[Disarmo] Fwd: Lettera di Luigi Mosca sul rischio nucleare




---------- Forwarded message ---------
From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
Date: gio 20 dic 2018, 07:23
Subject: Lettera di Luigi Mosca sul rischio nucleare
To: <no.f35_m346 at autistici.org>
Cc: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>


Caro (...)

                        grazie per questo tuo messaggio, al quale reagisco con un certo ritardo. Devo dire, in tutta amicizia, che mi sorprende questa tua riluttanza (o semplice disagio?) a prendere pienamente in conto la realtà delle grandi potenze e delle tensioni, attualmente crescenti tra di loro: realtà che pure costituisce in prospettiva la ‘spada di Damocle’ N°1 per l’Umanità (la seconda e la terza essendo naturalmente il riscaldamento climatico e l’ingiustizia sociale nel mondo: tutte e tre strettamente legate fra di loro).

 In particolare, tra gli eventi recenti, la minaccia di Trump di uscire dal Trattato INF del 1987(Reagan-Gorbatchev a Washington D.C.), se messa in atto, costituisce, insieme all’ultima ‘Nuclear Posture Review’ e al Rapporto della ‘National Defense Strategy Commission’ degli USA, il fatto più grave in assoluto, poiché l’INF, dopo aver consentito di eliminare praticamente tutti i missili a corto e medio raggio d’azione della Guerra fredda (≈ 2600), ora, una sua interruzione, non seguita da un rinnovo (con o senza emendamenti o ulteriori negoziati) aprirebbe la strada ad un riarmo senza più alcun limite in questo settore missilistico (= nuova escalation) tra le superpotenze, che d’altra parte già detengono ≈ 94% delle bombe nucleari nel mondo.  

 Naturalmente per il Trattato New START del 2010 (Obama-Medvedev a Praga) valgono delle considerazioni analoghe. La sua scadenza essendo il 5 febbraio 2021 (con possibile estensione al 2026) ci lascia pero’ un po’ più di tempo per reagire.

 Quanto allo stato di ‘allerta immediata’ dei missili di USA e Russia, certamente esso costituisce già allo stato attuale il più grave rischio, insieme a quelli di un tiro nucleare accidentale (per errore o per incidente) o di un ciber-attacco su di un posto di comando di una o più basi di lancio di missili nucleari.

La grossa difficoltà qui è data dal fatto che, senza questo stato di allerta, tutti questi missili nucleari perderebbero la gran parte del loro preteso “ruolo dissuasivo”, e quindi la sua rinuncia sarebbe difficilmente accettabile da una parte soltanto dei 9 Stati nucleari (anche se soltanto USA e Russia hanno tempi di allerta/riposta di soli ≈ 15 minuti).

In questo contesto, non so se hai avuto occasione di sentire/vedere la recente intervista del Generale Fabio Mini sul tema del suo ultimo libro “Che guerra sarà”, intervista che cerco di riassumere in una sola frase :

Le superpotenze (USA/NATO - Russia e Cina) stanno preparando la terza guerra mondiale, ovviamente nucleare, che dovrebbe aver luogo intorno agli anni 2030-2040, guerra il cui principale ‘teatro di battaglia’ sarebbe l’Europa”.

Naturalmente non siamo obbligati a ‘crederlo sulla parola’, ma, tenuto conto della sua grande competenza ed esperienza, soprattutto in seno alla NATO, credo che meriti quanto meno di essere ascoltato.

Ora, la conseguenza di tutto questo per noi, attivisti anti-nucleari, è a mio avviso, la necessità imperiosa di porsi la domanda : “cosa possiamo fare noi, società civile, alleata con i paesi non-nucleari, per contribuire a fermare questo processo diabolico e a rovesciarne la direzione ?”

E qui rimando al mio messaggio precedente, associato a quello di Daniel Högsta, coordinatore di ICAN Internazionale.

 Con un abbraccio,

                              Luigi Mosca