Re: [Disarmo] anche l'Italia per il bando delle armi nucleari rompendo la gabbia del TNP



Non crede, il sig. Navarra, o vuol far non credere, che un rigurgito di sovranità nazionale da parte italiana possa denunciare le citate 'compatibilità' e uscire dalla Nato togliendosi d'impiccio le bombette Usa senza aspettare la riconversione dell'ONU a organizzazione rispettabile, cosa che oggi non risulta essere? Poi magari lo diciamo pure ai russi, così ci tolgono dal mirino.

Certo prioritario sarebbe cambiare l'indirizzo politico del Governo italiano, prono ai comandi dell'imperatore d'occidente e dei suoi vassalli UE. Viene il dubbio che sia questo l'attuale ostacolo da non voler o poter affrontare e rimuovere, il motivo della Sua reticenza ad affrontare le semplici cosette da me succitate.

Senza offesa, Navarra: tetragono sarà lei.

Jure Ellero



---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: alfonsonavarra at virgilio.it <alfonsonavarra at virgilio.it>
Date: 1 novembre 2016 19:03
Oggetto: [Disarmo] anche l'Italia per il bando delle armi nucleari rompendo la gabbia del TNP
A: coordinamentoregionale at nomuos.info, no-nucleare-piemonte at googlegroups.com, disarmo at peacelink.it, forum at miritalia.org


ROMA 3 novembre 2016

ore 14.00 - 15.00 

sala Caduti di Nassirya  - Palazzo Madama

Presso Senato della Repubblica

CONFERENZA STAMPA

ANCHE L’ITALIA PER IL BANDO DELLE ARMI NUCLEARI

Un ruolo attivo dell'Italia in senso disarmista dopo il voto dell'ONU* che introduce il Trattato per la proibizione giuridica delle armi nucleari (Conferenza a New York nel 2017)

 

organizzata da: Senatrice Loredana De Petris (Gruppo Misto – SI/SEL) in collaborazione con DISARMISTI ESIGENTI (Campagna osm-dpn, Energia Felice, WILPF Italia, PeaceLink, Armes Nucléaires STOP, Accademia Kronos, Mondo Senza Guerre e altri)

Vai su: www.petizioni24.com/italiaperilbando

 

Nei file allegati la locandina e i testi delle mozioni, prima firmataria alla Camera, Donatella Duranti, primo firmatario al senato, Roberto Cotti, per orientare la posizione italiana nel sostegno alla decisione di avviare nel 2017 i negoziati per un Trattato internazionale volto a vietare le armi nucleari.

I giornalisti devono accreditarsi secondo le modalità consuete inviando un fax al numero 06.6706.2947.

 Info: Alfonso Navarra cell. 340-0736871  alfiononuke@gmail.com 

Antonia Sani cell. 349-7865685 antonia.sani@alice.it

* Nota bene: la risoluzione dell'ONU L41 è passata il 27 ottobre 2016 con 123 voti a favore, 38 contro, 16 astenuti. L'Italia ha votato contro.

Ai nonviolenti e agli antimilitaristi chiediamo di mettersi in contatto con noi, in particolare con Antonia, se vogliono assistere alla conferenza stampa (dobbiamo comunicare per tempo i nomi) e se poi successivamente vogliono discutere (ci riuniamo in un Bar di Corso Rinascimento vicino a Palazzo Madama).

 

 

 

Circola pessimismo sul valore di un Trattato ONU per il bando delle armi nucleari (qualcuno ha scritto che si tratterà di carta da toilette) che è oltretutto ancora da portare all’incasso;  e non sarà affatto semplice ottenerlo, anche se lo slancio sulla strada giusta è stato preso con la votazione del 26 ottobre a New York.

Speriamo che alcuni dubbi verranno superati quando le nuove pratiche "vincenti" che stiamo mettendo in atto in vari movimenti, incluso il nostro, legate alle nuove idee che portiamo avanti, in un intreccio confuso con le vecchie, ci indurranno a buttare via le stampelle inutili di luoghi comuni contraddittori con la oggettività dei processi ma anche con le nostre speranze.

Si tratta di prendere consapevolezza che i contenuti nuovi di cui siamo già portatori nelle nostre pratiche di lotta non devono convivere con forme e strutture ideologiche tetragone ad ogni confronto con la realtà dei fatti.

Uno degli slogan ad esempio più gettonati ed al contempo assurdi è quello di “chiedere il rispetto del Trattato di Non Proliferazione” (???)  oltretutto proprio mentre tutto il mondo lo sta di fatto abbandonando!

