VELTRONI SULLE ANTENNE DELLA LEOPARDI



Cari amici del Forum, oggi sul Corriere della Sera il sindaco
Veltroni risponde all'articolo di Vittorio Roidi che abbiamo messo
in rete ieri. Lo abbiamo trascritto sperando di farvi un servizio
gradito.
La risposta di Veltroni tenta di ridimensionare le responsabilità e
competenze comunali valorizzando i tentativi fatti e omettendo di
dire quanti ricorsi al Consiglio di Stato sono stati evitati da
parte del Comune, soprattutto sulla delibera 211 relativa
all'Elettrosmog, e che nulla dice rispetto al problema di Radio
Vaticana sollevato anch'esso nell'articolo di Roidi.
Notiamo che su quella questione di Radio Vaticana, nonostante i
provvedimenti della Fanteria di Cesano che aveva vietato la
permanenza in terrazzo ai propri soldati, del Collegio germanico che
aveva sfrattato i coloni per motivi sanitari, delle Ferrovie dello
Stato che hanno schermato i treni dalle interferenze di Radio
Vaticana, il Sindaco (passato e presente) di Roma, Autorità
sanitaria principale di questo comune non ha inteso emanare nessun
provvedimento o ordinanza cautelativa a tutela delle famiglie e dei
bambini che quotidianamente si espongono sui terrazzi e nei giardini
di Cesano, Osteria Nuova Olgiata, Tragliata e Tragliatella.....

cari Saluti
Domenico Ciardulli
Coordinamento Comitati Roma Nord
www.comiromanord.it

L'INTERVENTO (Corriere della sera cronaca di Roma 3 febbraio 2003)


Così il Comune combatte le antenne della Leopardi
di Walter Veltroni*

Caro direttore, l'indignazione con cui Vittorio Roidi, ieri, ha
trattato sul suo giornale il tema delle antenne sulla scuola
Leopardi è sacrosanta. L'attribuzione delle responsabilità che
ritiene di individuare nell'articolo, però, non lo è affatto. Roidi,
per usare la metafora del filosofo, descrive una specie di notte in
cui tutte le vacche (Comune, Regione, Governo centrale) sono nere.
Invece nella notte delle antenne sulla Leopardi ci sono vacche nere
e vacche di tutt'altro colore, che sarebbe utile e giusto
distinguere.
Per quanto riguarda il Comune, l'eliminazione delle antenne (quelle
televisive e radiofoniche, ma anche quelle della telefonia mobile)
responsabili di emissioni dannose per i bambini della «Leopardi» è
stato uno dei primi obiettivi della amministrazione presieduta da
me.  E tale ancora resta.
Già nel luglio 2001, poco settimane dopo l'insediamento della
giunta, con una lettera ufficiale dell'assessore ai lavori publici
Giancarlo D'Alessandro, sollecitammo la regione Lazio, il Ministewro
delle Comunicazioni e tutti i titolari dell'antenne all'applicazione
della legge regionale, approvata nell'aprile precedente, che
prevedeva il trasferimento delle antenne tv e radio da Monte Mario a
Colle Anfagione, nel comune di Capranica prenestina (una legge, sia
detto per inciso, che era stata elaborata sulla base del lavoro
svolto dalla giunta di centro sinistra precedente quella diretta da
Storace).
Nel settembre successivo ebbe luogo un incontro pubblico con i
cittadini, i genitori della Leopardi, la Regione e il Ministero
delle Comunicazioni, in cui noi ribadimmo l'esortazione a spostare
le antenne evoncado l'intenzione, nel caso nulla fosse accaduto, di
reiterare il provvedimento di demolizione delle strutture abusive
relative alle antenne tv e radio, già adottato dall'amministrazione
Rutelli e bocciato a suo tempo dal TAR. Infatti c'erano buoni motivi
per sperare che il nuovo provvedimento sarebbe passato al vaglio del
TAR sia perchè intanto si erano acuite le preoccupazioni relative
alla salute pubblica sia perchè orami esisteva almeno sulla carta
una legge regionale che prevede la nuova collocazione delle antenne
da rimuovere . Le risposte della Regione e del Ministro Gasparri non
furono affatti incoraggianti. La prima continuò a prendere tempo il
secondo cercò addirittura  di sostenere che la questione non era di
sua competenza . In ogni caso, noi eravamo ben determinati ad andare
avanti per la nostra strada. A marzo e aprile 2002 con una decisione
che non aveva avuto precedenti, arrivammo alla demolizione dei
tralicci delle antenne Enel e Telecom della telefonìa mobile e in
occasione della festa con cui i cittadini del quartiere i genitori
della scuola celebrarono la prima vittoria io stesso annunciai
l'iniziativa  di accelerare il processo per l'abbattimento delle
strutture abusive.
Questo processo è durato mesi perchè abbiamo avuto non poche
difficoltà a ottenre la piena collaborazione del XVII Municipio sul
cui territorio insistono manufatti e al quale compete formalmente la
decisione di demolire. le assicuro caro direttore che abbiamo fatto
molto più di quanto ci competerebbe secondo le norme e la
consuetudione per far si che il Municipio arrivasse alla firma del
Provvedimento cosa che è avvenuta finalmente il 10 gennaio scorso.
Sono state consegnate le notifiche  e dal momento in cui i
proprietari dei manufatti le hanno ricevute sono scattati i 90
giorni  entro i quali o le antenne saranno rimosse oppure
provvederemo noi.
Se intanto al Regione e il Governo centrale avranno fatto quanto
loro compete per il trasferimento a Colle Anfagione confidiamo che
il Tar stavolta non abbia motivo per sospendere il provvedimento.

*Sindaco di Roma