[Disarmo] Fwd: [aderenti_paxchristi] COMUNICATO DEL COMITATO NO GUERRA NO NATO



Un mio commento e la mia partecipazione alla morte di Giulietto Chiesa.
L'ho postato nella mailing list di Pax Christi, associazione di cui sono un attivista.
Elio Pagani

---------- Forwarded message ---------
Da: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
Date: dom 26 apr 2020, 21:40
Subject: Re: [aderenti_paxchristi] COMUNICATO DEL COMITATO NO GUERRA NO NATO
To: Aderenti Pax Christi <aderenti_paxchristi at googlegroups.com>


Quando ho saputo questa mattina, da una carissima amica di lotta contro la militarizzazione del territorio, della scomparsa di Giulietto Chiesa, sono rimasto profondamente colpito, attonito.

Non ci potevo credere.
Lo avevo appena visto al convegno il 25 aprile, mi sembrava stesse bene, cosi come si può stare in questa situazione distopica.

Con la preoccupazione, come dice nel suo intervento, che poteri forti della finanza e dell'economia possano approfittare per prendersi tutto, e il rischio che data la situazione, si inseriscano stabilmente norme e prassi di controllo sociale totalitario...

Sono veramente colpito e ho chiesto a suoi amici di portare le mie condoglianze ai suoi famigliari, ai suoi cari e ai suoi amici.

È una grande perdita per tutti, un pezzo di storia che si chiude, un colpo per il suo tentativo di realizzare una informazione libera dai condizionamenti dal complesso militare-scientifico-industriale e dai poteri liberisti economico-finanziari sovranazionali.

Muore, quando avrebbe voluto aumentare l'impegno per difendere Assange, per evitarne l'estradizione e dunque una condanna senza appello della sua persona e della sua operazione verità sui crimini delle guerre USA, una condanna generale e pericolosissima  per la libertà di stampa.

Io non condividevo tutte le sue posizioni e i suoi approcci.

Sono d'accordo con l'urgenza di uscire dalla NATO (la più imponente e potente macchina militare della storia umana), e di rispedire al mittente le nuove armi nucleari che stanno arrivando sul territorio italiano, in sostituzione a quelle già presenti ad Aviano e Ghedi.

Credo, peraltro, che la nostra associazione, Pax Christi, possa avere il coraggio profetico, che altri non hanno, per porre questo problema sul tavolo politico, cosi come ha già fatto con la richiesta al governo italiano di sottoscrivere il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari.

Ho perplessità circa il darsi l'obiettivo della sovranità nazionale.

Da almeno 30 anni l'abbiamo perduta, e siamo oramai in una situazione di globalizzazione consolidata, sia dal punto di vista economico-finanziario, dal punto di vista sociale e dello scambio culturale tra persone e popoli e dal loro movimento, dal punto di vista comunicativo nel villaggio globale, per non parlare dell'impegno bellico.
La rapida e pandemica del Covid-19 lo dimostra.

Non abbiamo più tempo, ci rimangono circa 10 anni, ci dicono gli scienziati, per cambiare tutto onde evitare lo scatenarsi di processi ancora più catastrofici di quelli che abbiamo visto negli ultimi anni che scateneranno a loro volta processi irreversibili a livello ambientale, economico e sociale.

Dobbiamo allora puntare a riprenderci l'ONU, al più presto, togliendo agli USA e alla NATO la possibilità di usare a piacere i loro strumenti militari, che devono essere ceduti all'ONU.

La stessa cosa per tutte le altre materie: dalla necessaria riconversione ecologica, alla tutela integrale dei diritti dei lavoratori e dei migranti, alla garanzia di accesso per tutti alla salute, all'acqua, al cibo, ecc..

È difficile intraprendere questa strada, certo, ma sono convinto che sia l'unica necessaria.

Io penso che la battaglia per ripristinare la sovranità nazionale e persino quella europea, sia una battaglia di retroguardia, non adeguata alle urgenze dei tempi....

Auguro a Giulietto Chiesa di riposare in pace. Che Dio lo prenda con se.

Elio Pagani

Il dom 26 apr 2020, 17:36 Franco Dinelli <franco.dinelli at gmail.com> ha scritto:
COMUNICATO DEL COMITATO NO GUERRA NO NATO



GIULIETTO CHIESA

fino all’ultimo in prima linea nella lotta

per attuare l’Articolo 11 della Costituzione,

per portare l’Italia fuori dal sistema di guerra



Giulietto Chiesa è morto poche ore dopo aver concluso, nel 75°
Anniversario della Liberazione e della fine della Seconda Guerra
Mondiale, il Convegno internazionale del 25 Aprile Liberiamoci dal
virus della guerra.

Da quando cinque anni fa abbiamo costituito il Comitato No Guerra No
Nato, siamo stati insieme a lui nel continuo impegno per fornire una
informazione veritiera sulle cause reali delle guerre; per un’Italia
sovrana e neutrale, fuori dalla Nato e da ogni altra alleanza
militare; per l’eliminazione totale delle armi nucleari e delle altre
armi di distruzione di massa; per mettere fine allo spreco di enormi
risorse destinate ad armi e guerre; per un nuovo sistema economico e
sociale che elimini le cause che sono all’origine delle guerre.

Ricordiamo le ultime parole pronunciate da Giulietto Chiesa alla
conclusione del Convegno del 25 Aprile, alla fine dell’impegno
politico della sua intera vita. Parole veritiere, crude, sulla gravità
del momento che viviamo. Parole che chiamano alla lotta per
riconquistare le libertà costituzionali:

«Siamo arrivati alla fine di questa maratona, che spero sia stata per
tutti voi interessante. Sono state esposte molte cose nuove, con altre
nuove voci internazionali.

Ci diamo un arrivederci, un arrivederci fisico quando potremo
rincontrarci, anche se credo non sarà facile riconquistare le libertà
costituzionali che sono state sospese, e sappiamo perché.

Già si intravedono segni che ci mostrano le situazioni difficili in
cui dovremo combattere per riavere le libertà che sono state sospese.

Dobbiamo sapere che la situazione sarà molto più critica, molto più drammatica.

Incombe una crisi economica di proporzioni gigantesche che coinvolgerà
e travolgerà (temo) l'Italia.

Coloro che stanno utilizzando questa situazione come uno strumento per
colpire i più deboli, e i più deboli sono già stati colpiti, coloro
che hanno in mano i bastoni del comando li useranno, e quindi sarà
compito nostro, tutti insieme, costruire una barriera e una capacità
di riscossa. Dobbiamo pensare a una politica diversa per uscire da
tale situazione.

Questo convegno si è svolto online, ma ci saranno e dovremo fare in
modo che ci siano altri momenti di lotta e di combattimento politico
che siano fisici,  in cui ci si possa ritrovare e guardare negli
occhi».

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