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VAS: «GLI OGM MINACCIANO IL VINO DI QUALITÀ ITALIANO»

COMUNICATO STAMPA

VAS: «GLI OGM MINACCIANO IL VINO DI QUALITÀ ITALIANO»


MILANO - Gli Organismi geneticamente modificati rischiano di compromettere
anche il settore del vino italiano di qualità. E' questo l'allarme lanciato
dal portavoce regionale dell'associazione Verdi Ambiente e Società - VAS,
Marcello Saponaro, per prevenire il rischio di omologazione del vino
provocato dall'adozione degli Ogm. Il vino italiano è un prodotto genuino
perché strettamente connesso alla storia, alle tradizioni e all'ambiente
del territorio d'origine.

Saponaro afferma: «VAS, analogamente ad altre associazioni agricole e dei
consumatori, si è attivata per vietare l'utilizzazione di denominazioni
protette (DOCG, DOC e IGT), quando si utilizzano vitigni o microrganismi
geneticamente modificati nel processo produttivo del vino. La campagna di
sensibilizzazione si svolgerà nei giorni fissati dalla legge, per la
commercializzazione dei vini novelli e dedicati alla presentazione del
disegno di legge "Modificazioni alla disciplina delle denominazioni
d'origine dei vini"».

La questione sui vini di qualità è sorta lo scorso 14 febbraio quando è
stata approvata la Direttiva europea 11/2002, che consente l'utilizzazione
di vitigni geneticamente modificati.
In Italia questo provvedimento ha suscitato reazioni negative da parte di
agricoltori e ambientalisti perché, spiega Marcello Saponaro, temono che
«l'introduzione di Ogm in questo settore possa arrestare il processo di
qualificazione del prodotto e la riscoperta dell'identità dei luoghi e
delle tradizioni. Attualmente il settore del vino di qualità è il 60% della
produzione nazionale. Una parte delle sperimentazioni genetiche, però, ha
lo scopo di rimuovere i vincoli climatici ed ambientali alle produzioni
enologiche, attuando un'omologazione del vino e una delocalizzazione delle
colture».

Verdi Ambiente e Società, pertanto, ha di nuovo avanzato all'Unione europea
la richiesta di mantenere la moratoria sugli Ogm, in assenza di norme
rigorose in materia di etichettatura e tracciabilità.

Ufficio Stampa


29 NOVEMBRE 2002

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