rassegna stampa: Ogm in Europa: il ritorno dei semi viventi



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Tratto da "Il Manifesto" - 29/01/04
Ogm in Europa: il ritorno dei semi viventi
La commissione Ue (e Prodi) sponsorizzano un mais della Syngenta. L'ultima
parola ai ministri dell'agricoltura
LUCA FAZIO - MILANO
Chi non muore si rivede. Ieri è suonata la sveglia per chi pensava di aver
sotterrato gli organismi geneticamente modificati (ogm). A ritornare alla
carica è stata ancora una volta la Commissione europea che ha dato parere
favorevole all'importazione del mais transgenico BT11 brevettato dalla
multinazionale Syngenta. E' un tipo di mais utilizzato per il pop-corn e
per le merendine che era già stato bocciato dal consiglio dei ministri
europei dell'agricoltura. Il Consiglio agricolo (cioè i ministri) adesso
avrà tre mesi di tempo per decidere se rispedire al mittente la richiesta
oppure se accettare quello che sarebbe solo il primo di una lunga lista di
ogm che premono per inquinare il mercato (il 18 febbraio ci proverà
Monsanto con il mais GM Nk603). "Valuteremo il dossier senza pregiudizi -
ha commentato il ministro nero/verde dell'agricoltura Gianni Alemanno - ma
anche con un atteggiamento di grande cautela". Il colpo di mano della
Commissione europea non è piaciuto a Roberto Della Seta, presidente di
Legambiente. "Quello che ci auguriamo - spiega - è che il Consiglio Ue
riconosca lo stato ancora insoddisfacente degli studi e riconsideri
l'apertura delle frontiere al BT11". Il coordinatore dei Verdi Angelo
Bonelli parla di scelta gravissima e si rivolge a Romano Prodi, "non
vorremmo che le polemiche italiane lo abbiano distratto dall'attenzione
alla sicurezza alimentare degli italiani e degli europei". Per tutta
risposta, Prodi ha replicato con uno spot poco rassicurante e poco
popolare: "La nostra legislazione garantisce che gli ogm autorizzati
dall'Ue sono adatti al consumo umano e possono essere disseminati
nell'ambiente". Guido Pollice, presidente dell'associazione Verdi Ambiente
& Società (Vas), sostiene che con questo atteggiamento la Commissione
dimostra di non voler tutelare l'economia agricola dell'unione per favorire
le multinazionali. Parlano con una voce sola anche le due principali
associazioni degli agricoltori italiani: per la Coldiretti è una decisione
"intempestiva e rischiosa", mentre per la Cia è opportuna "una maggiore
cautela".

Nel suo piccolo, ieri ci si è messa anche la IV sezione del Consiglio
superiore della sanità italiana che ha dichiarato "sicuri" 4 mais ogm che
erano stati sospesi dal commercio nell'agosto 2000. Si tratta solo del
parere del professor Giorgio Poli, il presidente della IV sezione, che però
rivela quale tipo di pressione stia esercitando una parte del governo
Berlusconi. Ma chi è Poli? Il suo curriculum vitae è impresso nella memoria
di Ivan Verga, vicepresidente di Vas: "Si distingue nel 1999 per essere uno
dei due esperti che animano il forum sulle biotecnologie proposto dal sito
della multinazionale Novartis, ed è preside della facoltà di veterinaria
della Statale di Milano che è in procinto di trasferirsi a Lodi nell'ambito
del nascente Parco Tecnologico Padano, il quale è gestito da una fondazione
di cui Poli è membro del comitato scientifico...". Insomma, l'arbitro non è
proprio super partes.
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