no ai prodotti Nestlè nelle scuole



Un insegnante di Desenzano del Garda, Adolfo Maglia, è riuscito ad ottenere la modificazione dell'appalto delle macchinette distributrici di merende e prodotti della Nestlè.
Un altro passo concreto verso un mondo possibile.
Segue la lettera che costituisce, senzaltro, un modello esemplare da utilizzare.
Ulteriori informazioni potete ottenerle visitando il sito www.ribn.it o scrivendo al professore Adolfo Maglia a.maglia at opl.it.
Hasta siempre
Margherita
 
 

                                                                                  Montichiari      ottobre 2002

·        Al Dirigente Scolastico

·        Al Consiglio d’Istituto

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I.S.S. “Don Milani”

 

Oggetto: macchinette distributrici di prodotti Nestlè

 

Noi sottoscritti docenti presso l’Istituto “Don Milani” intendiamo con la presente segnalare un problema di particolare rilevanza etica ed educativa connesso con i distributori automatici di merende e bevande presso l’Istituto.

 

Si tratta della presenza dichiarata di prodotti Nestlè (es. Nestea) e di scritte pubblicitarie relative a prodotti della stessa azienda (Nescafè); non sappiamo con certezza se anche le bevande calde o altre vivande abbiano la medesima origine.

 

Come probabilmente è a Vostra conoscenza la Nestlè è attualmente oggetto di una campagna internazionale di boicottaggio che si prefigge di ottenere che l’azienda modifichi radicalmente alcune sue scelte commerciali irrispettose della salute e della vita umana, nonché dei codici internazionali vigenti in materia. Si tratta in particolare del marketing del latte in polvere . 

 

Poiché l’allattamento al seno è il migliore alimento per i neonati, Unicef e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno un codice internazionale che proibisce la promozione di latte in polvere per bambini. La Nestlè viola questo codice, per esempio con forniture gratuite negli ospedali, provocando la diminuzione dell’uso di latte materno rendendo indispensabile il ricorso al latte artificiale. Secondo l’Unicef un milione e mezzo di bambini muore ogni anno nei paesi poveri del mondo perché non viene nutrito con il latte materno e altri milioni si ammalano (eccessiva diluizione del latte in polvere per contenere gli alti costi, diluizione con acqua non pulita, scarsa igiene del biberon, mancanza  della protezione immunitaria garantita dal latte materno.... ).

 

Di fronte a questa situazione crediamo non siano accettabili né il disinteresse né la rassegnazione. Come docenti siamo convinti che il compito educativo della scuola non si esaurisca nelle lezioni e nell’aula, ma si manifesti  in tutti i momenti della vita dell’Istituto (compresa la ricreazione con relative bevande e merende) e negli spazi  esterni all’aula (comprese le macchinette con relative scritte).

Siamo convinti che il consumo critico da parte di singoli e di comunità – come è la scuola -  sia uno strumento legittimo ed efficace per condizionare scelte economiche e commerciali non accettabili sotto il profilo etico.

 

Chiediamo quindi che nella concessione dell’appalto relativo alla distribuzione di cibi e bevande nella scuola vengano introdotti vincoli di natura etica che condizionino le ditte appaltatrici nella scelta dei prodotti e delle aziende fornitrici. In particolare chiediamo che – in assenza di documentati e incontrovertibili mutamenti delle politiche commerciali dell’azienda a livello internazionale – non vengano consentite né la pubblicità né la fornitura di prodotti Nestlè.

 

Ringraziando per l’attenzione, restiamo a Vs disposizione per ulteriori informazioni.

                 Cordialmente