genova - cogoleto : sotto la stoppani l'inferno - chimico -



dal secolo xix di mercoledi 4 maggio 2000
SOTTO LA STOPPANI L'INFERNO
spaventosi risultati nelle perizie eseguite dalla stessa azienda di
cogoleto fra il 98 e il 99
cromi inquinante 64 mila volte oltre il consentito
per la provincia comunque, non ci sono rischi per la popolazione anche se
la bonifica del terreno deve essere effetuata al piu' presto

Sotto la Stoppani di Cogoleto  scorre un fiume di cromo esavalente. Decenni
di attività industria(i hanno impregnato il terreno su cui sorge lo
stabilimento chimico di una sostanza tossica e altamente cancerogena.
Gli ultimi dati sono da terrore. Le acque superificiali e le falde
acquifere sotto la Stoppani contengono concentrazioni di cromo esavalente
fino a 7.600 volte più alte dei limiti fissati dalla legge per gli scarichi
industriali. Lo sforamento diventa addirittura 64 mila volte più alto
rispetto ai limiti fissati per le acque sotterranee in aree da bonificare.
Le analisi sono state eseguite dalla stessa azienda, a cadenza periodica, e
comunicati alla Provincia nelle scorse settimane. I preliévi sono stati
effettuati a cadenza mensile tra il gennaio '98 e il dicembre '99 in otto
punti diversi Per quanto riguarda l'area dello stabilimento la
concentrazione meno alta di cromo esavalente è stata rilevata sotto il
silos soda (nel'99 la media è stata di 28 milligrammi per chilo quantità
140 volte piu' alta del limite previsto per gii scarichi industriali e 5
mila volte superiore ai limiti per le acque sotterranee). Mentre i livelli
più preoccupanti sono stati registrati sotto alle vasche e al reparto acido
cromico (rispettivamente 3l2 e 322 miiligrammi per chilo). In più casi è
stato rilevato un peggioramento rispetto a tre anni fa.
All'esterno della fabbrica le quantità di cromo diminuiscono, anche se
restano molto preoccupanti. Sotto il viadotto dell'Aure1ia i milligrammi di
cromo esavalente risultano 2,03 per chilo. Vale a dire 10 volte in più che
in uno scarico industriale e 400 volte in più del limite per le acque
sotterranee Per quanto riguarda le acque di battigia in 16 casi negli
ultimi tre anni sono state rilevate concentrazioni di cromo superiori a
0,30 milligrammi per chilo. Come dire che fare il bagno nel mare alla foce
del Lerone. equivaleva ìn quei giorni a immergersi nello scarico di uno
stabilimento chimico.
Rossella D'Acqui, assessore provinciafe all'ambiente Ds (in procinto di
lasciare la carica dopo I'elezione in consiglio regionale) ammette che la
sitnazione è grave. «Il terreno è più inquinato di quanto pensassimo.
Insieme all'Arpal l'agenzia regionale per 1'ambiente la Provincia eseguirà
dei carotaggi nelI'area. Lo scopo è quello di analizzare il terreno per poi
chiedere alla Stoppani di eseguire la bonifica a sue spese come prevede il
decreto Ronchi del 99. Secondo D'Acqui la popolazione non sarebbe esposta a
rischi.La Asl 3 ritiene che non ci sia un pericolo immediato per i
residenti Certo però è necessaria una bonificà approfondita». Romolo
Benvenuto, consiglie regionale verde, è durissimo.«Mi domando come mai
nessuno abbia ancora messo in prigione i proprietari della Stoppani di
fronte a un disastro ambientale come questo Occorre rispettare il termine
del 2001 previsto per la chiusura dello stabilimento. Nel frattempo
1'azienda deve essere obbligata a bonificare».
Andrea Castanini

Anche zinco, ferro e solfati nella discarica di Molinetto

Zinco, ferro e solfati. Non c'è solo il cromo e soprattutto non è solo
I'area della Val Lerone, al confine tra Arenzano e Cogoleto, ad essere
coinvolta dall'interminabile vicenda della Stoppani. Sotto indagine finisce
ora anche la discarica di Molinetto, sul versante di ponente di Cogoleto,
il sito concesso dalla Provincia all'azíenda per il deposito delle terre
trattate nei forni attualmente
in attività. C'è dello zinco, presente in quantità fino a ventiquattro
volte i limiti consentiti,nelle acque che filtrano dalla discarica.
La sostanza nociva non rientra nel processo produttivo della Stoppani ma
non era presente a Molinetto prima dell'arrivo dei camion dell'azienda di
Cogoleto. A rivelare la misteriosa anomalia è 1'ultima relazione sullo
stato di salute della discarica realizzata dalla Provincia di Genova. Lo
zinco, ma anche il ferro e solfati, sono stati intercettati nelle acque
freatiche provenienti dal sito. Il cromo, pur in concentrazioni altissime,
non supera i limiti consentiti per la discarica, 100 milligrammi su
chilogrammo. I limiti di legge sono stati
invece superati più volte per quanto riguarda i valori di cromo esavalente
nell'aria. Tali esuberi, di cui si è venuto a sapere solo di recente, sono
stati registrati tra il settembre del 1998 e I'aprile del 1999 con punte
massime risalenti alla primavera dell'anno passato.

quasi cent'anni di terre tossiche

Sono quasi cent'anni che la Luigi Stoppani SPA e' a Cogoleto e produce
bicromato e terre tossiche, fumi e scarichi dal tasso di cromo esavalente
spesso oltre i limiti consentiti dalla legge. La morte, legata
all'esposizione continua al cromo, di alcuni operai ha portato tempo fa ,
sul banco degli imputati l'attuale proprietario dell'azienda Plinio
Stoppani. Per la bonifica delle spiagge e della conca dove attualmente
sorge lo stabilimento, quella che un tempo era una grande discarica a cielo
aperto delle terre tossiche di risulta del ciclo produttivo,la societa' ha
avuto dall'Unione Europea diversi miliardi. Attualmente e' in corso da
parte della Provincia un'analisi a tappeto di acqua, terra e aria dell'area
della Val Lerone per stabilire quanto estesa dovra' essere l'attivita' di
bonifica.Bonifica che l'ultimo decreto Ronchi dispone sia a carico della
societa'. Si tratta dell'ultimo tassello in vista della prossima stipula,
tra tutti i diversi soggetti coinvolti , di un accordo di programma sulla
dismissione della fabbrica, la salvaguardia dei posti di lavoro e il
riassetto urbanistico della valle.