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spero che qualcuno trovi interessante la nostra associazione e ci scriva
ciao a tutti
laura
Atelier Ambulant d'architecture
Associazione LOI 1901
  
Si tratta di una associazione europea formata da diverse figure professionali 
che si impegnano nell‘elaborazione e nel sostegno di progetti concreti. 
Architetti ed artigiani, urbanisti e paesaggisti, ingegneri, restauratori, 
filosofi ed artisti si riuniscono regolarmente per dar vita ad un cantiere che 
si svolge ogni volta in un paese differente. 
Lo scambio culturale, le formazioni e gli approcci diversi si completano in un 
progetto comune e costituiscono il potenziale di base dell‘Atelier Ambulant 
d‘architecture. Questo conduce ad un approccio olistico del progetto che evolve 
nel corso di ogni processo di realizzazione, che propone soluzioni e riposte 
concrete. La verifica dei risultati si fanno sul cantiere, in tempo reale. 
L‘Atelier Ambulant d‘architecture dà vita ad una attività pluridisciplinare 
aperta alla ricerca di una ridefinizione del ruolo e della vocazione dei 
mestieri legati all‘architettura. La collaborazione attiva con artigiani, 
tecnici, attori sociali, associazioni, gruppi d'azione locale è necessaria ed 
auspicabile: costituisce il primo passo per riattivare un processo di scambio 
non solo finalizzato alla realizzazione dell'oggetto in sè (architettura, 
territorio), bensì alla rivitalizzazione del sistema di relazioni locali, per lo 
più compromesso. 
In tale contesto l'Atelier Ambulant d‘architecture assume il ruolo di mediatore 
attivo. 
Situandosi, chiaramente, al di fuori di un contesto economico tradizionale, nel 
quale domina la reddittività a breve termine, l'Atelier Ambulante d'architecture 
propone un approccio differente: ogni progetto è l‘oggetto di uno studio di 
fattibilità che tiene conto non solo dei finanziamenti disponibili, ma e 
soprattutto, delle risorse umane, ambientali e sociali, cioé di tutte le 
componenti del processo di trasformazione che qualificano l'impatto globale 
dell‘intervento. La situazione attuale non favorisce la creazione di un vero 
mercato per questo tipo di approccio . Cio' nonostante, la domanda di privati e 
di associazioni di piccole strutture capaci di combinare "progetto ed esecuzione 
partecipata" si fa sentire, sempre di più. 
Diventare operativi in questa prospettiva è il primo obbiettivo che ci siamo 
dati, per questa motivo siamo,dal settembre del 1997, diventati un'associazione 
francese (Loi 1901) di carattere europeo. 
  
_______________
In quale misura possono essere reinvestiti degli spazi privati o pubblici 
soggetti a dei processi di abbandono e di degrado in ambiente rurale o urbano? 
Il costo delle operazioni di recupero è spesso molto elevato e dunque 
inavvicinabile per privati, associazioni, comuni ... 
  
In un simile contesto, l’Atelier Ambulant d’architecture s’ impegna 
nell’adozione di questi spazi orfani e nell’ elaborazione di progetti di 
recupero. 
  
a. Recupero 
Riscoprire la responsabilità ambientale e sociale di ogni progetto da 
realizzare: 
  
Si tratta d'installare un cantiere che permetta di esaminare, in un primo tempo, 
le energie ed i potenziali recuperabili partendo dalle ricchezze e dalle 
particolarità del luogo che rendono ogni situazione di cantiere unico. 
Un approccio ecologico orientato verso il rispetto delle risorse e dei cicli 
naturali, attento ai bisogni dei suoi abitanti, costituisce il nostro punto di 
partenza. 
Questo procedimento punta al recupero degli spazi e dei materiali "trovati" sul 
posto, riattribuendone una funzione. 
Ma le possibilità di recupero vanno più lontano ancora: oggi, le discariche sono 
una fonte di ricchezza vastissima. Lo sfruttamento di tali risorse si può 
effettuare, semplicemente, relativizzando il meccanismo attuale di consumo e di 
produzione per attribuire una nuova dimensione alla nozione di "rifiuto". 
A titolo d’esempio, lavorare con del legno già utilizzato (Auxerre 4/cant.), 
rappresenta non solo un risparmio economico ma induce un’apertura alla filosofia 
della costruzione, includendo la nozione di tempo nel suo processo. 
Sotto questo punto di vista il recupero prende un senso molto più ampio ed apre 
delle possibilità enormi per il futuro tra il risparmio di risorse, di energie, 
di materiale e, a medio termine, di soldi . 
Piuttosto che applicare un trattamento di ordine cosmetico, cerchiamo con il 
recupero di ridefinire un'architettura nei suoi spazi e nei suoi significati 
sociali. 
Si tratta, dunque, di una rianimazione di un organismo: un approccio che tenta, 
dolcemente, di aprire la coscienza per la biocompatibilità degli stessi 
materiali edilizi utilizzati. 
  
