[Disarmo] Missioni speciali, militari come 007: l'emendamento fa discutere il PD




È scontro tra Nicola Latorre e Felice Casson (entrambi Partito Democratico) su di un emendamento al disegno di legge relativo alle "Disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali", già licenziato dalla Camera e approvato dalla commissione Difesa del Senato. La modifica, che porta la firma dello stesso Latorre (relatore del ddl insieme a Pier Ferdinando Casini, Area Popolare), si pone in sintesi l'obiettivo di dare mandato a Palazzo Chigi, in casi di crisi o emergenza, la possibilità "di trasformare in 007 chi fa parte dei reparti speciali delle Forze Armate", scrive Repubblica.

Cerchiamo però di capire meglio, soprattutto quali sono le diverse posizioni di Latorre e Casson in merito. L'emendamento, votato all'unanimità dalla commissione con l'eccezione del MoVimento 5 stelle, che si è astenuto, recita: "Il presidente del Consiglio dei ministri emana, sentito il Copasir, disposizioni per l’adozione di misure di intelligence di contrasto, anche in situazioni di crisi o di emergenza all’estero che coinvolgano aspetti di sicurezza nazionale o per la protezione di cittadini italiani all’estero, con la cooperazione altresì di assetti della difesa".

Insomma, come accennato, una "trasformazione" a tempo determinato dei corpi speciali in apparati dell'Intelligence, con tutto quanto ne consegue: stesse regole d'ingaggio, stessa protezione garantita dal segreto di Stato e stessa possibilità di non rispondere degli eventuali crimini commessi.

Ed è proprio tra le righe di questa interpretazione che si consuma lo strappo tra i due esponenti del Partito Democratico. Secondo Casson, l'emendamento rischia "di creare un sistema di intelligence parallelo, non meglio individuato, e soprattutto con le coperture che, in via del tutto eccezionale, la legge del 2007 ha riconosciuto agli agenti dei servizi segreti". Un risvolto, questo, tuttavia respinto da Latorre, che minimizza: "Dubbi infondati. Qui si dà solo la possibilità agli 007 di usare i reparti speciali, ma ciò non configura affatto la nascita di una struttura parallela".

Ad ogni modo, le perplessità rimangono. A preoccupare, principalmente, sono due parole contenute nel testo dell'emendamento: anche e altresì. "'Anche' vuol dire che questi nuovi 007 potranno essere utilizzati non solo in casi di crisi, ma tutte le volte che il premier lo ritenga necessario. 'Altresì' invece darebbe la possibilità di dare la qualifica di agente segreto anche a strutture che non sono dell’esercito", lamenta l'ex magistrato Casson. E se questa interpretazione dovesse rivelarsi corretta, in caso di approvazione definitiva del testo nelle mani di Palazzo Chigi sarebbe consegnato un potere piuttosto significativo.

In tal senso, aggiunge lo stesso Casson, "siamo di fronte ad un'estensione chiaramente incostituzionale". Anche perché, continua, "la legge sui servizi del 2007, che è costata mesi e mesi di discussioni, dice che le funzioni di DIS (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, ndr.), AISI (Agenzia informazioni e sicurezza interna, ndr.) e AISE (Agenzia informazioni e sicurezza esterna, ndr.) 'non possono essere svolte da nessun altro ente, organismo o ufficio'. Si trattava dunque di un potere eccezionale concesso a un numero ben individuato e limitato di agenti, in quanto si tratta di un potere eccezionale".

Insomma, per l'ex magistrato l'unica soluzione è quella di una riscrittura dell'emendamento, a partire da "anche" e "altresì". Ma lo scontro potrebbe essere solo all'inizio, e Latorre risponde secco: "il caso non esiste. Tant’è che hanno votato tutti a favore".

http://it.ibtimes.com/missioni-speciali-militari-come-007-lemendamento-fa-discutere-il-pd-1410757