[Disarmo] R: R: (ListaNoNato) Re: Molto perplesso



La fine delle ideologie

 

Sento parlare da un po’ di tempo, anche oggi alla trasmissione Fahrenheit, di fine delle ideologie, delle idee, dei valori e non riesco a capire il senso dei discorsi eppure sono intellettuali anche importanti, invitati alle più qualificate trasmissioni culturali. La mia incapacità a comprendere forse dipende dal mio schema mentale che espongo.

L’uomo, e per uomo intendo ognuno di noi in carne e ossa con nome e cognome, assiste a tante cose che gli succedono intorno e, con procedimento induttivo, se ne dà una spiegazione, se ne forma un’idea o un sistema di idee ovvero una ideologia, per lui convincente. Perfino chi è affetto da allucinazioni compone gli indizi percepiti in una idea, distorta quanto la si voglia giudicare ma sempre idea della realtà. Da questa idea o sistema di idee o ideologia ciascuno di noi, per deduzione, intuisce conseguenze e adotta comportamenti e, coll’agire, ne verifica la coerenza o, eventualmente, cambia idea o nega l’evidenza pur di mantenere l’idea o elimina fatti e persone pur di affermare la verità della propria idea o . . .

Può cessare questo modo di procedere?! Può accadere che qualcuno di noi agisca senza basarsi su una qualche idea, magari per gli altri strampalata ma non per lui?! Di quale fine delle idee e delle ideologie si parla allora?!

Le tre grandi ideologie del ventesimo secolo, liberalismo, comunismo e nazismo si basano su idee che, a mio modo di vedere, hanno, a tutt’oggi, una loro parte di verità in quanto ritengo difficilmente contestabili sia l’idea che solo la speranza del profitto induce le persone a rischiare in una impresa economica sia l’idea che la proprietà privata può essere causa di sfruttamento dell’uomo sull’uomo sia l’idea che non può attribuirsi stesso valore e credibilità all’opinione e del saggio e del beota. Certo le esperienze storiche del nazismo e del comunismo sono fallite, il liberismo è in declino ma le problematiche che si proponevano di risolvere e le idee su cui si basavano sono di pungente attualità. Credo, invece, sia crollata, miseramente e definitivamente, non solo la pretesa che ciascuna di queste tre ideologie aveva di portare l’intera umanità dritta al millenarismo ovvero al paradiso terrestre ma anche l’illusoria speranza di poter costruire una nuova ideologia capace di sì tanto scopo. 

Se per fine delle ideologie s’intende tutto quell’insieme di processi che ha portato alla perdita di questa speranza allora mi pare più corretto esprimerlo esplicitamente: «Nel ventesimo secolo, assieme alla pretesa di costruire una matematica certa e di trovare una spiegazione univoca e definitiva dei fatti presi in considerazione dalle scienze, è svanito anche il miraggio del paradiso terrestre. Ciò tuttavia non vuol dire che l’uomo, cioè ognuno di noi in carne e ossa con nome e cognome, non utilizzerà più idee, sistemi di idee, teorie scientifiche, ideologie la cui utilità per trovare spiegazioni, seppur parziali e provvisorie, a quanto ci accade intorno e per progettare le nostre azioni permane pienamente e totalmente. È caduta la pretesa delle teorie scientifiche di dire la verità ma non l’utilizzo delle teorie!».

Insomma mi ritrovo, senza ombra di dubbio, nella bellissima sintesi di Edgar Morin: "La rinunzia al migliore dei mondi non è la rinunzia ad un mondo migliore"

In altre parole credo sia caduta, e per fortuna, l’idea tutta infantile di essere capaci di costruire il paese dei balocchi, di essere cioè in grado di correggere gli errori commessi dal Padreterno nel costruire il mondo e ci avviamo verso quella consapevolezza adulta che ci permette di apprezzare la vita per quello che è.