L'Italia violerebbe il TNP e per questo motivo dovremmo chiedere la rimozione delle atomiche USA dal suo territorio?
L'IAEA, l'organo deputato a controllarne il rispetto, non ha mai contestato la violazione italiana del TNP semplicemente perché esso – Trattato, ma soprattutto organo - prende atto della "compatibilità" degli accordi stipulati in precedenza, tra i quali la condivisione nucleare NATO.
Ogni Stato ha poi ratificato con le sue "CLAUSOLE" (la ratifica dell'Italia è avvenuta nel 1975) e l'Italia ne ha imposte ben 12, tra le quali quella detta dell'"atomica europea" di cui parla spesso l'ex ambasciatore Sergio Romano.

L'Italia, come ci ricorda Romano, si riserva sempre - dopo essersi materialmente impegnata a più riprese - di lavorare ad un progetto di bomba atomica europea:  questo fatto bisognerebbe farlo sapere in giro!

Quello del rispetto del TNP è un terreno a noi poco favorevole, difatti la Conferenza ONU del 2017 non si svolgerà nella cornice giuridica del TNP (altrimenti, per esempio, avremmo dovuto aspettare la sessione di revisione del 2020!), è un contesto giuridico nuovo ed autonomo, anche se - ovviamente - dichiara di mettere in atto il famoso articolo VI.

Il rapporto da parte degli stati non nucleari che si stanno finalmente ribellando non è quindi con l'architettura istituzionale del vecchio trattato ma con l'obiettivo.

(In realtà la vera essenza del TNP è la legittimazione giuridica dell'oligopolio atomico delle cinque potenze del Consiglio di Sicurezza).

I disarmisti esigenti non fanno "APPELLI GENERICI" quando propongono di collegarsi al nuovo movimento dei non allineati a partire dalla questione nucleare ma sono parte di una concretissima mobilitazione internazionale che otterrà forse dei risultati decisivi. Non diciamo però gatto prima di averlo nel sacco!

E' invece sicuramente fuori da ogni concretezza storica creare un "fronte" solo italiano che si ponga obiettivi di "sovranità nazionale" per "imporre al governo il "rispetto del TNP" interpretato per come lo vorremmo noi e non per lo scopo per il quale tale Trattato è stato fatto  (e che dal basso dovremmo al contrario denunciare senza mezzi termini, mentre nelle sedi diplomatiche è bene essere più soft ed aggiranti).

La rimozione delle atomiche USA dall'Italia va conquistata su basi politiche solide, attuali ed acconce, non fuorvianti.

Di fronte al silenzio stampa di una situazione globale generalmente promettente per questo aspetto (e di un vergognoso comportamento da parte del governo Renzi) Alex Zanotelli, che ho sentito recentemente per telefono, ha buttato lì una idea su cui è bene riflettere: facciamo una legge di iniziativa popolare come strumento per arrivare all'opinione pubblica italiana e provare un po’ a smuoverla.
Dobbiamo ovviamente lavorarci su ed approfondire perché ci sono da esaminare svariati aspetti del diritto internazionale su cui si andrebbe ad intervenire con molteplici implicazioni...

Ma spero comunque ardentemente che qualcuno abbia la fantasia di escogitare qualcosa di meglio e più efficace che non la solita LIP!

Questo aspetto del collegamento con il movimento internazionale va comunque fatto capire a tutti i compagni che si autodefiniscono No-war, almeno quelli che siano in grado di comprendere che la sopravvivenza dell'umanità è un problema VERO ed URGENTE e che viene prima rispetto all'"opposizione all'imperialismo USA", considerato quasi ossessivamente la priorità delle priorità (anche se ci battiamo per quanto possibile sia per la fine di questo impero sia per il non subentro al suo posto di altri prepotenti regolatori del mondo e/o aspiranti tali che già scaldano i loro muscoli).

Questa è la nostra predisposizione mentale, non ideologicamente nonviolenta ma pragmatica, che fa capire perché concordiamo con ICAN nel salutare il voto al Parlamento Europeo come un fatto positivo ed importantissimo: anche se l'analisi delle cause del riarmo nucleare è squilibrata (la colpa il PE la dà principalmente ai russi), quella che conta è la ricetta per risolvere la situazione, cioè il bando delle armi nucleari che oltretutto toglie la prima e più pericolosa “sanzione” che pende sul capo del popolo e del territorio russo…

 

 



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