La fusione del papa



Marco d'Eramo

Qualcuno s'è preso l'insolazione in Cadore o a Castel Gandolfo. Domenica, dall'alto della sua profonda conoscenza della sezione d'urto dei neutroni, Benedetto XVI ci ha invitato a costruire nuove centrali nucleari e ad «accrescere il contributo dell'energia atomica alle cause della pace». La sua opinione si è certo formata in base a un dettagliato esame degli effetti che fughe radioattive potranno avere su quella vita umana che considera inviolabile; e soprattutto dopo l'indefesso studio dei trattati che Tommaso di Aquino aveva dedicato all'elettrodinamica quantistica. L'unico problema è che lo sfruttamento dell'energia atomica poggia tutto sulla relatività di Einstein, mentre il Pontefice è impegnato in una battaglia all'ultimo dogma contro il relativismo. In base alle stesse competenze scientifiche, ci aspettiamo che, dopo quest'esternazione, il pontefice si pronunci domani sui biocombustibili. Siamo molto curiosi di sapere se, oltre a un bel reattore tipo Chernobyl, Sua Santità ci consiglia Windows oppure Linux come software per il nostro computer. In attesa di tali rivelazioni, ci ha pensato l'attraente segretario del Papa, Padre Georg Gänswein, a esternare in un'intervista alla «Süddeutsche Zeitung» le sue opinioni sull'Islam e a definire «profetico» il maldestro discorso che l'anno scorso papa Ratzinger tenne sul tema a Ratisbona. Non si capisce che titolo abbia, a parte il suo bel fisico, un segretario - per quanto papale - per letteralmente pontificare su altre religioni. Magari nel prossimo futuro sarà il camerlengo a dettarci la linea sulla bioetica, mentre possiamo sperare solo nella cuoca vaticana perché apra all'evoluzionismo darwiniano. Se l'umiltà (intellettuale) è la massima virtù per un cristiano, allora il modo in cui la pratica l'erede di Pietro sta stingendo su tutto il suo gregge e in primis sul suo entourage più stretto.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/31-Luglio-2007/art4.html