rassegna stampa: Cospa riapre la mobilitazione per un'altra agricoltura



Vi giriamo due articoli di stampa relativi all'ultima iniziativa di lotta
praticata dal Cospa nazionale contro il regime delle quote latte.

a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Tratto da "Il Gazzettino" - Venerdì, 31 Ottobre 2003

Il blitz è scattato intorno alle ...

Il blitz è scattato intorno alle 10.30 di ieri mattina, in corso del
Popolo. Una cinquantina di allevatori aderenti al Cospa, Comitato spontaneo
produttori agricoli, si sono fatti aprire con una scusa il portone
dell'Avepa, l'Agenzia veneta dei pagamenti in agricoltura e di fatto
l'hanno occupata facendone un loro presidio. Fuori le bandiere del
movimento di Vancimuglio, con la mucca e la scritta "milk warriors"; dentro
le facce arrabbiate di chi si è visto recapitare a casa, dall'Avepa, il
conto delle multe da pagare per la super produzione delle quote latte.
L'Avepa le ha mandate dopo il decreto di luglio del ministro Alemanno che
obbediva agli accordi comunitari. Ma gli agricoltori non le hanno digerite.
E si sono raccolti: padovani, vicentini, veronesi e polesani dietro al loro
leader, il presidente del Cospa Wilmare Giacomazzi, che ha detto a muso
duro al dirigente Francesco Farina: «Nessuno di noi deve subire i
superprelievi che ci avete chiesto perché già il tribunale di Vicenza ha
sospeso i pagamenti delle somme. Voi dovevate saperlo, i nostri legali ve
l'hanno comunicato».
L'Avepa di lettere ne ha spedite oltre seimila. E le multe sono pesanti.
C'è chi, come Eugenio Rigodanzo, dovrebbe dare oltre 230mila euro. «L'Avepa
si accontenta di averne 24 mila subito e il resto in 14 rate. Ma io non
potrò mai pagarli. Non solo: mi vogliono multare anche per quote latte che
non ho, perché mi sono state sospese». La tensione sale, Giacomazzi grida
seduto ad un tavolo, rivolto contro Farina e attorniato da poliziotti del
pronto intervento e della Digos. Gli allevatori lamentano che la richiesta
di pagamento delle multe abbia fatto in alcuni casi irrigidire le banche
che davanti alle notifiche hanno chiesto il rientro dei fidi concessi.
«Gli allevatori sono stati vittime di una follia gestionale dell'intera
questione da Prima Repubblica - ha continuato Giacomazzi - e quando abbiamo
chiesto spiegazioni al presidente Galan, all'assessore Conta e al
presidente della Commissione agricoltura Mazzon, nessuno si è fatto mai
trovare». Francesco Farina replica loro: «Se ritenete che ci siano gli
estremi denunciateci e solo in seguito provvederemo a qualsiasi rettifica».
«È proprio quello che abbiamo intenzione di fare» chiude Giacomazzi dopo
aver portato il caso con una piccola delegazione, all'attenzione della
Prefettura. L'occupazione si è conclusa poco dopo le 18.

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Tratto da "Il Giornale di Vicenza"  - 31/10/03

Molti allevatori vicentini hanno occupato ieri la sede dell'Avepa di Padova
Cospa, torna il presidio
«Quote latte, non si risolve nulla con le multe»
Una cinquantina di allevatori hanno occupato, ieri mattina, la sede
dell'Avepa di Padova, l'Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, per
protestare contro il pagamento delle multe per le quote latte. Gli
allevatori dei Cospa, fra cui molti vicentini, guidati da Vilmare
Giacomazzi e Mauro Giaretta, i leader del presidio storico di Vancimuglio,
sono entrati con determinazione negli uffici mettendo in subbuglio il
lavoro dei dipendenti dell'Avepa.
Il presidio era iniziato davanti alla sede in corso del Popolo, in pieno
centro città, verso le 10.30.
Il blitz è però scattato intorno a mezzogiorno e ha visto in prima fila
allevatori padovani e vicentini, i quali hanno annunciato che non
lasceranno lo stabile finchè non saranno cancellate loro le «ingiuste»
multe.
Giacomazzi, in particolare, ha avuto parole di critica soprattutto verso il
presidente regionale Giancarlo Galan, l'assessore all'agricoltura di
palazzo Ferro Fini Conta e il presidente della commissione agricoltura
Mazzon, definendoli «i veri padrini di questa situazione».
Per Giacomazzi, «le supermulte sono il modo più facile, seppur criminale,
per scaricare su di noi allevatori i pasticci, gli imbrogli, le truffe
della gestione del problema legato alle quote nel nostro paese».
Gli allevatori sostengono che i tribunali hanno dato loro ragione ma che
adesso si trovano a dover pagare un'esorbitante somma di denaro.
«Nei giorni scorsi - precisa Giaretta - sono arrivate le comunicazioni
dell'Avepa agli allevatori, con i conteggi del prelievo supplementare
maturato dal 1995 al 2003, a seguito dell'applicazione del regime delle
quote latte da parte proprio dell'Avepa. Queste comunicazioni, però, non
potevano e non dovevano essere spedite agli allevatori, perché l'Agenzia
doveva tenere conto delle sospensive che noi allevatori abbiamo dai
tribunali di tutta Italia. Non pagheremo multe che sono state bloccate, è
un'assurdità, è un'ingiustizia. L'ennesima a nostri danni, alla quale
rispondiamo con un'azione che rientra nella mobilitazione ad oltranza dei
Cospa iniziata nel marzo scorso».
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