  
b. Valorizzazione 
idee e energie nuove per contesti vecchi: 
  
La nozione di valorizzazione appare, allora, attraverso un processo 
pluridisciplinare staccato dal tavolo da disegno e in contatto diretto con gli 
utenti/attori dello spazio-vita in questione. La vocazione sociale di ogni 
cantiere diventa una vera e propria sfida alla prassi dell'architettura 
corrente, lontana dai veri bisogni delle persone. Si tratta di ridefinire la 
vera vocazione dei mestieri legati all'architettura. Arrivare senza idee 
precostituite o modelli importati è il primo passo. 
Il cantiere è quindi il luogo d'incontro tra: bisogni, necessità, desideri e 
possibilità, esperienza, capacità, volontà, concretezza. 
La qualità del progetto sarà favorita dalla varietà degli "attori" che, come 
utenti, ambulanti, tecnici, committenti, artigiani ed occasionali osservatori, 
interverranno nel processo di trasformazione dello spazio che li ospita. Questo 
sarà possibile attraverso una "discussione" partecipata ed allargata, che trova 
nel cantiere, il suo tavolo ideale. 
La nostra presenza sul luogo durante il periodo che ci porta dall'idea alla 
realizzazione, fa sì che la concertazione con i suoi utilizzatori si sviluppi 
giorno dopo giorno e dunque, ciò vuol dire confrontarsi con le variabili, i 
problemi e gli imprevisti (che fanno parte di un intervento pratico di 
architettura) da quando questi si manifestano a quando saranno soddisfatti. 
L'idea di partenza si concretizza in un primo progetto che ci guida nella 
realizzazione fino al momento dove la pratica ci rinvia al progetto stesso per 
modificarlo, rendendolo più vicino alle nuove esigenze espresse. 
La modificazione del contesto attraverso l'azione pratica è uno degli scopi 
dell'Atelier; siamo, però, coscienti che il nostro intervento è sempre inscritto 
in una complessità che non dovrà mai essere ridotta. 
Lo scambio che si può sviluppare tra AAd'a ed il contesto sociale e culturale fa 
parte di un"processo a lungo termine" di valorizzazione dello spazio umano al 
quale noi ci auguriamo di partecipare come olio sul fuoco. 
  
c. Animazione 
per una architettura vivente: 
  
Durante il cantiere, il dinamismo collettivo ha delle ripercussioni dirette sul 
risultato costruito; la diversità delle opinioni e la ricchezza degli apporti 
individuali riappaiono nel lavoro propriamento detto. Questo processo ci sembra 
capace di animare gli spazi abbandonati nel senso che si tratta veramente di 
ridare loro un‘anima. E molte anime, sono presenti nello stesso luogo, il 
cantiere: una mira alla comunicazione, allo scambio con gli altri, 
all'abbattimento delle frontiere linguistiche e culturali; un'altra si cura 
della formazione, dell' apprendimento come trasferimento delle conoscenze 
artigianali, come elaborazione di capacità tecniche, artistiche ed è intesa come 
il superamento dei propri limiti. Non dimentichiamoci di quella che si manifesta 
con l'esposizione, gli spettacoli e le feste; o quella che si soddifa con la 
rappresentazione, il teatro, i riti. Un concerto di anime, un' energie che si 
sprigiona con lo stare insieme, cresce nel condividere un'idea e si concretizza 
con la sua realizzazione. Realizzazione! Perchè di progetti concreti abbiamo 
bisogno, strutture e manufatti che restano a soddisfare coloro i quali li hanno 
fortemente voluti. 
Tutti protagonisti: attori/utenti, attori/ambulanti, attori/attori, tutti 
comunque impegnati e non spettatori; ma attori di una scena che si crea, giorno 
dopo giorno, si modifica con gli arrivi, si articola con i gruppi di lavoro, 
scompare con le partenze, rivive nei lavori finiti, per sempre! 
Finalmente questa animazione è il risultato tangibile dell‘energie generatasi 
fra abitanti, gli attori sociali e noi. Ca c'est un espace AAd'a! 
  
