[Disarmo] Fwd: Dossier di Maurizio Marchi: "Italia colonia, Italia commerciante di armi letali"




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Da: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
Date: gio 5 mar 2020, 10:41
Subject: Dossier di Maurizio Marchi: "Italia colonia, Italia commerciante di armi letali"
To: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>


114 basi militari e 137 fabbriche d'armi nel dossier dal titolo "Italia colonia,Italia commerciante di armi letali", una galleria degli orrori. Incollo qui sotto la mia premessa e l'indice.
Laura, fammi sapere se Mimesis me lo pubblica, sono 132 pagine ma con molte foto che si potrebbero togliere per ridurre le pagine a circa 100.

Premessa

 

Questo dossier è una ricognizione delle 114 basi militari USA e Nato in Italia, e delle 137 aziende produttrici di armi o servizi all’industria bellica. Dalle bombe a grappolo, ai missili, alle armi chimiche, ai droni, ai sofisticati sistemi di sorveglianza e supporto, l’Italia è un grande obiettivo di ritorsione in caso di guerra del terzo millennio. Si noti nelle brevi descrizioni delle aziende, ricavate dai siti delle stesse, l’estrema specializzazione raggiunta dell’”ingegno” italiano, degno di miglior causa. Se quelle intelligenze, competenze, capitali fossero stati usati – nell’ultimo mezzo secolo -  per affrontare e risolvere le vere emergenze dell’umanità – fame, povertà, acqua inquinata, malattie curabili, clima alterato, energia pulita, ecc -  semplicemente non ci sarebbe stato alcun bisogno né della NATO né dell’industria bellica, ed il pianeta sarebbe più giusto ed equilibrato, anziché sulla soglia della terza guerra mondiale. Una questione di scelte, macropolitiche, ma anche micropolitiche, come si vedrà ad esempio nella subalternità dei sindacati e della ex sinistra tradizionale. Va aggiunto anche che le nuove forze politiche sulla scena in Italia si sono da subito allineate sia al blocco NATO, sia al sostegno dell’industria bellica, che gode di un sostegno bipartizan, nonostante il Beppe nazionale tuonasse, ancora nel 2005, contro  le banche armate.

Si noti anche che diverse aziende belliche italiane sono molto interessate alla tecnologia del 5G, per la quale il Governo Conte 1 ha già incassato 6,5 miliardi di euro per le concessioni alle aziende di telefonia mobile, senza nessuna garanzia sulla salute, né sui risvolti militari nascosti della stessa tecnologia. Addentriamoci dunque in questa vera e propria galleria degli orrori, da cui usciremo forse fortemente spaventati, ma sicuramente più consapevoli.


Indice

Pag. 1  Premessa

Pag. 1    Fabbriche d’armi in Italia, regione per regione


Pag.  84  L’effimero (e pericoloso) sviluppo dell’industria bellica nell’appennino pistoiese

Pag. 89 Le 115 basi militari in Italia, per regione

Pag. 99 La subalternità dei sindacati, della ex sinistra tradizionale  e non   solo: qualche esempio

Pag. 110  Quanto ci costano le basi americane e NATO

Pag. 113  Un focus su camp Darby (Pisa-Livorno)

Pag. 120 La tragedia del traghetto Moby Prince

Pag. 124 La spesa militare in Italia e nel mondo

Pag. 129 L’uso militare nascosto della tecnologia 5G