Re: [Disarmo] Fwd: [ReteDisarmo] Stanotte a New York nuove ratifiche e firme al Trattato TPWN contro le armi nucleari



Buongiorno Susanna,

non ho tempo di discutere nel merito la tua interessante proposta.

Le cose, per rimettere in piedi un movimento di peso contro le armi nucleari e la loro presenza in Italia, sono più complicate di ciò che sembra a prima vista.

Ci sono diversi soggetti che si stanno già muovendo sul tema, ma ciascuno con la sua peculiarità, la sua storia, la sua modalità d'intervento.

A ciò si aggiunge un po' di ''gelosia'' e di ''competizione'', così riesce difficile trovare un minimo comun denominatore e neppure una semplice ''unità di azione''.

Cito solo alcuni di questi soggetti collettivi:

- Rete italiana disarmo (sostenute da oltre una ventina di associazioni della ''società civile'')
- Rete per la Pace
- Assopace
- Tavola per la Pace
- Enti locali per la Pace
- Disarmisti Esigenti
- Forum Contro la Guerra (Varese, Novara, Milano, Brescia)
- No Guerra No NATO
- Le associazioni antimilitariste sarde
- Le associazioni antimilitariste siciliane

- ecc. (Oltre a anche importanti soggetti locali o monistici)

Ho sperimentato questa difficoltà ad esempio quando ho cercato di organizzare, come Forum Contro la Guerra la manifestazione contro le bombe nucleari presenti a Ghedi e la richiesta al governo di aderire al TPAN Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari...

Certo la lista Disarmo di Peacelink potrebbe operare in modo significativo in questa direzione, per mettere in collegamento questi diversi soggetti e/o per coinvolgere la popolazione sensibile, ma si dovrebbe superare l'attuale situazione della lista, della pur importante circolazione di informazioni e confronto sui diversi argomenti collegati al tema ''Disarmo''.

Una precondizione comunque sarebbe: sapere quanti sono i presenti in lista, dove sono ubicati sul territorio nazionale, una presentazione di ciascuno di ciascuno con una dichiarazione sulla disponibilità ad impegnarsi o meno sull'obiettivo, ecc..

Non sei la prima persona che propone elaborazioni o azioni collettive usando la lista, ma, comprensibilmente ci sono delle difficoltà ad agire in questa direzione. Certo è un peccato, ci vorrebbe molto impegno....

Elio Pagani

PS.: io comunque non sono del Bresciano ma del Varesotto.

Il mar 1 ott 2019, 10:08 cumbria1973 <disarmo at peacelink.it> ha scritto:

Buongiorno a tutti,

sono in questa chat da tempo, anche se non riesco a seguirla molto.

Probabilmente sono stata inserita quando ho fatto da cicerone a Milano  per la mostra Senzatomica, portata avanti dalla Soka Gakkai in tutta Italia e da allora seguo un pò di più il discorso armamenti / nucleare etc...

Volevo chiedere alle associazioni presenti se non ritenete possa essere utile una manifestazione nazionale a ciò che Elio oggi scrive : " Dobbiamo allora pretendere con veemenza, questa volta che il Governo lo sottoscriva, rompendo il fronte NATO, "

sia perchè il governo arranca per trovare fondi ( basterebbe eliminare parte delle spese assurde militari che ci impone l' USA ad esempio, per trovare un pò di soldini, altro che merendine) sia perchè l'inquinamento è strettamente collegato alla produzione, stoccaggio  di tali armi..


L'altra sera guardavo presa diretta dove si parlava dello scandalo della sanità, miliardi e miliardi di euro sottratti da pochi, a danno di molti, e un intervistato ha dichiarato " bè, per la sanità non ho mai visto nessuno scendere in piazza, quindi nel silenzio assoluto, è avvenuto questo scempio".

A parte il fatto che fino a ieri non mi sognavo nemmeno  di dover scendere in piazza per difendere il servizio sanitario nazionale! e a quanto pare mi sbagliavo, ingenuamente a dar per scontato che almeno li le cose fossero controllate...pensandoci poi, ai farmaci addirittura prodotti per farci ammalare...ma qui vado fuori tema...

Pensate che sia possibile organizzare a livello nazionale una manifestazione per la riduzione delle armi nucleari e/o da guerra (vedi Jemen, progetto Leonardo etc...) oppure anche iniziative forse meno incisive ma più immediate come mail bombing o diffondere un motivo di copertina uguale per tutti per sensibilizzare il governo a prendere in considerazione questa cosa ? può cadere nel vuoto ma può anche succedere che si espande a macchia d'olio ( metafora poco calzante) anche tra i giovani che cosi tanto ci tengono al clima.

Un comunicato stampa da far girare....non sò...io abito sul lago di Garda (non distante da Ghedi) faccio parte di diverse associazioni umanitarie e sociali e ho diversi indirizzi mail ai quali mandare iniziative comuni.

Grazie per la pazienza e complimenti per il vostro costante impegno.

Remi Susanna



Il 30 settembre 2019 alle 8.14 Elio Pagani <disarmo at peacelink.it> ha scritto:

Buongiorno Marco.
Credo che la tua domanda sia ironica.