Definiamo i campi di un'utopia concreta: 
1.Il cantiere come inizio di un processo di trasformazione 
processo a breve ed a lungo termine: 
I due aspetti di tempo definito e intervento in loco sono alla base del lavoro 
di un atelier d'architettura che si definisce ambulante. Il cantiere è dunque, 
nell'economia globale del Progetto AAd'a, quello che possiamo definire il 
"processo a breve termine". Questo da luogo ad un risultato che si manifesta su 
due livelli differenti. 
  
    1) Risposte a problemi concreti (V. recupero, valorizzazione ed animazione). 
    
    2) Inizio di un processo a lungo termine che si rende indipendente dalla 
    nostra presenza.
  
2.Un potenziale pedagogico 
scambio e trasmissione 
Il risultato dei primi quattro anni di funzionamento dell'Atelier Ambulant 
d‘architecture ci permettono di analizzare il significato e l'orientamento che 
la sua attività sta prendendo: 
  
    1) A.A.d'a è diventata una vera e propria scuola, itinerante e vernacolare, 
    che esplora i campi della progettazione partecipata e degli interventi in 
    autocostruzione. Così si organizzeranno e parteciperemo a dibattiti, 
    conferenze e seminari, per corto-circuitare l' attività e l' esperienza con 
    persone e gruppi diversi; se un sogno lo fa una persona è solo un sogno, se 
    un sogno lo fanno più persone insieme diventa realtà! 
    2) Il potenziale pedagogico di un tale approccio da parte dell‘Atelier 
    Ambulant d‘architecture deve essere alimentato e condiviso nello stesso 
    momento. Sono previsti in specifici cantieri: inserimenti sociali, attività 
    di ergoterapia, lavori di socializzazione, scambi con gruppi analoghi al 
    nostro. Parallelamente si apriranno collaborazioni con associazioni, 
    cooperative, villaggi, scuole, università. Strutture amministrative ed enti 
    pubblici e privati, che condividono la nostra filosofia. 
    3) Le esperienze accumulate con i Cantieri sono notevoli. Ciò nonostante 
    un'adeguata formazione tecnica è alla base di un' attività che si dice 
    artigianale e che unisce la teoria alla pratica. Sono previsti corsi di 
    formazione, di aggiornamento, di apprendistato, di completamento e di 
    integrazione della propria preparazione tecnica e professionale. 
    Naturalmente aada'tta, itinerante e nomade, grazie alla collaborazione con 
    studi, atelier, botteghe, laboratori che costituiscono la "rete" europea 
    dell'Associazione: veri e propri "giri" di formazione. 
    4) Gruppi regionali si organizzano al fine di avere "contatti" AAd'a in più 
    paesi; in un futuro, molto vicino, sarà possibile intraprendere più 
    iniziative (campi, corsi, seminari e cantieri) all'anno, anche 
    simultaneamente. Questo porterà ad una maggiore attività sul campo, con 
    grande vantaggio di quelle "situazioni critiche" che necessitano 
    dell'intervento e dell'energia del nostro gruppo. 
    5) Un organizzazione permanente (nucleo) è necessaria per assicurare i 
    collegamenti, la trasmissione e la continuazione dei progetti in corso. Uno 
    "Spazio" dove AAd'a può installare la sua Siège Social e che fungerà da 
    quartiere generale (ambulante ? ), sarà allestito en Paris, la nostra città 
    di provenienza. 
    6) Il gruppo S.O.S. per situazioni d'emergenza e calamità di qualsiasi 
    natura. S'ipotizza la costituzione di un gruppo che si muova in tempi 
    brevissimi, per far fronte a casi dove la normale prassi organizzativa 
    prenderebbe troppo tempo. Attrezzatura ed equipaggiamento al seguito.
L‘Atelier Ambulant d‘architecture cerca la collaborazione con altre strutture 
operative in un‘ottica di lavoro complementare per praticare insieme la 
rivitalizzazione dell'architettura ripensando alle nozioni di patrimonio, 
recupero, alla valorizzazione dei beni culturali ed ambientali. Tutto ciò ci 
sembra una buona motivazione per il futuro! 
  