Concludo perciò con le parole della canzone di Violeta Parra:

 

Grazie alla vita che mi ha dato tanto: / m’ha dato il riso e m’ha dato il pianto;/ così io distinguo la pena e la gioia, / i due elementi che formano il mio canto / e il canto di tutti che è il mio stesso canto

 

Ragusa, 1 agosto 2005

                                                                       Ciccio Schembari      

 

Articolo pubblicato sul n. 74/2011 “Libera uscita” della rivista online www.operaincerta.it

 

 

 

Da: disarmo-request at peacelink.it [mailto:disarmo-request at peacelink.it] Per conto di "Sebastiano Cosenza" (via disarmo Mailing List)
Inviato: giovedì 26 gennaio 2017 13:06
A: 'Franco'; disarmo at peacelink.it; comitatononato at googlegroups.com
Oggetto: [Disarmo] R: (ListaNoNato) Re: Molto perplesso

 

Ritengo  centrata l’ analisi  sociopolitica  e storico economica  del secolo trascorso  prospettata da Franco  Trinca. Lo dimostra il fatto che il buon Solgenitsin da star  e premio Nobel è stato letteralmente  buttato nel cesso della Storia  quando ha osato trattare  temi   non pertinenti  (splendidi i due volumi Due secoli  insieme).  Forse anche Putin è  impazzito ?   Può essere .  Ci accuseranno di rossobrunismo  -  ma se l’obiettivo è  combattere l’imperialismo , il potere della finanza , delle multinazionali  che consumano  e corrodono  giornalmente l’economia reale , quella del settore  primario e  secondario per intenderci  -   va bene ,  mi dichiaro rossobruno anche se  in origine  ero solo rosso.

I temi trattati da Franco  li troviamo  integralmente e ben sviluppati nella rivista  Indipendenza   http://www.rivistaindipendenza.org/

 che  invito almeno  a  sfogliare .

Sebastiano Cosenza

 

 

 

Da: comitatononato at googlegroups.com [mailto:comitatononato at googlegroups.com] Per conto di Franco
Inviato: giovedì 26 gennaio 2017 09:55
A: giuseppepadovano at tiscali.it
Cc: bye bye uncle sam; Jimmie Moglia; comitatononato
Oggetto: Re: (ListaNoNato) Re: Molto perplesso

 

 

Premetto che inizialmente non era mia intenzione portare il dialogo del gruppo su queste frontiere, tuttavia ci siamo fatalmente arrivati a seguito dell'illazione con cui Piero ha tirato in ballo me, Jimmi e Saker: "Jimmie, come altri della lista, ad esempio Franco Trinca, e come il Saker, pensano che Lenin sia stato un agente mondialista mandato per distruggere la Russia".
Invito chiunque a verificare, almeno per quanto mi riguarda, dove prima del commento di Piero avevo espresso il pensiero che gratuitamente mi ha attribuito. Una volta tirato per la giacchetta, ho espresso sinceramente quello che in buona fede e spirito critico è il convincimento a cui sono giunto negli anni e cioè che TUTTE le ideologie del '900 che hanno (insieme alle lobbies di potere finanziario e imperialista che governavano -in modo non evidente a tutti- l'impero anglo-americano) alla fine generato la tragedia della 2° guerra mondiale, sono state in vario modo infiltrate –se non anche create sulla base di movimenti e correnti culturali già presenti nelle società- da agenti delle stesse lobbies di potere (o di loro fazioni), da vari servizi d’intelligence  e da circoli massonici.

Per quanto riguarda il mio specifico commento nella precedente email,  mi si darà atto che, pur nella frammentarietà dovuta allo scarso tempo che si riesce a dedicare a tematiche così complesse, implicative e coinvolgenti a livello emotivo-ideologico, ho cercato di supportare con l'articolo di analisi di "nomassoneriamacerata" e con due testimonianze storiche di un certo peso (passi la critica a Solgenitsyn -che comunque non sarebbe corretto ignorare del tutto-, ma le affermazioni contenute nel video di Putin rivendico che vadano analizzate con la massima serietà e considerazione!)

