislazione, che consente agli allevamenti di tonno di beneficiare dei sussidi all'acquacoltura, e di fissare un quota specifica per la cattura e la posa dei tonni nelle gabbie. Il WWF invita inoltre ad un più trasparente sistema di registrazione delle catture che assicuri la tracciabilità di tutti i tonni provenienti dagli allevamenti del Mediterraneo e successivamente commercializzati. Il rapporto evidenzia anche il fatto che l'industria dell'allevamento del tonno ha incrementato la pressione di pesca sugli stock dei pesci più piccoli, come le acciughe, necessari al nutrimento dei tonni in gabbia.

      "Finchè la pesca con le sciabiche e l'industria dell'allevamento del tonno saranno considerate come tappe di uno stesso processo, la gestione degli stock di tonno rosso non sarà sostenibile," afferma Paolo Guglielmi, Responsabile dell'Unità Mare del Programma Mediterraneo del WWF. " Il recente ingresso nella Comunità Europea di paesi come Malta o Cipro, che hanno importanti attività di allevamento di tonno, rendono ancor più urgente il passaggio verso politiche ed attività migliori."
      Nel frattempo, il WWF richiama l'immediata necessità di una rigida moratoria che limiti lo sviluppo di "nuovi allevamenti" nel Mediterraneo.

      L'allevamento del tonno è governato soprattutto dal mercato giapponese per la preparazione di "sushi" e "sashimi". Nel Mediterraneo è aumentato di quasi il 50 per cento l'anno scorso, fino a raggiungere le 21.000 tonnellate, cosa del tutto incompatibile per la conservazione di una sana popolazione di tonno rosso. Gli allevamenti di tonno nel Mediterraneo si trovano in Spagna, Italia, Turchia, Malta, Cipro, Croazia, Tunisia e Libia. Fuori dal Mediterraneo, l'industria dell'allevamento si sta rapidamente espandendo in paesi come l'Australia, il Messico, gli Stati Uniti e il Giappone.
     

http://www.panda.org/news_facts/publications/marine/publication.cfm?uNewsID=13510