[Disarmo] Fwd: Venezuela. Mercenari pronti a orchestrare disordini




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From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
Date: sab 26 gen 2019, 09:33
Subject: Venezuela. Mercenari pronti a orchestrare disordini
To: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>


Julio Escalona: «Mercenari pronti a orchestrare disordini»

Venezuela. Intervista all'intellettuale e membro dell'Assemblea Nazionale: «Dei grupposcoli puntano a sabotare, appiccare il fuoco a magazzini di medicine e alimenti. Finora non sono riusciti nel loro intento perché la maggioranza sta con la rivoluzione»

Manifestazione di sostegno a Maduro 

Manifestazione di sostegno a Maduro

 © Afp

Claudia FantiIl Manifesto

26.01.2019

25.1.2019, 23:57

Tutti gli scenari sono ora possibili in Venezuela. Nella calma tesa che si avverte per le strade del paese, il popolo, ancora in maggioranza schierato con la rivoluzione, sa che l’attuale crisi potrebbe non risolversi pacificamente. È questo che teme il prestigioso intellettuale venezuelano Julio Escalona, membro dell’Assemblea costituente e chavista convinto, pur senza mai risparmiare critiche al governo. È a lui che abbiamo chiesto un’opinione sul momento drammatico che sta vivendo il paese.

Qual è il clima di queste ore?

Ci sono gruppuscoli violenti che cercano di seminare paura e caos contando sull’appoggio dell’ambasciata Usa, nel quadro del piano statunitense diretto a destabilizzare il governo al fine di creare le condizioni per una destituzione del presidente Maduro. Finora, tuttavia, questi gruppi non sono riusciti nel loro intento e mancano di sostegno popolare. La popolazione chiede in maggioranza la pace, una vita quotidiana tranquilla, la garanzia di svolgere le proprie attività senza rischi di violenza.

Cosa accadrà ora?

Nelle zone di frontiera c’è una grande quantità di mercenari appoggiati dalla Cia e dall’esercito colombiano, disposti a superare il confine per assassinare e sferrare attacchi a scuole, università, ospedali, ponti, vie di comunicazione. E possono contare, se il Comando Sud degli Stati Uniti lo riterrà necessario, su appoggio aereo, mezzi blindati, artiglieria. Al momento il governo Usa, che esercita il comando strategico e tattico dell’offensiva contro il Venezuela, non ha potuto creare le condizioni politiche necessarie a giustificare un’aggressione militare. Non c’è riuscito perché Maduro ha avuto la meglio nella battaglia politica. Per questo le forze mercenarie hanno dovuto finora accontentarsi di condurre schermaglie lungo la linea di frontiera, specialmente al confine con la Colombia, benché, anche a sud, alla frontiera con il Brasile, si trovino forze pronte ad aggredire il nostro paese. Ma anche all’interno del Venezuela, in diverse zone, sono attivi gruppi di mercenari impegnati a realizzare sabotaggi, appiccare il fuoco a magazzini di medicine e alimenti, creare disordine, assassinare, dirigere gruppi di «cittadini» in azioni vandaliche. È il tentativo di riprodurre l’ondata di violenza scatenata nel 2017, per quattro mesi nelle principali città, a cui il governo ha posto fine con la convocazione e l’insediamento dell’Assemblea nazionale costituente. Se finora tale tentativo non è andato in porto, le destre puntano però a una grande marcia verso Caracas da diversi punti del paese, con l’obiettivo di «prendere» il Palazzo di Miraflores, sede della presidenza della Repubblica. L’idea è provocare una strage per giustificare quello che chiamano «intervento umanitario». Una replica dell’accusa rivolta a Gheddafi di massacrare la popolazione civile.

Che dovrebbe fare il governo?

Il governo sta facendo quello che deve fare. Si sta muovendo diplomaticamente per evitare l’isolamento (deve però fare più leva sulla solidarietà internazionale). Sta compattando le forze armate, mobilitando e preparando il popolo, informando. Ma ritengo che gli Usa intensificheranno l’aggressione ed è possibile che la situazione non si risolva pacificamente.

Il popolo è ancora con Maduro?

La maggioranza del popolo venezuelano appoggia il processo rivoluzionario.

Quanto è reale il rischio di defezioni da parte dei militari?

La Forza armata bolivariana sostiene Maduro. Ma in processi come questo il tradimento è sempre una possibilità. Soprattutto perché dietro c’è la Cia.