Comunicato stampa - URGENTE



Fatti gravissimi a Malicucco sulle Centrali. Convegno blindato e
antidemocratico. Abbandonano la sala, prima i sindaci di Rosarno e di
Polistena, poi il pubblico, l'On.le dei Verdi FRANCESCATO e il responsabile
nazionale ambiente del Patto Segni Patto per il Sud dr. Mariano Cudia.
Con cortese invito alla pubblicazione e diffusione.
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L'Editore - Dr. Mariano Cudia



COMUNICATO STAMPA
Al convegno di Meliccucco, sulle centrali a turbogas, è successo di tutto.
Ritardo di due ore sull'inizio dei lavori a causa di Misiti.  Protesta e
abbandono della sala dei sindaci di Rosarno On.le Lavorato e di Polistena
Sen. Tripodi. Abbandono dei lavori dell'Onle Francescano, del dr. Cudia e
del pubblico. L'assessore Misiti resta a parlare con il sindaco e pochi sui
adepti.
Alle ore 18,30 di venerdì 9 maggio, presso la Canonica di Melicucco si
doveva svolgere un convegno sulle centrali a Metano della Piana. Relatori:
l'Assessore Regionale all'industria (tecnico) Aurelio Misiti, il Prof.
Alessandro Parto dell'Università di Genova e il Governatore della Calabria
Giuseppe Chiaravalloti. Invitati per un intervento, dal Comitato per il no
alle centrali, coordinato dall'Avv. Renato Tedesco, l'On.le dei Verdi Maria
Grazia FRANCESCATO e l'esperto ambientale, di fama internazionale, dr.
Mariano CUDIA e responsabile nazionale - per l'ambiente e l'agricoltura -
del Patto Segni patto per il Sud. Il Sindaco di Melicucco Spinelli concorda
con l'avv. Tedesco l'ordine dei lavori inserendo, con il tempo massimo di
10 minuti ciascuno, l'On.le Francescano e il dr. Mariano Cudia.
Dall'atmosfera totalmente contraria alle centrali, appariva evidente che
l'On.le Francescato e il dr. Cudia - espressamente invitato dall'Avv.
Tedesco - non erano graditi, infatti dopo l'intervento della Francescano il
sindaco di Melicucco, a quanto pare, avendolo concordato con Misiti, non dà
la parola al dr. Cudia, che si alza, per andare via scusandosi con i
presenti. A questo punto la protesta della maggior parte dei presenti con
l'abbandono della sala insieme all'On.le Francescano e il dr. Cudia. 
La relazione del dr. Cudia, in sintonia con quanto detto dall'On.le
Francescato sarebbe stata l'unica relazione veramente tecnica ed ecco di
cosa avrebbe parlato: Il disastro di Chernobil non è stato colpa della
centrale, ma della politica e dell'economia, le centrali nucleari
potrebbero essere la strada migliore per la produzione energetica ma le
centrali nucleari si devono fare costruire ai veri scienziati dandogli la
possibilità di spendere le necessarie risorse. Poi, non avrebbe parlato di
quanto già relazionato a Rosarno e a Rizziconi e cioè che le centrali a
metano sono dannosissime all'ambiente in generale portando nefaste ricadute
anche sugli uomini e sugli animali. Infatti una centrale a Metano per ogni
MW all'ora immette nell'atmosfera, 5,61 Tonnellate di Monossido d'Azoto NO
e Biossido d'Azoto NO2  (NOX); 15,95 Tonnellate di Anidride Carbonica CO2;
0,000030 Tonnellate di polveri inquinanti che combinandosi con l'SO2
proveniente da altre fonti come auto, ciminiere, scarichi di riscaldamenti,
ecc. produrrebbe danni nefasti. I danni che en deriverebbero all'ambiente
sono Piogge acide, accumulo di nitrati al suolo , eutrofizzazione delle
acque, effetto serra con l'aumento della temperatura di 3° C.,
desertificazione della Piana, Danni ingenti all'agricoltura, agli
allevamenti zootecnici e agli animali in genere. Invece per l'uomo i danni
verrebbero ad essere i seguenti: irritazioni agli occhi, alterazioni del
tessuto polmonare, edema bronchiale,, danni alla pelle, danni neurologici,
bronchiti croniche, tumori. Quanto invece, sinteticamente, avrebbe detto
Cudia, collegandosi all'intervento etico e superparte del Prof. Pini Prato
e del dirigente regionale Dr. Lemma, che sostituiva Chiaravalloti, avrebbe
avuto questi contenuti: gli ulivi della Piana già distruggono l'agricoltura
per il loro effetto bosco causando, per 10 mesi all'anno, il 100%
dell'umidità relativa e producendo olio, non certo utilizzabile per
l'alimentazione. Questo mare verde di 27.000 ettari d'uliveti è costituito
da circa 2milioni di piante mastodontiche che mediamente hanno venti metri
cubi di massa fogliare ciascuno, deve essere restaurato, rimodellato,