Se dovessi rispondere ad una vera curiosità, sinteticamente direi che:

All'atto della prima sottoscrizione del Trattato, il 7 luglio 2017, i paesi firmatari furono 122 su 198 membri ONU.
(Ora sono 129). Una significativa maggioranza.
A grandi linee, salvo poche eccezioni, d'accordo col trattato sono la maggior parte dei paesi del Sud del mondo, ''contro'' la maggior parte di quelli del Nord.

Nessuno dei paesi dotati di armi nucleari ha sottoscritto il Trattato.
Nessun paese della NATO ha partecipato ai lavori preparatori, salvo l'Olanda, unico paese che poi ha votato contro.

È una specie di ''rivolta'' dei paesi non nucleari nei confronto di quelli nucleari.

Rovescia il principio del Trattato di Non Proliferazione, voluto dagli USA e dagli altri paesi nucleari ''contro'' quelli non nucleari che non avrebbero dovuto - potuto dotarsene.

Primo paese a ratificare il Trattato è stato Città del Vaticano.
In ogni caso è stabilito, tra le stesse norme che lo compongono, che il Trattato entri in vigore con la 50sima ratifica. Siamo a 32. I paesi che formalmente hanno già aperto, o concluso, al loro interno la procedura per ratificarlo sono 79 (dunque altri 47 dovrebbero prossimamente ratificarlo).

La sua entrata in vigore mette fuori legge (internazionale) le armi nucleari, ne proibisce l'uso, la minaccia d'uso, il dispiegamento, lo stoccaggio, la produzione (compreso i sistemi collaterali utili alla loro gestione, ed i vettori: missili e aerei), il trasferimento anche di parti.

È un colpo positivo alla logica della deterrenza e al concetto di ''mutua distruzione assicurata''. Logiche già messe in discussione, in negativo, dai nuovi concetti di uso in battaglia di mini-nuke, e dallo smantellamento del Trattato ABM - Anti Ballistic Missiles.

Potenzialmente ha la stessa valenza delle Convenzioni relative alla proibizione delle armi chimiche e batteriologiche.

L'effetto pratico immediato è la generalizzazione di una condanna etica di queste armi, condanna che, secondo sondaggi, è condivisa da almeno i 2/3 della popolazione mondiale. È la stigmatizzazione di quanto inaccettabili siano.
Di fronte a tale norma il vero effetto lo si vedrà nel tempo.
In altre parole è meglio che ci sia piuttosto che il contrario.

Questo strumento ci offre la possibilità di chiedere, come già è stato fatto, al governo italiano di sottoscriverlo e ratificarlo. La risposta al momento è sostanzialmente negativa, d'altra parte la NATO ha caldamente esortato i suoi membri a non farlo.

Dobbiamo allora pretendere con veemenza, questa volta che il Governo lo sottoscriva, rompendo il fronte NATO, con tutte le conseguenze del caso, e con un effetto immediato per le armi nucleari dispiegate a Ghedi e ad Aviano (la cui presenza dovrebbe essere già considerata illegale in quanto l'Italia aveva sottoscritto il TNP) e che invece saranno sostituite dalle più moderne B61-12.

Non è solo questione di discutere, ma anche il momento di agire per trasformare l'opinione del 75% degli italiani in decisioni concrete.
Per quello che mi riguarda io opero in questa direzione, come dimostra il mio contributo organizzativo (all'interno del Forum Contro la Guerra) alla manifestazione dello scorso anno contro la presenza di armi nucleari a Ghedi.
Certo, non è sufficiente, dovremmo tutti operare in questa direzione.

Elio Pagani


Il sab 28 set 2019, 16:22 "Marco68 ." < disarmo at peacelink.it> ha scritto:
Scusa ma gli altri stati piu' potenti dove sono?

Il giorno ven 27 set 2019 alle ore 07:25 Elio Pagani < disarmo at peacelink.it> ha scritto:

---------- Forwarded message ---------
Da: Rete Disarmo - Segreteria < segreteria at disarmo.org>
Date: ven 27 set 2019, 07:20
Subject: [ReteDisarmo] Stanotte a New York nuove ratifiche e firme al Trattato TPWN contro le armi nucleari
To: coordinamento Rete Italiana per il Disarmo < coordinamento_RID at googlegroups.com>


Questa notte a New York si è svolta la cerimonia delle nuove Firme del Trattato delle Nazioni Unite di proibizione delle #armi #nucleari TPNW.

Siamo lieti di riferire che 5 Stati hanno ratificato il Trattato in questo evento, e 9 Stati lo hanno firmato. Ciò significa che la norma internazionale che mette al bando le armi più inumane della storia ha ora un totale di 32 stati parti e 79 firmatari.

Gli Stati che hanno appena ratificato sono:

- Bangladesh
- Kiribati
- Laos
- Maldive
- Trinidad & Tobago

Gli stati che lo hanno firmato sono:

- Botswana
- Dominica
- Grenada
- Lesotho
- Maldive
- Saint Kitts e Nevis
- Tanzania
- Trinidad & Tobago
- Zambia

Congratulazioni a tutti coloro che hanno lottato duramente per ottenere queste nuove firme e ratifiche!

Con 32 Stati parti, il Trattato di proibizione delle armi nucleari è ora a quasi i due terzi della strada per entrare in vigore!

#nuclearban con Senzatomica & International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN)


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