Australia: PeTA boicotta il turismo in Tasmania contro la deforestazione



Australia: PeTA boicotta il turismo in Tasmania per protestare contro la deforestazione
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La PeTA chiedera' ai suoi 800 mila membri di boicottare i prodotti Tasmaniani e di rifiutarsi di viaggiare nello stato Australiano, dove quasi il 25% dell'economia dipende dal turismo e dalle esportazioni alimentari. Lo scorso anno piu' di 30,000 Britannici hanno visitato lo stato. L'iniziativa e' appoggiata dal portavoce per le questioni ambientali dei Liberal Democratici Inglesi che ha presentato una mozione nella Camera dei Comuni. Le foreste Tasmaniane contengono alcuni degli alberi piu' grandi del mondo, superati solo da quelli del Nord America. Secondo un sondaggio nazionale, l'85% degli Australiani e' contrario al taglio di foreste ancestrali, ma la questione e' tra le piu' scottanti in politica. Il senatore dei Verdi, Bob Brown, sostiene che il governo statale e la Gunns, la compagnia che controlla l'85% del commercio locale, sono in aperta alleanza.

Fonte: The Guardian; Australian Greens
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:eco_fabiocchi at tin.it  
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22 Marzo 2004 - Gli animalisti della PeTA (People for the Ethical Treatment of Animals) hanno annunciato il boicottaggio della Tasmania, minacciando l'industria turistica dell'isola che genera guadagni di 1 miliardo di Dollari Australiani ogni anno. Il boicottaggio e' rivolto contro l'abbattimento delle foreste native, descritto come un disastro ambientale.

L'iniziativa e' appoggiata dal portavoce per le questioni ambientali dei Liberal Democratici Inglesi che ha presentato una mozione nella Camera dei Comuni. La mozione deplora la deforestazione delle foreste native in Tasmania; nota che alberi rari e secolari vengono distrutti, in gran parte trasformati in trucioli per produrre carta, e che specie minacciate d'estinzione sono sterminate deliberatamente per l'uso indiscriminato della sostanza tossica 1080; e infine chiede al governo Britannico di fare pressioni sul governo Australiano per far si' che i metodi di sfruttamento forestale siano in linea con gli impegni internazionali in base ai trattati ambientali ratificati. La mozione suggerisce ai 30,000 turisti Britannici che ogni anno si recano in Tasmania di considerare se sia opportuno o meno visitare l'isola, mentre vengono condotte politiche cosi' distruttive per l'ambiente naturale e la selvaggina. 

La PeTA chiedera' ai suoi 800 mila membri di boicottare i prodotti Tasmaniani e di rifiutarsi di viaggiare nello stato Australiano, dove quasi il 25% dell'economia dipende dal turismo e dalle esportazioni alimentari. Lo scorso anno piu' di 30,000 Britannici hanno visitato lo stato. 

La questione della deforestazione in Tasmania e' salita al top del dibattito politico nelle ultime settimane. Le foreste Tasmaniane contengono alcuni degli alberi piu' grandi del mondo, superati solo da quelli del Nord America. 

El Grande, un frassino di montagna morto in seguito ad un incendio controllato dell'agenzia forestale statale, raggiungeva i 79 metri di altezza e 20 metri di circonferenza, mentre un gigante di 84 metri denominato Gandalf's Staff e' diventato il punto di appoggio di un gruppo di attivisti ecologisti che da Novembre vivono in piattaforme a 65 metri di altezza. I frassini di montagna sono le piante a fioritura piu' grandi del mondo, e in Tasmania 3 dozzine di frassini sono piu' alti di 85 metri e la loro cima sfiorerebbe il tetto della torre del Big Ben. Oggi rimane solo il 13% delle foreste ancestrali di frassini di montagna, e molte di queste - come nella Styx valley, dove ha luogo la protesta degli attivisti - sono ancora minacciate dalla deforestazione. 

Le specie rare che vivono nelle foreste comprendono il piu' grande gambero d'acqua dolce al mondo e due dei marsupiali piu' grandi, il diavolo di Tasmania e il quoll. Piu' di 15,500 ettari di foresta nativa sono stati abbattuti nell'isola lo scorso anno, e la maggior parte e' trasformata in trucioli esportati in Giappone per essere trasformati in carta. Nel 2001 l'industria Tasmaniana ha prodotto 5.5 milioni di tonnellate di trucioli. 

Secondo un sondaggio nazionale, l'85% degli Australiani e' contrario al taglio di foreste ancestrali, ma la questione e' tra le piu' scottanti in politica. Il senatore dei Verdi, Bob Brown, eletto proprio in Tasmania, sostiene che il governo statale e la Gunns, la compagnia che controlla l'85% del commercio locale, sono in aperta alleanza. "C'e' stata una 'fratellanza di motoseghe' che e' rimasta inviolabile nell'ultimo decennio." Gli interessi economici hanno fatto il loro piu' noto intervento in politica nel 1989, quando il presidente della Gunns tento' di corrompere un politico laburista per fargli abbandonare l'idea di un'alleanza parlamentare tra Laburisti e Verdi che l'industria temeva potesse colpire i propri interessi. 

Gli ambientalisti sostengono che gli interessi del settore stanno ancora dirottando la politica in Tasmania. La Gunns ha tuttora 2 membri nel proprio consiglio che furono criticati dagli inquirenti per i fatti del 1989. Lo scorso anno la compagnia ha donato 30,000 euro al partito Laburista attualmente al governo, mentre il premier Tasmaniano e' andato in Scandinavia con il direttore esecutivo della Gunns per studiare le fabbriche che lavorano la pasta di legno. 
Il senatore dei Verdi sostiene che gli interessi del legname hanno dirottato anche il programma governativo di consultazione delle comunita' creato nel 1999. Secondo il programma, il taglio di foreste ancestrali sarebbe dovuto finire l'anno scorso, ma il governo adesso programma di abolirlo non prima del 2010. 

Il premier Tasmaniano sostiene che il 40% dell'isola e' protetta da riserve dove la deforestazione e' vietata, e ricorda che la fine delle operazioni di taglio delle foreste antiche significherebbe la perdita di 8,500 posti di lavoro, sebbene un'indagine recente ha stimato che appena 350 posti di lavoro sono dipendenti dal solo taglio di foreste ancestrali. Un sindacato inoltre sottolinea che si perdono piu' posti di lavoro a causa della meccanizzazione che a causa di un eventuale blocco dell'abbattimento di foreste ancestrali. 

Il leader del Partito Laburista Australiano, Mark Latham, candidato a premier nelle prossime elezioni federali, e' stato accolto con proteste dei lavoratori del settore quando e' arrivato in Tasmania la scorsa settimana; mentre una manifestazione di ambientalisti ha portato 10,000 persone nella capitale dello stato, Hobart. 
Dopo la visita, Latham sembra aver appoggiato lo status quo, promettendo che non ci sara' nessuna perdita di posti di lavoro nell'industria locale. Ma che l'abbattimento di foreste ancestrali non dovrebbe continuare oltre il 2010.

Il senatore dei Verdi Bob Brown, dopo che i Liberal Democratici Inglesi hanno presentato la mozione in parlamento, ha presentato un'interrogazione parlamentare al governo Australiano chiedendogli come intende reagire al boicottaggio. Secondo Brown, la deforestazione in Tasmania sta diventando una disgrazia internazionale.
Per informazioni e aggiornamenti sulla protesta nella Styx valley: http://weblog.greenpeace.org/tasmania/

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