facendo in modo di farlo diventare produttivo come gli uliveti della
Toscana, Liguria, Puglia, Sicilia, e andando all'estero, Grecia, Spagna,
Portogallo. Ci sono esempi infatti, proprio sulla piana di oliveti
razionali che producono olio extravergine di eccezionale qualità. Questo
grande patrimonio non deve andare ancora ad essere degradato e quindi, in
sintonia col protocollo di Kioto, bisogna fare in modo di restaurarlo e
mantenerlo. Questo restauro verrebbe a costare solo 300 miliardi invece di
100'miliardi per la centrale di 1000MW di Melicucco, ma sarebbe l'occasione
per dare 270.000 giornate lavorative necessarie per il restauro e poi
40mila giornate lavorative l'anno dirette più tutte quelle dell'indotto. La
centrale invece verrebbe a portare soltanto 80 posti di lavoro e nessun
altro beneficio economico. Rifacendosi a quanto detto dal Prof Pini Prato e
dal dirigente regionale Lemma, Cudia avrebbe detto: visto che la Calabria
vende il 26% dell'energia prodotta perché è in eccedenza e che per la
crescita economica e l'aumento tecnologico ci sarà un innalzamento delle
necessità energetiche procapite, nel 20010 la Calabria ancora avrà la
possibilità di vendere il 15% dell'energia prodotta. Questo è quanto
risulta dal piano energetico regionale predisposto dalla Regione Calabria e
sinteticamente illustrato da Lemma. Ma il Piano energetico stabilisce anche
che una centrale a Metano dovrà essere costruita sulla Piana e non ci sono
ombre di dubbio che per il "Decreto Sblocca Centrali" e per la volontà
politica statale, regionale e provinciale questa verrà costruita sulla
testa dei cittadini della Piana. Cudia avrebbe detto che bisogna
soprassedere, almeno sino al 2015, nella realizzazione d'una centrale,
oppure rivolgersi ad energie pulite e alternative come sono ad esempio i
generatori eolici. Si intende una fattoria del vento realizzata in modo
serio e non come il giocattolo che verrà realizzato nel Parco d'Aspromonte
e che sui giornali ha avuto la contestazione e la disapprovazione di un
componente del CAI l'Avv. Gaetano Morisani che sulla stampa ha ass\erito
che i generatori inquinano e che possono uccidere la fauna che va a
sbattere nelle loro pale. Di uomini sprovveduti, incapaci e intontiti ve ne
sono tanti ma che di uccelli rincoglioniti ve ne siano altrettanti sembra
essere inverosimile. Ebbene, tutti i crinali dell'Aspromonte sino al
Pollino sono idonei per ospitare dei generatori eolici (quelli veri) che
producono 3 - 3,5 MW all'ora. Circa 300 generatori sarebbero bastevoli a
produrre la stessa energia della centrale. La realizzazione ne
eguaglierebbe il costo. I vantaggi, anche economici, verrebbero ad essere
notevoli per tutti i comuni nel cui territorio andrebbero installati i
generatori e la ricaduta economica potrebbe essere ripartita tara i
cittadini per il risparmio sulla bolletta. Cudia rifacendosi alla relazione
di Lemma che lodava la regione per essersi occupata prima del settore
turismo, poi dell'agricoltura e della forestazione avrebbe detto anche che
tutto ciò non è vero. Il settore turismo fa acqua da tutte le parti, un
biglietto aereo, ad esempio - da Catania a Milano costa 29 _ da Reggio
Calabria Milano 260 _; per l'agricoltura è un settore solo assistito senza
nulla d'innovativo; per le foreste e forestazione soltanto un Ente
Assistenziale dove Ai lavoratori gli hanno fatto perdere la dignità di
chiamarsi tali, dove con legge la regione compie delitti ambientali, dove
le foreste da ventenni almeno sono abbandonate a se stesse, dove non ci
sono programmi innovativi, dove - rispetto al resto - d'Europa siamo
lontani mezzo secolo. Dal Governo Regionale acqua da tutte le parti ed ora
danno col piano energia. Cudia, quindi, avrebbe relazionato in sintonia con
la Francescato, energie alternative, energie pulite, per un mondo e un
futuro migliore. Peccato che queste notizie i cittadini della Piana
dovranno leggerle attraverso la stampa e per causa di un convegno blindato,
dittatoriale ed antidemocratico non le abbiano potute ascoltare. Non hanno
potuto ascoltare nemmeno la relazione di Misiti perché vi hanno rinunciato,
per protesta, abbandonando la sala e lasciando l'assessore regionale a
relazionare da solo.

Agenzia Foto Giornalistica PV-RC Reggio Calabria