Biopirateria in Chiapas



Biopirateria in Chiapas
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at Genie.it
Fonte: The Nation http://www.thenation.com

20 Agosto 2001
Lo scorso Marzo, l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ha
fatto la storia con la marcia su Citta' del Messico chiedendo l'accetazione
del suo piano di pace: gli accordi di San Andrés. Ma dopo sei settimane gli
accordi (emendamenti costituzionali che riconoscessero l'autonomia delle
popolazioni indigene del Messico) vennero respinti dai legislatori federali,
causando la rottura del dialogo con i ribelli. Al centro del dibattito sul
piano di pace proposto, c'e' la questione riguardante il controllo della
foresta pluviale del Chiapas, la Selva Lacandona dove gli indigeni hanno
goduto di vera autonomia sin dal 1994.

La Riserva del Monte Azules (riconosciuta dall'ONU) protegge il cuore della
foresta vergine. Nonostante le promesse del presidente Fox di ritirare le
truppe dal territori zapatista, rimangono ancora molte postazioni militari
nella selva. Apperentemente le truppe proteggono la selva dalla
deforestazione, ma gli abitanti Maya della zona (le comunita' base
zapatiste) dicono che, a dispetto delle guide linea dell'ONU e dei principi
di San Andrés, il Monte Azules non e' protetto per gli indigeni, ma per le
multinazionali biotecnologiche che sperano di trarre profitti dalla
ricchezza genetica della regione.

Nel 1998, la societa' californiana DIVERSA firmo' un accordo di
"bio-esplorazione" con il governo messicano. L'accordo prevede:
1) che alla DIVERSA sia garantito libero accesso alla biodiversita'
messicana in cambio di 5,000$ necessari a retribuire il personale della
National Autonomous University of Mexico che raccoglie i campioni;
2) che la DIVERSA paghi 50$ per ogni campione raccolto;
3) che al Messico siano versate tra lo 0.3 e lo 0.5% delle royalties
ricavate dalla vendita dei prodotti derivati dallo sfruttamento delle
risorse gentiche messicane.

La DIVERSA ha fatto un simile accordo col parco statunitense di Yellowstone.
Ma le cifre sono di gran lunga superiori: 15,000 $ per il personale e tra lo
0.5 e il 10% delle royalties.

L'Universita' dela Georgia, la societa' britannica Molecular Nature Ltd. e
El Colegio de la Frontera Sur hanno lanciato un altro progetto di 5 anni
molto simile. Questo pero' riguarda specificatamente il Chiapas ed e'
nominato "Drug Discovery and Biodiversity Among the Maya of Mexico". Il
programma ricevera' finanziamenti da 2.5 milioni di dollari forniti dalla
ICBG (International Cooperative Biodiversity Groups), un consorzio di
agenzie statunitensi tra cui la USDA (Dipartimento Americano per
l'Agricoltura). Il COMPITCH (Consiglio dei guaritori indigeni tradizionali)
ha chiesto alle popolazioni locali di non collaborare con i ricercatori,
sostenendo che le comunita' indigene e le organizzazioni non sono state
informate del patto. Il direttore dell'Universita' della Georgia ha detto
invece che il progetto ha ricevuto l'appoggio di 50 comunita' con le quali
erano state conclusi anche accordi per dividere gli eventuali profitti.

Sin dal 1993, la ICBG ha finanziato 11 progetti di "bio-esplorazione" per un
totale di 18.5 mln di dollari in tutto il mondo. Tra i partner commerciali
ci sono GlaxoSmithKline, Dow Agroscience, American Cyanamid (recentemente
acquisita dalla BASF) e Monsanto Searle. Gli interessi finanziari in gioco
sono in evidente contrasto con la poverta' dei villaggi del Chiapas. Invece
di portare ricchezza ai villaggi impoveriti, i nuovi brevetti potrebbero
imporre agli agricoltori il pagamento delle royalties alle multinazionali
per coltivare il loro mais indigeno. Il governo messicano ha espresso
preoccupazione per i brevetti della DuPont si tutte le varieta' di mais con
un certo livello di acido oleico, molte delle quali messicane.

Beth Burrows del Edmonds Institute sostiene che privatizzare gli organismi
viventi puo' servire alle multinazionali, ma non agli agricoltori e ad
amministrare le terre. Gli agricoltori di tutto il mondo conservano i semi
per venderli localmente, ma la Monsanto ha portato alcuni agricoltori in
tribunale per aver violato i diritti di proprieta'. Se si continua cosi', i
contadini dovranno trattare le multinazionali come il signore di un feudo.
Questo sistema e' sostenuto dai TRIPS (trade-related intellectual property
rights) della NAFTA e del WTO che favorisce il riconoscimento internazionale
di tali brevetti. Inoltre gli USA si rifiutano di ratificare il Trattatato
sulla Biodiversita' che riconosce i diritti di proprieta' intellettuale alle
popolazioni indigene.

Gli accordi di San Andrés proposti dagli Zapatisti creerebbero un ostacolo
insormontabile ai progetti delle multinazionali sulle terre degli indigeni
messicani, i quali avrebbero il totale controllo delle loro risorse. Ecco
perche' la pace nel Messico meridionale rimarra' un sogno finche' il governo
rimarra' legato agli interessi delle multinazionali. Ma le questioni
sollevate dalle richieste degli Zapatisti hanno implicazioni sugli indigeni,
gli agricoltori e gli ambientalisti di tutto il mondo...