ricette globali per la mobilita'



dal sole24ore
 Domenica 24 Febbraio 2002  ore 20:46  
 
 
Ricette globali per la mobilità 
di Carlo Iacovini* La recente emergenza smog ha evidenziato nuovamente (se
mai ce ne fosse stato bisogno) la necessità di un approccio strategico e di
ampio respiro alle politiche di mobilità. Il problema della congestione
delle aree urbane richiede soluzioni infrastrutturali (parcheggi,
metropolitane, ecc...) e culturali (nuovi comportamenti per un utilizzo più
razionale dell'auto e un maggior uso dei mezzi pubblici), mentre per far
fronte all'inquinamento occorre innanzitutto (ma non solo) un parco
circolante con sempre minori livelli di emissioni. Alternative. Pur
considerando il valore positivo delle recenti normative in materia (Euro
4-5), bisogna pensare con praticità anche ai carburanti alternativi. Le
realtà di oggi in tal senso sono il metano, il Gpl, il gasolio bianco e per
certi versi l'elettrico. Metano e Gpl, esistono da molto tempo, ma hanno
avuto una bassa diffusione soprattutto per problemi di distribuzione e di
sicurezza. Oggi il ministero dell'Ambiente sostiene lo sviluppo di questi
carburanti. Ha creato dal 2001 un consorzio di Comuni (più di 90) e
associazioni di categoria, stanziando oltre 20,5 milioni €. Il gasolio
bianco, nel settore dei trasporti pubblici, è una delle soluzioni più
efficaci per ridurre fino al 70% le emissioni di particolato senza onerosi
investimenti sui veicoli. L'elettrico trova sempre maggiore diffusione
all'interno degli Enti pubblici, mentre i privati sembrano gradire
maggiormente le auto ibride e le due ruote elettriche (scooter/biciclette).
Come possiamo immaginare allora i veicoli del prossimo futuro? Sospendendo
opinioni sui veicoli ad aria compressa recentemente presentati come
prototipi (troppo presto per percepirne la concretezza), l'idrogeno sembra
un'alternativa equilibrata rispetto ai numerosi interessi che ruotano
attorno a questo settore. Permette infatti di creare una filiera di
produzione e distribuzione che, anche nell'ipotesi di una diffusione di
massa, risulta essere "sostenibile". Problemi e opportunità. Quindi la
mobilità, in particolare nelle aree urbane, potrà vedere risolti molti dei
problemi che oggi sembrano insormontabili. Se questo è il traguardo a cui
mirare, diventa prioritario pianificare in che modo si intende
raggiungerlo. I problemi (e le opportunità) sono numerosi sia sotto il
profilo tecnico che culturale ed economico. Da un punto di vista tecnico le
case auto propongono vetture a idrogeno liquido, gassoso o, in molti casi,
motori a celle a combustibili in cui l'idrogeno funge da carburante per un
propusore elettrico. Quale sia la soluzione più percorribile sarà il tempo
a dirlo, anche perché in gioco c'è il concetto stesso di automobile, e
questo rappresenta l'aspetto culturale. L'auto è sempre più un mezzo di
trasporto, uno degli strumenti di mobilità disponibili. Ma nel processo di
cambiamento che la società sta attraversando, all'interno dei centri urbani
avremo sempre meno bisogno di vetture concepite con parametri tradizionali.
Nel contempo, vengono sempre più apprezzati veicoli multispazio, ecologici
e facili da guidare. Seguendo questo trend, l'auto per uso urbano può
essere concepita diversamente, senza necessariamente arrivare alle minicar
tipiche del mercato giapponese. Da un punto di vista economico, l'idrogeno
richiede la creazione (o la conversione) di un settore produttivo e
distributivo, con tutte le criticità incluse in una simile operazione. Nei
prossimi anni si definiranno ruoli e attori di questo business ed è
strategico che il mondo imprenditoriale si muova attivamente in questa
direzione per non perdere le nuove opportunità. Negli Usa già dal 2001 è
nato un consorzio di sviluppo tra case automobilistiche e imprese
denominato "California Fuel Cell Partnership". Programmi europei. In Europa
si sono istituiti programmi di ricerca che studiano i possibili usi del
carburante. In Italia esistono due sperimentazioni (a Milano e Torino) e un
gruppo di studio della Regione Lombardia. Se vogliamo che in tempi
accettabili (cinque anni) i veicoli possano realmente utilizzare
l'idrogeno, diventa prioritario che istituzioni e imprese predispongano una
strategia congiunta. Bisogna prevedere un investimento a lungo termine per
superare i problemi tecnici di produzione e distribuzione e,
parallelamente, avviare sperimentazioni nelle città e un piano di
"comunicazione sociale". Il Presidente della Regione Lombardia Formigoni ha
fatto un primo passo lanciando la proposta (molto ottimistica) di auto
ecologiche a partire dal 2005 e di una "consultazione generale" dei
cittadini. Speriamo sia il punto di partenza per un approccio condiviso
anche dagli altri organismi economici e sociali del paese. * Senior
Consultant Methodos Spa 

Domenica 24 Febbraio 2002