inquinamento da turbogas



Inquinamento a turbogas.Livelli record di ossidi di azoto e di carbonio


Mentre Marzano annuncia la carica delle nuove centrali, arrivano ancora
conferme sulla loro dannosità per la salute. Dopo quello del Cnr un nuovo
studio congiunto delle università di Trento e Padova, sull'impatto di un
impianto a Montecchio Maggiore (Vc), ha sottolineato i rischi derivanti
delle emissioni di polveri fini

Ancora conferme sulla dannosità per la salute delle centrali turbogas. Un
nuovo studio congiunto delle università di Trento e Padova, presentato
ufficialmente martedì scorso nella sede della Camera del Commercio di
Vicenza, ha alimentato le preoccupazioni recentemente espresse da cittadini
di tutta Italia in merito alla pericolosità delle emissioni di polveri fini
e ultrafini da centrali termoelettriche a ciclo combinato.

Lo studio, commissionato dalla stessa Camera di Commercio e redatto da
Paolo Baggio (Università di Trento), Giovanni Antonio Longo e Andrea
Gasparella (Università di Padova), riguarda i parametri di valutazione
dell'impatto del progetto di centrale termoelettrica di Montecchio Maggiore
(Vicenza), della potenza di 760 Megawatt, e prende in considerazione tre
punti essenziali: le emissioni in atmosfera, il sistema termodinamico della
centrale e le compensazioni ambientali.

Per quanto riguarda il primo punto, si legge che la centrale, così come
viene presentata dal progetto redatto da Euganea Energia, emette una
quantità rilevante di ossidi di azoto, ossidi di carbonio e polveri. Una
quantità talmente elevata da superare, secondo lo studio, quella emessa
complessivamente dai 17 comuni del circondario. Le conclusioni relative al
secondo punto indicano che il sistema termoelettrico è dotato di un
"impianto non molto flessibile", pur se fornito di turbine collaudate e
quindi affidabili. Quanto alle compensazioni dell'impatto ambientale,
infine, gli studiosi definiscono quelle che metterebbe in campo Euganea
Energia "poco percorribili perché generiche e scarsamente documentate".

Questa ricerca va ad aggiungersi all'ormai noto studio di Nicola Armaroli e
Claudio Po del Cnr, e rappresenta a livello nazionale un ulteriore,
autorevole campanello d'allarme sulla pericolosità delle centrali turbogas
per la salute umana e l'ambiente. Dice Stefano Fracasso, assessore
all'Ambiente e all'Ecologia del comune di Arzignano (Vicenza): "E' una
relazione documentata, seria, che ha preso in considerazione emissioni e
polveri, ma che soprattutto ci conforta rispetto alle posizioni che abbiamo
assunto nelle varie sedi".

Sì, perché sono circa due anni che le amministrazioni comunali della zona,
l'amministrazione provinciale di Vicenza, i comitati "anticentrale" e i
cittadini protestano contro l'installazione di questo impianto sul loro
territorio. Un po' come sta succedendo a Termoli, in Molise, dove gli
stessi soggetti lottano da più di due anni contro la costruzione di una
centrale turbogas nella zona (della stessa potenza di quella di Montecchio
Maggiore), e dove ha avuto luogo, il 17 gennaio scorso, una grande
manifestazione pubblica di protesta.

A questo punto è lecito affermare che la rete della mobilitazione popolare
contro la soluzione delle centrali a ciclo combinato si va estendendo in
tutta Italia, tanto da coinvolgere anche chi con le turbogas c'entra poco,
come Scanzano Jonico, che ha incluso recentemente Termoli tra i luoghi da
difendere e con cui essere solidali nella protesta. In nome della difesa
della salute pubblica e dell'ambiente.

Gianmarco Guazzo
da www.nuovaecologia.it