le citta' uccidono i bambini



 
il manifesto - 19 Aprile 2002 
 
Le città uccidono. I bambini 
Un rapporto dell'Agenzia europea dell'Ambiente e dell'Oms denuncia: 700
milioni di minori malati a causa dell'inquinamento urbano. Il pericolo è
ovunque, dai gas di scarico all'elettrosmog, senza escludere acqua e cibo
TIZIANA BARRUCCI
Non esistono isole felici per i bambini. Se il cattivo ambiente rappresenta
un grave rischio da affrontare in tempi brevi per gli adulti, quelli che
più ne subiscono le conseguenze negative sono per ora i più piccoli. Dalla
culla fino agli anni dell'adolescenza sono decine i fattori che minacciano
gli zero-sedici, ma soprattutto i bambini sotto i cinque anni: auto come
camere a gas, rumore, fumo passivo, acqua inquinata, sostanze tossiche e
chimiche che arrivano dai cibi ma anche l'esposizione all'elettrosmog, e
gli stessi cambiamenti climatici sono all'origine di allergie, asma,
malattie respiratorie e gastrointestinali e di patologie più gravi come
leucemie, tumori e disordini neurologici. A illustrarlo, con un rapporto
dettagliato, l'Agenzia europea dell'ambiente e dell'organizzazione mondiale
della sanità. Secondo il direttore tecnico Oms per l'Europa, Roberto
Bertollini «un terzo delle malattie provocate da fattori ambientali
colpisce i bambini sotto i cinque anni che rappresentano il 12% della
popolazione mondiale». In sostanza, sarebbero ben settecento milioni i
bambini nel mondo vittime del 40% di tutte le malattie ambientali. I
bambini infatti sono, rispetto al loro peso corporeo, molto più degli
adulti esposti agli inquinanti, dato che respirano, mangiano e bevono più
dei grandi. Ad esempio, l'area respirata da un neonato addormentato è il
doppio rispetto a quella assorbita da un adulto, mentre un bambino assorbe
il 40% in più rispetto ad un adulto del piombo presente nel cibo.

Se i nemici numero uno dei bambini sono l'inquinamento atmosferico e le
sigarette, va ricordato che essi devono fare i conti con oltre 300 residui
chimici inesistenti nelle passate generazioni. In Italia, nelle otto
maggiori città, ben 30 mila casi di asma negli under 15 sono provocati
dallo smog. Il 36% delle malattie è contratto in case private, il 6 in
asili nido e mense scolastiche (secondo gli esperti almeno il 10%
dell'amianto incorporato negli edifici si sta deteriorando e diventa quindi
accessibile ai bambini) ma in alcuni paesi dell'Est si arriva a livelli del
74% almeno nel periodo che va tra il 1994 e il 1998. Nei paesi in via di
sviluppo i pericoli vengono comunque anche da acqua e cibo contaminati e un
rischio gravissimo viene dal fumo passivo: i casi di mortalità improvvisa
dei neonati raddoppiano se la madre è fumatrice.

Anche spostarsi in automobile diventa pericoloso: l'abitacolo di una
vettura è un vero e proprio concentrato di inquinanti. Alcune stime
rivelano paradossalmente che i ciclisti che pedalano sulla strada di
un'auto respirano aria più pulita di chi sta nell'interno dell'auto. Mentre
secondo gli esperti per mitigare in parte l'impatto dell'inquinamento da
traffico sui piccoli, bisognerebbe mantenere nelle aree residenziali e nei
pressi di scuole o giardinetti una velocità di 30 chilometri orari.