Fwd: [ScienzaepaceNews] Libia, si spara uranio impoverito



la trascrizione della conferenza del comandante Gortney, che conferma l'uso 
degli A-10 lo scorso weekend, e' disponibile qui
http://www.defense.gov/transcripts/transcript.aspx?transcriptid=4803

La coalizione per la messa al bando delle armi all'uranio aveva diffuso nei 
giorni scorsi (quindi prima della notizia dell'impiego degli A-10) un 
comunicato sul potenziale uso di uranio impoverito in Libia
http://www.peacelink.it/disarmo/a/33637.html

ciao
francesco


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Subject: [ScienzaepaceNews] Libia, si spara uranio impoverito
Date: Tuesday 29 March 2011, 23:23:10
From: Edoardo Magnone <magnone.edoardo.tokyo at gmail.com>

Libia, si spara uranio impoverito

di Gianluca Di Feo

Sulla Sirte sono entrati in azione gli aerei A-10 Warthog: sparano
proiettili con questo metallo pesante che lascia intorno al bersaglio
una nuvola di microparticelle radioattive. I cui effetti sulla salute
possono essere molto gravi

E' lo spettro degli ultimi conflitti, oggi reso ancora più inquietante
dalla lunga ombra della catastrofe nucleare giapponese: l'uranio
impoverito. Proiettili capaci di bucare qualunque corazza, grazie alla
forza di penetrazione dei residui di combustibili atomici. Ma che
lasciano intorno al bersaglio una nuvola di microparticelle
radioattive, una polvere destinata secondo molti studi a creare danni
all'ambiente e alla salute per anni. Lunedì 28 marzo il Pentagono ha
confermato che in Libia sono entrati in azione gli A-10 Warthog, gli
unici aerei che utilizzano queste pallottole devastanti.

Alle domande dei giornalisti, il contrammiraglio Bill Gortney,
comandante dello Stato maggiore statunitense, ha risposto con
chiarezza: «Nello scorso weekend abbiamo impiegato gli A-10».
Nonostante l'insistenza dei cronisti, si è però rifiutato di fornire
dettagli sul tipo di missione condotte dai Warthog, i "facoceri"
dell'Us Air Force. Gli è stato domandato se abbiano condotto raid
contro le forze di Gheddafi trincerate nelle città, se stessero
aprendo la strada ai ribelli eliminando i nuclei di resistenza con un
«supporto ravvicinato». Ma l'alto ufficiale ha ribadito che «non
intendiamo fornire dettagli sul tipo di armi impiegate».

Oggi la decisione di mandare gli A-10 in Libia segna il cambiamento
del conflitto. Una settimana di assalti con aerei e missili ha raso al
suolo le installazioni del regime, adesso bisogna dare la caccia ai
singoli carri armati e semoventi, piazzati tra le case o in postazioni
protette. Le squadriglie sono costrette a volare a bassa quota,
esponendosi ai tiri delle mitragliere o dei missili terra-aria
spalleggiabili dei soldati di Gheddafi.

I "Facoceri" invece sono corazzati e hanno motori progettati per
sopravvivere al fuoco di queste armi: possono entrare in azione senza
temere la reazione delle truppe lealiste. Gli A-10 infatti sono aerei
molto particolari. Vennero progettati ai tempi della Guerra fredda per
bloccare le colonne di carri armati sovietici. In pratica, il jet è
disegnato intorno a un grande cannone a canne rotanti da 30
millimetri, lungo più di sei metri: un'arma spaventosa, chiamata
"Avenger" ossia "Il vendicatore" che spara fino a 4200 colpi in un
minuto. In genere, le raffiche sono di 50 colpi in mezzo secondo
accompagnate da un suono sinistro, una sorta di ululato creato dal
meccanismo del cannone. Per renderlo più efficace furono create le
munizioni con una testata di uranio impoverito, molto più dura di
qualunque altro metallo e quindi capace di bucare le difese di ogni
veicolo blindato.

Il primo impiego massiccio fu nel 1991 durante la prima guerra del
Golfo, quando centinaia di tank iracheni vennero messi fuori
combattimento dagli Avenger. Poi sono tornati in azione sulla Bosnia e
soprattutto nel Kosovo per snidare i carri armati serbi mimetizzati:
ma a fronte di migliaia di pallottole esplose solo poche decine di
bersagli vennero distrutti. Infine l'Iraq nel 2003 e l'Afghanistan,
dove però gli A-10 impiegano un numero ridotto di munizioni a uranio
impoverito: i talebani non hanno mezzi corazzati e gli americani
preferiscono utilizzare soprattutto proiettili tradizionali con carica
esplosiva, alternandoli a pochissime testate ad uranio per
neutralizzare rocce e rifugi.

Il tipo di operazioni in corso in Libia invece richiede le munizioni a
uranio impoverito: i Warthog devono eliminare uno ad uno i tank di
Gheddafi e per farlo l'uso di quei proiettili è inevitabile. Ciascuno
è lungo circa 30 centimetri e contiene circa 300 grammi di uranio
impoverito: in pratica ogni raffica disperde circa 15 chili di uranio
impoverito. Il Pentagono sostiene che la radioattività di queste armi
è molto limitata, pari a quella di molte rocce naturali. Gli studi
condotti dopo la Guerra del 1991 invece hanno dimostrato un legame tra
l'uso delle munizioni e tassi elevati di alcuni tumori tra i reduci
più esposti. Fegato, reni, cuore e cervello si ritiene che subiscano
danni per questa sostanza. In genere, quando la pallottola si scontra
con una corazza tende a esplodere, disperdendo una nuvola di
nanoparticelle intorno al punto di impatto: elementi microscopici che
quindi vanno a contaminare un'area difficile da delimitare.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/libia-si-spara-uranio-
impoverito/2147840

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