Resistere, resistere, resistere alla far-westizzazione di Firenze: un appello alla società civile



Italia Nostra

ONLUS , Sezione Firenze, Via G. Orsini 44, 50126 FIRENZE, Tel. e fax
055.68.15.010, e-mail italianostra at fol.it; web http://italianostra.fi.it

Coordinamento Comitati Cittadini

ccc.fi at virgilio.it

Associazione di volontariato Idra

Via V. Emanuele II 135, 50134 FIRENZE, Tel. e fax 055.233.76.65, Tel.
055.48.03.22, e-mail idrafir at tin.it; web
http://associazioni.comune.firenze.it/idra/inizio.html



COMUNICATO STAMPA Firenze, 20.6.'03

Il taglio degli alberi storici alla Fortezza: solo l'ultimo di una catena
di atti illegittimi che si consumano a Firenze.

Italia Nostra, il Coordinamento dei Comitati Cittadini e l'associazione
Idra invitano la città a resistere, resistere, resistere.

La conferenza stampa indetta oggi coincide con la seconda giornata della
grande manifestazione espositiva alla Fortezza da Basso di "Pitti Uomo". E'
bene ricordare come a causa della manifesta incapacità a gestire i
complessi cantieri avviati su due dei lati della Fortezza, per questa
iniziativa siano state sacrificate cinque piante adulte di un giardino
pubblico sopravvissuto a questa selvaggia cantierizzazione. Ma questo è
solo uno degli ultimi anelli di una lunga catena di interventi, che ha
visto l'abbattimento:

di 71 alberi per i lavori del sottopasso in Piazza Vittorio Veneto;

di circa 1000 piante - in gran parte secolari e monospecie (Farnie) - nel
parco delle Cascine;

di 137 alberi al Campo di Marte per la realizzazione del nuovo stadio di
atletica;

di 15 platani, decine di lecci e cedri per i cantieri aperti attorno alla
Fortezza;

di 16 platani per la realizzazione del nuovo parcheggio a Piazza Beccaria.

E la lista è sicuramente incompleta per difetto.

Ma non basta: i cittadini hanno visto - sempre per esigenze del polo
espositivo - riempire di camion, macchine e pullman quella che doveva
essere la nuova area pedonale di Piazza Vittorio Veneto, e ieri mattina
hanno fatto la prova generale degli ingorghi e del caos del traffico nelle
vie di scorrimento attorno alla Fortezza rimaste completamente intasate per
tutta la giornata. Questo è solo un anticipo, se si pensa al fatto che nel
"piano strategico", riconfermato anche di recente dai nostri amministratori
come prossimo alla fase esecutiva, il polo espositivo della Fortezza
passerà da 30mila a 60mila mq di superficie espositiva: così, a rischio,
oltre al giardinetto di Porta del Mugnone, presto ci sarà anche quello con
la vasca dei cigni, lato viale Spartaco Lavagnini.

In questi provvedimenti annunciati come atti di modernizzazione della città
di fatto sono completamente ignorati gli interessi dei cittadini e
dell'ambiente. Anche le ragioni della tutela dei beni culturali sono
continuamente sentite come un laccio e un impedimento e quindi disattese se
non violate nel modo più sistematico.

Per questi motivi il taglio dei cinque alberi, e l'ordinanza firmata in
merito dal Sindaco Domenici contro il parere della Soprintendenza
competente, rappresentano un precedente di indubbia gravità per il quale
sono già stati inoltrati esposti alla procura della Repubblica dal
Soprintendente per i beni architettonici ed il paesaggio Domenico
Valentino, dal Corpo Forestale dello Stato e dall'associazione Italia
Nostra. Riteniamo importante una mobilitazione di tutti coloro che hanno a
cuore l'ambiente e la legalità per richiedere e pretendere che vengano
accertate le responsabilità del caso. L'abbattimento degli alberi storici
alla Fortezza, infatti, è anche l'ultimo caso di una serie di atti
amministrativi ispirati alla più disinvolta noncuranza dei diritti di
partecipazione dei cittadini e degli stessi cardini della legalità.