Detto questo però, devo accogliere (nel senso di tenerne conto) la critica di Michele Padovano che si-mi chiede in che modo analisi retrospettive sulle ideologie del '900 e sui movimenti-partiti e fatti storici da esse scaturiti, siano collegabili all'attualità politica internazionale e al nostro comune impegno per opporci ai rischi di guerra e ai problemi della società, del lavoro, ecc..
Rispondo in modo netto e spero chiaro: lo scopo è superare le divisioni ideologiche che ancora oggi frammentano e indeboliscono il fronte di lotta contro l'imperialismo, il potere assolutistico della grande finanza e delle multinazionali ad essa collegate e, se in questo gruppo è consentito dirlo... contro il sionismo e più in generale contro tutte le fazioni   di pseudo élite suprematiste che pretendono di dominare il mondo in nome di una elezione divina a caput mundi.


Conosco, ho dialogato e dialogo nei sn e dal vivo con persone che, pur provenendo da radicamenti ideologici e storici di destra-sinistra (per essere chiari, emotivamente legati all'esperienza dell'unione sovietica o del fascismo-nazionalsocialismo) e quindi con i coltelli in mano se si toccano quei temi, OGGI CONDIVIDONO i valori e i programmi conseguenti di economia sociale, sovranità nazionale, indipendenza dei popoli e delle Nazioni dalla grande finanza e dalle multinazionali, che vogliono una Banca Nazionale centrale pubblica, una moneta esente da debito usuraio con la quale finanziare e promuovere una grande Piano di Spesa Sociale Produttiva, per la piena occupazione e per la ricostruzione dell'Italia (oggi realmente distrutta nella sua intelaiatura economico-produttiva e non solo), contro l'imperialismo ed i rischi di guerra da esso alimentati... e condividono anche la stima per Putin e per la sua azione a livello geo-politico (Ukraina, Siria, ecc.). Scusate se è poco!

Perché allora continuare a dividersi su vicende iniziate 100 anni fa e conclusesi con una mattanza generale da più di 75 anni? Non molti (specialmente tra la “gente comune” citata da Michele), saprebbero districarsi in tonnellate di documenti storici –secretati, de-secretati, manipolati, contestati-, accordi più o meno segreti (e non mi riferisco solo al famoso “patto Molotov-Ribbentrop”), accordi di realpotik e di spartizone del potere che farebbero vomitare la stragrande maggioranza della società, lotte intestine ai vari regimi e parecchi rispettivi scheletri nell’armadio… non basterebbe una vita per arrivare davvero al bandolo della matassa, anche perché la matassa storica è così intricata che non esiste un solo bandolo di decifrazione e sintesi.

Aggiungo la consapevolezza -e la responsabilità conseguente di tenerne conto- che i Poteri ancora oggi hanno interesse a rinfocolare e sobillare le divisioni ideologiche nelle varie società e a livello internazionale… pesudo e becero nazionalismo ukraino docet ! O, in altri contesti, storico-culturali-religiosi, anche le  lotte fratricide tra sunniti e sciiti esacerbate e avvelenate dalla creatura-mostro dell’ISIS.

Conclusione (mia personale): ATTUALIZZARE gli Ideali Valoriali (per me me quelli che ho elencato sopra) e i conseguenti Programmi politici nazionali e internazionali e su questi porre oggi le discriminanti di affinità e collaborazone o, viceversa, discontro.

Come le vicende e le esperienze storiche citate abbiano incarnato ( in parte, contraddittoriamente o fraudolentemente, ecc.) o meno questi Ideali Valoriali, dovrebbe essere invece confinato ad una seria analisi storica e sottratto agli impulsi divisori di pancia.

Sono perfettamente consapevole delle resistenze e difficoltà oggettive e soggettive per portare avanti un serio e necessario progetto di ricomposizione unitaria (che non vuol dire unanimismo su tutto) del Fronte di lotta sociale contro la finanza, i monopoli multinazionali e l’imperialismo guerrafondaio… ma questo è l’impegno che la mia coscienza avverte e sollecita.

Franco

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