3. Come interveniamo 
condizioni e modalità 
a) Il Cantiere: (da scrivere) 
b) Il Seminario: (in elaborazione) 
c) Altro 
 
 
 
 
 
 
 
 
CURRICULUM AAd'a
Associazione LOI 1901
  
1992 
  
Parigi - Incontro alla Scuola di Architettura UP6-La Villette. Programma 
Erasmus. 
  
Dessau - Concorso "Il Bauhaus del 2000". Progetto non partecipante. 
  
1993 
  
Firenze - 1° cantiere: progetto di restauro e realizzazione di uno studio per 
una casa rinascimentale. 
  
Vienna - Concorso: "Westbahnhof 200". Trasformazione della stazione ovest e 
sistemazione dell'area ferroviaria. Primo progetto laureato (ex-equo). 
  
Paris - Progetto e ristrutturazione di una mansarda. Restauro delle travi, 
sistemazione di cucina, bagno, mezzanino. 
  
1994 
Durnstein (A) - 2° cantiere: Realizzazione dell'isolamento di uno chalet e 
sistemazione interna della mansarda. Progetto di ristrutturazione generale. 
  
Roma - Concorso: "Una stazione fluviale sul Tevere" 
Primo progetto laureato (ex-equo). 
  
1995 
  
Avezzano (I) - 3° cantiere: progetto e realizzazione di un giardino pensile e 
garage. Arredi esterni e pavimentazioni di recupero. 
  
Barcellona - Concorso per la risistemazione del "El Raval".UIA/Unesco. Progetto 
partecipante. 
  
1996 
  
Auxerre (F) - 4° cantiere: progetto e ristrutturazione di parte di una fattoria 
dell Borgogna. Sistemazione mansarda, fienile ed annessi. 
  
Parigi - Caffé l'Assignat: definizione dei contenuti del manifesto A.A.d‘a. 
  
1997 
  
Puzzu Iddu (I) - Festa di Capodanno in riva al mare e con tante zanzare. 
- Assemblea per la costituzione dell'Associazione. Formazione del gruppo 
aadamposto per il cantiere di Casa Franz (Reggello). 
  
Reggello (I) - 5° cantiere: Recupero e ristrutturazione di una colonica. 
Rifacimento muri a secco. Costruzione di una cisterna. Sistemazione di una 
cucina con canna fumaria. 
  
Pietrapiana (I) - Seminario e work-shop per il restauro e lo sviluppo 
sostenibile di Casa Cares, casa per ferie. Laboratorio di tesi in collaborazione 
con la Facoltà di Architettura di Firenze. 
  
Lipsia (D) - 6° cantiere: reanimazione di una fabbrica: coperture, lucernaio, 
sistemazione di uno spazio incontri/caffè, impianti sanitari ed 
installazioni in collaborazione con il gruppo d‘artisti dei Ramon Haze. 
  
Kassel (D) - 1° esposizione: happening e mostra alla Documenta X. Wellsterk, 28 
agosto. 
  
Parigi - 5 settembre. Nascita dell'associazione "Atelier Ambulant 
d'architecture", Loi 1901, con sede sociale al "Caffè dell'Assignat al 7, rue 
Guénégaud, 75006 Paris". 
  
Firenze - 2° esposizione: mostra e materiale informativo al Giardino di Gaia. 
Palazzo dei Congressi, 9/11 novembre. 
  
  
Per il 1998 sono previste: 
  
Germania - Contatti con associazioni locali con la possibilità di portare il 
cantiere AAd'a/98: Mar Baltico, Costanza, Weimar. 
  
Irlanda - Contatti con associazioni locali con la possibilità di portare il 
cantiere AAd'a/98. 
  
Francia - Courmeron: Contatti con una famiglia di giovani agricolo-imprenditori 
che di una fattoria normanna, in semi-abbandono, vorrebbero fare un 
"ferme-auberge". Un futuro cantiere? 
  