Alcuni degli esempi più eloquenti:

l'Amministrazione Domenici non si è preoccupata di chiedere le
autorizzazioni necessarie a legittimare l'imposizione di un ripetitore per
telefonia cellulare Nokia a ridosso di un proprio edificio vincolato, al
Vecchio Conventino in via Giano della Bella: ha mandato contro i cittadini
la forza pubblica, ma alla fine ha dovuto recedere;

la stessa Amministrazione ha atteso ben 18 mesi prima di rimuovere un
cantiere orribile e pericoloso, illegittimamente installato per la
costruzione di un ponte sull'Arno (a monte della passerella dell'Isolotto)
che non solo era contestato da numerosi cittadini, ma risultava anche
respinto dalla Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio,
per il devastante impatto paesaggistico e ambientale sul parco delle
Cascine;

la precedente Amministrazione Primicerio aveva voluto insistere fino allo
smacco della bocciatura perché si attuasse un progetto di nuova stazione
per l'Alta Velocità che comportava la distruzione di manufatti vincolati e
esplicitamente tutelati dalla Soprintendenza;

nel Centro storico si assiste allo snaturamento del tessuto sociale ed ad
un aumento monotematico di attività di intrattenimento che pur non
rispettando le regole sono state tollerate (vedi "Saloon" di Via
Ghibellina), o in qualche modo autorizzate come nel clamoroso caso del
locale aperto recentemente in via delle Conce 20r, in apparente violazione
delle regole di tutela urbanistica.

Per questo Italia Nostra, il Coordinamento Comitati Cittadini e
l'associazione Idra parlano senza mezzi termini di progressiva
far-westizzazione della città. Come il Far West, Firenze appare essere
preda del mito di una nuova frontiera dello sviluppo, all'insegna del
disordine, della 'legge del più forte' (in questo caso di chi ha le leve
del potere esecutivo locale), di un metamorfismo permanente prodotto da una
cantierizzazione pervasiva che ne stravolge gli spazi, i ritmi e
l'identità, e che attacca a fondo la qualità della vita dei cittadini.

Le tre associazioni invitano quindi tutte le espressioni della società
civile fiorentina che intrattengono rapporti di collaborazione con la
Giunta di Palazzo Vecchio a non fornirle più alcuna sponda, e a praticare
una forma di protesta unitaria nonviolenta nei suoi confronti: un vero e
proprio sciopero dei rapporti con l'Amministrazione comunale, fin tanto che
non saranno adottate procedure di buon governo della città ispirate al
rispetto dei princìpi della democrazia, della trasparenza e della
partecipazione della società civile alle scelte che la riguardano.

Queste le misure immediate che Italia Nostra, il Coordinamento dei Comitati
Cittadini e l'associazione Idra chiedono di applicare perché Firenze
cominci a tornare ad essere un luogo vivibile, e appaia chiara
un'intenzione di svolta rispetto alla prassi e ai contenuti delle scelte
amministrative sin qui adottate:

istituire, a monte delle decisioni sui progetti infrastrutturali e
urbanistici, sedi permanenti di informazione tempestiva della popolazione e
delle espressioni della società civile, percorsi di consultazione, ascolto
e controdeduzione;

interrompere da subito le cantierizzazioni aperte sui progetti che non
siano stati sottoposti alle procedure di partecipazione democratica,
attivandole per una verifica del consenso;

intervenire sulle priorità più urgenti in fatto di trasporti, ambiente,
salute e mobilità:

esigendo dalle FS l'attuazione degli impegni assunti ormai da decenni (e
mai soddisfatti) per l'istituzione immediata di un servizio ferroviario
cadenzato con caratteristiche di metropolitana di superficie lungo l'asse
Rovezzano-Prato, integrato con l'anello della ferrovia Faentina (Mugello e
Val di Sieve), col Valdarno superiore (verso Arezzo) e inferiore (verso
Pisa);

investendo risorse organizzative e materiali nel potenziamento dei servizi
urbani e extraurbani ATAF, con passaggi frequenti e cadenzati anche
notturni, nuove linee circolari, percorsi dedicati liberi dalla
circolazione privata, intermodali con i servizi delle FS e delle altre
autolinee, biglietto unico, tariffe agevolate;

disponendo l'acquisto e la consegna in comodato alle scuole medie e
superiori di biciclette per il trasferimento da casa (o stazione, o
capolinea) a scuola e viceversa, lungo itinerari protetti, nelle fasce
orarie interessate.


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