Nucleare Libia-Taranto, la Cia fa il bis



Blitz in Svizzera: gli 007 di Washington hanno fatto distruggere piani segreti per la costruzione di bombe atomiche, sequestrati al termine di un'operazione internazionale condotta nel porto pugliese • La ricostruzione effettuata dalla “Gazzetta” 4 anni fa: una rete con la “testa” in Pakistan e l'affondamento del cargo incriminato

GINEVRA – Piani per la costruzione di armi atomiche sono stati sequestrati in Svizzera nel corso di indagini su di un presunto traffico di materiale nucleare a favore della Libia e successivamente distrutti a causa della minaccia che costituivano «per la sicurezza della Svizzera e della comunità internazionale». Lo ha detto a Berna il presidente della Confederazione elvetica, Pascal Couchepin. Nucleare Libia - Taranto: le centrifughe sequestrate I documenti, sequestrati nel corso di un’inchiesta avviata dagli inquirenti svizzeri nel 2004, proverrebbero dalla cerchia di Abdul Qadeer Kahn, il padre della bomba atomica pakistana. Erano stati sequestrati presso una famiglia di ingegneri svizzeri, due fratelli ed il loro padre, sospettati di essere coinvolti in un presunto traffico di materiale nucleare verso la Libia tra il 2001 ed il 2003. Secondo alcuni media elvetici, uno dei tre uomini avrebbe collaborato con la Cia, e sarebbe stata quest’ultima a chiedere la distruzione dei documenti. Oggi però il presidente Couchepin non ha nominato nè la Libia (che nel 2003 ha rinunciato a dotarsi di armi di distruzioni di massa) nè la Cia. «Durante le indagini – ha detto Couchepin – sono state sequestrate ingenti quantità di documenti e supporti elettronici di dati appartenenti agli indagati. Analizzando il materiale, il pubblico ministero della Confederazione (la procura, n.d.r.) ne ha constatato la sensibilità per la politica estera e di sicurezza della Svizzera: si trattava in particolare di piani dettagliati per la costruzione di armi nucleari, centrifughe a gas per l’arricchimento dell’uranio a scopi bellici e sistemi di guida per missili». L'ordine del goveno di distruggere il materiale, sotto la supervisione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, risale al novembre 2007. Il procedimento penale nei confronti dei due fratelli e del loro padre è ancora in fase istruttoria.


24/5/2008

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=203665&IDCategoria=11