La marcia indietro di Rosario Crocetta



il manifesto 2013.07.25

 

Massimo Zucchetti*

 

Rosario Crocetta, presidente della Sicilia, ha usato la Relazione dell'Istituto superiore di sanità per revocare la sua stessa revoca del Muos.

Con una nota indirizzata ieri al ministero della Difesa - che evidentemente la attendeva con trepidazione - il governatore Crocetta ha fatto marcia indietro: via libera agli americani, avanti tutta con il Muos. Questo nonostante la Relazione dicesse esplicitamente trattarsi di un parere scientifico, non utilizzabile a fini autorizzativi, per i quali andavano seguite le procedure di legge. Questo nonostante il motivato parere contrario dei suoi stessi tecnici della Regione che hanno allegato alla Relazione la loro Nota di otto pagine ricevuta da Crocetta il 12 luglio. Ragioni poi esplicitate in un Rapporto di 150 pagine da parte di un Gruppo di lavoro comprendente docenti universitari ed esperti di eccellenza a livello nazionale, inviatogli il 21 luglio mediante posta certificata.

L'undici luglio si è tenuta l'ultima riunione del Tavolo tecnico sul Muos presso l'Istituto superiore della sanità: come da verbale della riunione, i lavori si sono conclusi con un Rapporto al quale era allegata la Nota che dissentiva su parte delle conclusioni del Iss, specialmente sulla questione della pericolosità del Muos e della valutazione dei campi elettromagnetici della base Nrtf. Il 18 luglio, il Rapporto Iss è stato diffuso agli organi di stampa privo degli allegati. Vi era un accordo fra gentiluomini che prevedeva la diffusione completa del Rapporto: direi che tutto ciò è stato superato dal fatto che neppure l'ente che l'ha commissionato si sia preso la briga di tenerne conto in maniera completa. Evidentemente le fortissime pressioni esterne - ricevute anche dal sottoscritto ma qualificate come irricevibili - altrettanto non erano per altri.

Il Muos non è un impianto astratto, ma è proposto per la installazione presso la base Nrtf di Niscemi. Nell'ambito della gestione del rischio dovuto al Muos a Niscemi non si può pertanto prescindere dalla sua valutazione integrata insieme alle altre sorgenti di rischio rilevante nell'area. I campi elettromagnetici (Cem) emessi fin dal 1991 dalle antenne Nrtf a Niscemi hanno valori prossimi o superiori ai livelli di attenzione stabiliti dalla Legge italiana, come si evince da misurazioni effettuate da Arpa Sicilia negli anni, che sono in motivato contrasto con la recente campagna di misurazione effettuata da Ispra. Sia per le antenne che per il Muos manca un modello previsionale atto a determinare la distribuzione spaziale dei Cem, come previsto dalla legge.

 

Valutazioni teoriche approssimate effettuate per il Muos, seguendo la normativa italiana, indicano che il rischio dovuto agli effetti a breve e lungo termine è rilevante e ne sconsigliano l'installazione presso Nrtf Niscemi: effetti a breve termine dovuti ad incidenti, effetti a lungo termine dovuti ad esposizione cronica, interferenza con apparati biomedicali elettrici. La procedura autorizzativa per il Muos a Niscemi nel 2011 era completamente al di fuori delle prescrizioni di legge ed era stata giustamente revocata.

Ogni proponimento di ripresa dei lavori doveva essere a valle di una nuova procedura autorizzativa. La letteratura scientifica recente conferma gli effetti dei Cem a lungo termine, soprattutto se si prende in considerazione quella indipendente e non viziata da conflitti di interesse. Il Rapporto del verificatore del Tar supporta pienamente la sentenza che parla di priorità e assoluta prevalenza del principio di precauzione (art. 3 dlg. 3.4.2006 n. 152), nonché dell'indispensabile presidio del diritto alla salute della Comunità di Niscemi, non assoggettabile a misure anche strumentali che la compromettano seriamente.

Il Rapporto dell'Istituto superiore della sanità, nelle parti riguardanti l'inquinamento chimico proveniente da Gela e lo stato di salute della popolazione, conferma l'assolta inopportunità della installazione del Muos presso la base Nrtf di Niscemi.

Infine il Muos viola anche e soprattutto ben tre prescrizioni della normativa sul paesaggio, insistendo in un Sito di interesse comunitario, in una zona di massima tutela del piano paesaggistico di Caltanissetta e in area "A" della Riserva Sughereta. Insomma, se è vero che la tutela del paesaggio rientra tra i principi fondamentali della Costituzione, come si concilia con ciò il Muos a Niscemi? Usiamo la lingua dei padri: hoc erat in votis, ubi maior, minor cessat.

*Tecnico della regione Sicilia