  
Firenze - Collaborazione con l'Associazione Le Rose e la Ditta Erta per la 
formazione del corso sull "Energie rinnovabili ed alternative" per 
l'autocostruzione di pannelli solari previsto in febb/marzo '98. 
  
Pietrapiana (I) - Elaborazione di una tesi sul tema della trasformazione 
sostenibile di Casa Cares e sul progetto di conservazione dell'Oratorio di 
S.Francesco delle Stimmate. 
  
Paris - Collaborazioni con: l'Association International Patrimoine sans 
Frontières, l'Association Onze de Pic et l'Ecole d'architecture de La Villette - 
Ricerca della Siege Social, spazio galleggiante ed ambulante. 
  
Berlin - Collaborazione con il gruppo interdisciplinare Institut fùr angewandte 
Baukunst. 
  
Lipsia - Nuove medicazione alla fabbrica dei Ramon Haze.Suite al VI/Cantiere 
  
  
Lille (F) - Collaborazione con l'Associazione Espace Imaginaire per l'adozione 
di uno spazio abbandonato dove istallare la propria attività teatrale. 
  
Roma - Collaborazione con la Cooperativa Smeraldo, Unione Inquilini e il gruppo 
di autocostruttori di S.Tommaso d'Aquino: realtà abitativa autogestita. 
  
Italia - Collaborazione con la casa ecologica itinerante "Mobil". Modello di 
autosufficienza energetica biocompatibile che si sposta nei comuni della 
penisola. 
  
Prato (I) - Collaborazione con il gruppo Emmaus per il recupero di casolari 
sparsi. 
  
Cecina (I) - Sviluppo di un Parco territoriale a carattere bioecologico e 
turistico. 
  
Passignano (I) - WWF, casa avventura: progetto e realizzazione di una 
fitodepurazione. 
  
Londa (I) - Progetto Case Sparse: recupero territoriale/edilizio di un podere 
abbandonato. 
  
E nell'immediato: 
  
Messina (I) - Intervento nel seminario organizzato dall'Associazione per il 
recupero della chiesa di a Tibuldo. Seminario che vedrà la partecipazione 
dell'Inbar, Intervento sull'esperienze di architettura partecipata e 
sull'autocostruzione. 
  
Borgo San Lorenzo (I): 
1) Collaborazione con aam.Terra Nuova, giornale ecoalternativo per curare una 
rubrica mensile sull'autocostruzione. 
2) Partecipazione ed allestimento di uno Spazio, alla Fiera dell'Agricoltura 
(gennaio). 
3) Realizzazione degli spazi comuni per la riunione degli ECO-villaggi a Torri 
superiore (ventimiglia)(aprile-maggio) 
  
Paris: fine dicembre (?) Café de l'Assignat: Assemblea Generale 
dell'Associazione sull'organizzazione interna dell'Atelier (archivio, tavoli da 
lavoro, magazzino, attrezzeria) ed esterna (directory, file, internet, books). 
  
Umbria/Marche - Assistenza case terremotate ed organizzazione di campi di 
lavoro. 
  
  
  
Tratto dal manifesto dell'associazione: 
  
(...) L'Atelier Ambulante d'architecture da vita ad una attività aperta e 
pluridisciplinare che è alla ricerca di una ridefinizione del ruolo e della 
vocazione delle attività legate all'architettura. 
L'Atelier è formato da persone con competenze diverse che si impegnano, a 
livello europeo, nell'elaborazione e nella realizzazione di progetti concreti, 
scambiandosi ed accomunando le proprie conoscenze, le proprie esperienze ed i 
differenti patrimoni culturali. 
  
Scopo dell'Atelier Ambulante d'architecture è di recuperare, valorizzare ed 
animare lo spazio umano costruito e non. 
  
  
Le attività dell'Atelier si concretizzano nei seguenti temi: 
1.Animazione degli spazi, animazione sociale e formazione. 
2.Ricerca e concorsi. 
3.Edizione, diffusione e scambio di materiale informativo. 
4.Esposizione, installazione e spettacoli. 
5.Intervento concreto, detto "cantiere", nel quale i suddetti campi d'attività 
si corto-circuitano e si completano. 
  

  
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