Sos dai Parchi di Parma



Sos dai Parchi di Parma

Per informare sul modo migliore di soccorrere la fauna in difficoltà
attivato un numero di telefono (tel. 0521.833163) "Sos Animali Selvatici".
Un'iniziativa del Parco dei Boschi di Carrega e del Parco Fluviale dello
Stirone, con la collaborazione della Provincia di Parma.

Cuccioli di capriolo, ma anche rondoni caduti dai nidi, gufi e civette,
ricci, cuculi e poiane: sono sempre di più gli animali selvatici che vengono
incautamente "soccorsi" dall'uomo che, purtroppo, anche quando è animato
dalle migliori intenzioni, rischia di causare un danno irreparabile. Ne sa
qualcosa il Centro Recupero Fauna dei Boschi di Carrega a Sala Baganza (12
km da Parma) che attualmente ospita 55 animali, tra cui dieci cuccioli di
capriolo; otto di essi sono stati raccolti da persone che, intenerite alla
vista di un "bambi" apparentemente lasciato solo, hanno pensato di aiutarlo
consegnandolo al personale del Centro. Un errore che a volte si rivela
fatale per il piccolo: anche quando un cucciolo sembra abbandonato, la madre
in genere non è lontana, pascola nei paraggi e cercare di avvicinarlo e
toccarlo significa interferire irrimediabilmente con l'odore naturale di
questi animali che costituisce la loro unica difesa dai predatori. In
seguito la madre, non riconoscendone più l'odore, finirà davvero con l'
abbandonarli rendendo necessario un lungo e problematico periodo di recupero
al Centro prima di poter reinserire i caprioli in natura, con esiti a volte
drammatici.
«Con la campagna 'Se vuoi aiutarmi non toccarmi!', lanciata nei mesi scorsi
proprio per scongiurare questo pericolo - spiega Margherita Corradi,
direttrice del Parco regionale Boschi di Carrega - speravamo di avere dato
un messaggio chiaro. È evidente che chi raccoglie ingenuamente un cucciolo
di capriolo e lo affida alle cure dei veterinari del centro è animato dalle
migliori intenzioni, ma anche così si possono fare danni».
«Indubbiamente è mutata la sensibilità nei confronti degli animali, guardati
sempre più spesso con amore e sollecitudine - aggiunge Sergio Tralongo,
direttore del Parco Fluviale dello Stirone dove si è recentemente attivato
un Centro Recupero Rapaci - Ma questo non deve fare cadere nell'eccesso
opposto "Soccorrere" un animale selvatico perché sembra in difficoltà a
volte significa causargli danni gravissimi, infliggergli lo stress di una
cattura, di essere rinchiuso dentro una scatola o di venire alimentato nel
modo sbagliato. Ecco perché è importante educare alla conoscenza degli
animali e al rispetto di quanto avviene in natura spiegando quando è il caso
veramente di intervenire, come, ad esempio, in presenza di un animale ferito
o che perde sangue, che si trova vicino a una strada e sembra in difficoltà,
se in giro si vedono cani e gatti, se non si muove".
«Anche il recupero, poi deve avvenire in maniera oculata - sottolinea
Gabriella Meo, dirigente del Parco Boschi di Carrega - cercando di
interferire il meno possibile con i meccanismi della selezione naturale che
all'uomo possono anche sembrare crudeli. A volte certi animali devono essere
lasciati al loro destino. La strada della prevenzione e di un'educazione
ambientale corretta e rispettosa delle leggi di natura appare davvero come
uno degli aspetti fondamentali per cercare di tamponare una situazione che
sta assumendo le dimensioni di una vera e propria emergenza».
Nascono così sulla scia di un momento problematico per gli animali, due
iniziative del Centro Recupero Fauna dei Boschi di Carrega, insieme con il
Parco Fluviale dello Stirone e in collaborazione con la Provincia di Parma:
un numero di telefono "SOS Animali selvatici" (0521.833163 oppure
0524.581139), attivo da giugno ad agosto, che è possibile chiamare tutti i
giorni dalle ore 17 alle 19 per ricevere utili informazioni su come
comportarsi quando si avvista un animale apparentemente in difficoltà. E un
decalogo che aiuta a conoscere meglio gli "abitanti" del bosco suggerendo
quale sia il comportamento più opportuno per non causare danni, o il modo
corretto di alimentare un cucciolo per non imporre cure non necessarie. Il
decalogo si può ricevere inviando una e-mail a: parco.carrega at libero.it
«Il numero di SOS vuole essere un servizio fornito ai visitatori dei parchi
ma anche a tutto il territorio provinciale - commenta Villiam Vernazza,
assessore ai Parchi della Provincia di Parma - E' una risposta che nasce
grazie alla passione e amore per gli animali del personale e dei volontari
che operano nei Centri Recupero dei due parchi. La Provincia ha voluto
sviluppare questo impegno spontaneo e responsabile finanziando, insieme alla
regione, un progetto del valore di 67500 Euro per lo sviluppo dei due centri
di recupero in coordinamento tra loro. L'obiettivo è offrire un punto di
riferimento qualificato    al sempre maggiore numero di cittadini che vuole
aiutare animali in difficoltà. I centri forniranno inoltre utili strumenti
alla popolazione per conoscere sempre meglio e amare nel modo giusto gli
animali del proprio territorio».
«L'intento è avviare un processo che preveda un aumento degli investimenti
messi a disposizione dalla Provincia - aggiunge Ugo Danni, assessore alle
risorse naturali, faunistiche e ittiche della Provincia di Parma -
incrementando proprio l'aspetto della prevenzione, per estendere progetti di
questo tipo ad altri settori specifici all'insegna di una sinergia che veda
coinvolti quanti operano in collaborazione con il Centro di Recupero Fauna
del Parco Boschi di Carrega. Dal personale del Parco Fluviale dello Stirone
ai Guardaparco, dal Veterinario ai tanti volontari ai collaboratori esterni
(il Corpo di Polizia Provinciale e le Associazioni Ambientaliste in
particolare)».
Un progetto con un'importante funzione educativa per essere consapevoli che
il benessere di un animale selvatico non è una gabbia o la nostra casa, ma
il suo habitat, che è il luogo ideale per vivere, ma anche per morire
Per informazioni: Centro Recupero Fauna, Via Capanna (Casa Rossa), Sala
Baganza. Tel. 0521.833163.
Sito web: www.regione.emilia-romagna.it/parchi/carrega
E-mail: parco.carrega at libero.it
Ufficio stampa: Ella studio di Carla Soffritti, tel. 0521.336446
335-8388895 (numeri da non pubblicare)
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