Fw: De Marzo espulso





Giuseppe De Marzo, della Federazione dei Verdi, e' stato costretto a
lasciare
l'Ecuador alle 23 di mercoledi (le 5 di giovedi' in Italia) dopo due giorni
di fermo nel Centro di detenzione provvisorio a Quito. Un colpo di mano
perentorio e inaspettato. Persino l'Ambasciata italiana e' stata avvertita
all'utimo minuto del provvedimento di espulsione reso subito esecutivo
dall'Intendencia
Judicial. Dopo l'azione pacifica nei boschi di Guarumos e il seguente
arresto
dell'ecologista italiano insieme ad altri due attivisti di Accion por la
vida, la voglia di liberarsi di De Marzo e' diventata morbosa. La polizia
giudiziale ha emesso la sentezza con una celerita' mai vista in Ecuador.
Le multinazionali che fanno parte del Consorzio Ocp, responsabili dei
disastri
commessi a Mindo per la costruzione dell'oleodotto, hanno fatto la loro
parte: il biglietto aereo di ritorno "diretto" in Italia
(Quito-Guaiaquil-New
York-Milano) e' stato gentilmente pagato dal Consorzio delle multinazionali
petrolifere. Tutto di corsa per allontanare De Marzo dall'Ecuador. Anche
perche', dopo le violazioni dei diritti subite al momento dell'arresto e
la certezza di non avere commesso  alcun reato, hanno spinto De Marzo ad
andare fino in fondo. Davanti alla Intendencia Judicial il leader verde
si e' difeso disconoscendo tale autorita' e, sicuro di una piena
assoluzione,
facendo pronto ricorso in giudizio di fronte alle autorita' municipali.
 Ma il confronto sui fatti, quando si parla di petrolio, di un miliardo
e settecento milioni di dollari, e di disastri ambientali, non e' proprio
il mezzo piu' indicato per risolvere certe questioni, specie per chi guida
i buldozer contro gli alberi. Quindi meglio qualche intimidazione, due
giorni
di carcere duro, un biglietto aereo, e via. Ma non e' stato cosi' facile
liberarsi di De Marzo. Il volo "scaccia  ecolgista indesiderato" era infatti
previsto per le 19,45. De Marzo e' stato prelevato segretamente dal Centro
di detenzione provvisorio alle 18 per il trasferimento in aereoporto.
Un'azione
"pianificata al nanosecondo" che invece e' risultata goffa e penosa. Gli
attivisti di Accion por la vida e Accion ecologica erano tutti li' ad
aspettarli.
All'Areoporto e' successo di tutto. I Ruskin di Mindo e gli attivisti di
Quito si sono incatenati a De marzo come un' edera. La polizia e'
intervenuta,
la stampa anche. Risultato: De Marzo non e' partito con il volo delle 19,45.
De Marzo e' stato invece ricoverato al pronto soccorso dell'aeroporto
duramente
contuso al torace e la pressione alle stelle. Il medico di turno ha proibito
alla polizia di trasportarlo in aereo. La polizia ha insistito talmente
che il Verde italiano e' partito da Quito con il volo delle 23 scortatato
come un terrorista da un ufficiale di polizia. Arrivera' a Roma venerdi'
alle 8 del mattino.

                                                    Enzo Vitalesta

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