rassegna stampa: GLI OGM NON ELIMINERANNO LA FAME



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da Green Planet - 17/01/04
GLI OGM NON ELIMINERANNO LA FAME
Fame e malnutrizione non sono dovuti a bassi livelli di produzione, ma alla
mancanza di accesso e maldistribuzione degli alimenti. Lo ribadisce
Devinder Sharma, presidente del 'Forum sulle Biotecnologie e la Sicurezza
Alimentare'

I cibi geneticamente modificati non sono la risposta per eliminare la fame.
Sharma, che presiederà la sessione sulla sicurezza di terra, acqua e
alimenti al World Social Forum che si apre a Mumbai, India, il 16 gennaio,
ha detto al Financial Express che "lo slogan degli alimenti GM come mezzo
per eliminare la fame e la malnutrizione nel mondo è usato come cavallo di
battaglia da USAID (l'agenzia per lo sviluppo del governo statunitense)
soltanto per avvantaggiare le aziende multinazionali. Purtroppo, la cosa
che si sta convenientemente trascurando è il fatto che la fame e la
malnutrizione esistono soprattutto non a causa della mancanza di produzione
ma a causa della mancanza di accesso e distribuzione degli alimenti.
L'attuale paradossale situazione in cui esistono contemporaneamente
eccedenze alimentari e milioni di persone che muoiono di fame dimostra
chiaramente che esiste un serio problema con le politiche attuate.
Sharma ha evidenziato che l'India è autosufficiente nella produzione di
grano ma allo stesso tempo la fame e la malnutrizione affliggono il
malfamato distretto di Kalahandi (con una popolazione di circa 20 milioni
di persone) e più recentemente il Kashipur nello stato di Orissa (India
centro-orientale). La cosa ironica è che il Kalahandi, in verità, è una
regione fertile ed in passato è stata proprio essa a fornire alimenti ad
altre regioni. Per esempio, nel 1943, ai tempi della carestia del Bengala,
fu il Kalahandi a salvare questa regione.

Sharma ribadisce che sarebbe ridicolo suggerire che i coltivatori del
Kalahandi dovrebbero dedicarsi alla coltivazione di OGM per proteggersi
dalla fame. Un fatto non conosciuto è che quella regione di Kalahandi è il
più grande contributore di riso alle riserva di riso nazionali. Tra il 1996
ed il 2001,il Kalahandi ha fornito circa 50.000 tonnellate di eccedenza di
riso che sono andate alle riserve centrali. La ragione per la quale la
gente muore di fame non è perché ci non è abbastanza da mangiare ma perché
non riesce a permettersi di comprare gli alimenti che essa stessa produce.
Le biotecnologie non hanno in sé un meccanismo che assicuri che gli
alimenti vadano ai più poveri dei poveri. Nella sola India, sono circa 12
milioni le persone che soffrono dalla mancanza della vitamina A, mentre nel
mondo la cifra supera i 68 milioni. Le industrie dichiarano che possono
fornire loro una risposta al problema. Ma cio' è completamente falso.
Sharma cita un esempio: grazie ad una collaborazione tra l'India e la
Svizzera, 'la tecnologia del riso dorato ' è stata messa a disposizione del
Consiglio Indiano di Ricerca Agricola (ICAR) e del dipartimento indiano di
biotecnologia. Questo progetto è finanziato a suon di dollari, $ 2,6
milioni per un periodo di 7 anni, ed ha come obbiettivo quello di
introdurre i geni della pro-vitamina A nelle varietà locali di riso.
Secondo Sharma il progetto dell'ICAR è solo un tentativo disperato di
ritrovare la dignità persa nel campo della ricerca agricola. L'ICAR sta
soffrendo di una crisi di credibilità a causa del mancato cambiamento in
positivo dopo la fase iniziale della rivoluzione verde e sta cercando di
distogliere l'attenzione dai problemi più urgenti della società rurale.
Migliaia di coltivatori si sono suicidati per la disperazione in parecchie
parti del paese, a partire dal 1987, e l' ICAR non ha mosso un dito. Ma
quando si tratta di biotecnologie, l' ICAR finalmente si desta dal suo
torpore e si appresta ad assumere un ruolo guida 'per il bene della gente'.

La maggior parte della gente che soffre gravemente di malnutrizione non ha
mezzi per comprare questo 'riso dorato 'che verrebbe venduto quasi come
prodotto di lusso. Infatti, "se questa gente povera non può permettersi di
comprare il riso normale, come potranno comprare 'il riso dorato '? Questa
è una domanda che viene trascurata per convenienza." Sharma infine conclude
spiegando che il corpo umano ha bisogno di un livello sufficiente dei
grassi di assorbire le sostanze nutrienti fortificate. I poveri e gli
affamati sono proprio quelli a cui mancano i grassi di corpo e, pertanto,
non potranno trarre alcun vantaggio da questo alimento dalle 'miracolose '
proprietà nutritive.

Financial Times, 12 gennaio 2003
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tratto da Green Planet - 17/01/04
OGM NEL WAFER VERONESE?!
Scoperto a Torino, il procuratore Guariniello indaga

Wafer alla nocciola "geneticamente modificati" venduti nei discount
torinesi da una ditta scaligera: non c'era la scritta "Ogm" sull'etichetta,
eppure contenevano un'elevata percentuale di soia transgenica, quella del
tipo "Roundup Ready", la più famosa in circolazione.
I wafer sono stati sequestrati dai supermercati per disposizione della
procura: le analisi dell'istituto zooprofilattico hanno riscontrato la
presenza di Ogm nel prodotto, poi l'Istituto superiore della Sanità ha
ripetuto il controllo e confermato il risultato.
Il pm Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo: per i responsabili
dell'azienda produttrice, la "Fornidea Pasticceria", biscottificio del
Veronese, si profila il reato di frode in commercio e violazione della
legge sugli alimenti. La presenza del 50 per cento di soia geneticamente
modificata in quei wafer era peraltro già stata denunciata su alcune
riviste rivolte ai consumatori.

L'arena, 15 gennaio 2004
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