Report dell’incontro nazionale della Rete Disarmiamoli!



Report dell’incontro nazionale della Rete Disarmiamoli!

svoltosi lo
scorso 30 giugno 2007 a Roma

www.disarmiamoli.org info at disarmiamoli.org 3381028120

Il secondo incontro nazionale
della Rete Disarmiamoli ha raccolto alcuni primi, importanti risultati
del lavoro svolto dallo scorso 10 febbraio, data di lancio del progetto
di Rete nazionale.

Nell’introduzione Roberto Luchetti ha
evidenziato i passaggi fondamentali che hanno portato alla grande
manifestazione nazionale dello scorso 9 giugno, per la riuscita della
quale tutte le realtà presenti all’incontro si sono impegnate a fondo.

La grande manifestazione del 17 febbraio a Vicenza contro la base al
Dal Molin, la manifestazione nazionale del 17 marzo contro la presenza
delle truppe in Afghanistan e su tutti i fronti di guerra, il corteo di
inizio settembre contro Israele ed al fianco della resistenza dei
popoli libanese e palestinese.

Manifestazioni  che parlano di un
processo di progressiva autonomizzazione del movimento dalle
compatibilità del cosiddetto “governo amico”, coronate dalla plateale
rottura del 9 giugno scorso, giornata nella quale la sinistra di
governo, contrapponendo alle parole d’ordine del movimento una ipotesi
di manifestazione edulcorata da qualsiasi critica all’esecutivo Prodi,
ha clamorosamente perso la sfida di piazza

Il vuoto spettrale di
Piazza del Popolo confrontato all’enorme partecipazione al corteo del
movimento ha espresso più d’ogni altra parola lo stato d’animo di quel
“popolo NoWar” che in questi anni ha riempito le strade con
manifestazioni di massa.

Il progetto “Disarmiamoli!” ha contribuito
in questi mesi, insieme con altre realtà di movimento, a far sì che gli
obiettivi della lotta contro le basi e la militarizzazione dei
territori permeassero le mobilitazioni del movimento NoWar.

Con questo
obiettivo abbiamo contribuito alla realizzazione della Carovana contro
la guerra, che in tre direttrici ha attraversato il paese, entrando in
sintonia ed attivizzando oltre 40 realtà locali con le quali , dal Sud
al Nord, siamo entrati in contatto.

Gli obiettivi e le parole d’
ordine della carovana, non a caso, sono entrati a pieno diritto nella
piattaforma del 9 di giugno, passando prima attraverso la
manifestazione del 19 maggio a Novara contro gli F35, per la Val di
Susa, Aviano, Ghedi, Sigonella, camp Darby, Forlì, Lecce, Napoli,
Colleferro e in moltissime altre località nelle quali sono insediate
basi o industrie militari, sino a giungere il 2 giugno a ponte Castel
Sant’Angelo a rappresentare degnamente la festa della Repubblica nata
dalla Resistenza partigiana contro gli occupanti nazifasciti.

In
questo percorso sono scaturite alcune proposte di mobilitazione
generale, al fianco dei vicentini contro la base USA al Dal Molin, alla
lotta contro lo scudo missilistico USA, al no alle basi e agli accordi
e trattati militari.

La petizione popolare contro l’accordo quadro
Italia USA per lo scudo missilistico e la proposta di Legge di
iniziativa popolare su trattati militari, basi e servitù militari sono
la materializzazione di questo orientamento, di cui abbiamo discusso
nell’incontro del 30 giugno a Roma, insieme all’altro obiettivo che ci
vedrà impegnati nelle prossime settimane: la mobilitazione per impedire
l’inizio dei lavori all’aeroporto Dal Molin di Vicenza.

L’incontro
ha visto la partecipazione di molte realtà con le quali abbiamo
fattivamente collaborato alla realizzazione delle mobilitazioni e che
abbiamo incontrato durante il tragitto delle carovane.

I
rappresentanti del presidio permanente NoDalMolin, delegati del
presidio NoTav della Val di Susa, rappresentanti del comitato Via le
Bombe di Pordenone, i componenti dell’Asti Social Forum, un delegato
del comitato NoF35 di Novara, i rappresentanti di semprecontrolaguerra
e del comitato “fermare chi scherza con il fuoco atomico”, il comitato
per la pace e contro la militarizzazione di Napoli, i rappresentanti
del comitato contro la base di camp Darby.

Significativo il
contributo di Manlio Dinucci ed il saluto di Giulietto Chiesa, che è
possibile leggere sul sito di Disarmiamoli! (www.disarmiamoli.org)

Importantissimo il contributo esplicativo dell’Avvocato Giangiacomo
Claudio sulla proposta di Legge d’iniziativa popolare su trattati
internazionali, basi e servitù militari.

Dai vari interventi sono
emerse alcune importanti indicazioni generali ed alcune scadenze da
inserire nel calendario del movimento contro la guerra nazionale.

Le indicazioni provenienti da Vicenza, prime tra tutte per centralità
temporale e politica, sono quelle di una attivizzazione su tutti i
territori per mantenere viva l’attenzione e la mobilitazione di tutti i
militanti in previsione dell’inizio dei lavori, contro i quali l’
indicazione è quella di una determinata “azione diretta nonviolenta”.
Di questo discuteremo in un incontro nazionale indetto dal presidio
permanente NoDalMolin per il prossimo 14 luglio a Vicenza

Dalla Val
di Susa, attraverso la voce di Valentina - delegata al nostro incontro
da una recentissima assemblea in valle alla quale hanno partecipato
oltre 2.000 persone - ci è giunta una disponibilità alla collaborazione
sul comune terreno della lotta per la difesa dei territori, minacciati
allo stesso modo dalle grandi opere come dagli insediamenti militari.
In questo senso il recente incontro dei NoTAV con la lotta dei
vicentini è stato educativo e “unificante” per i per i cittadini della
valle.

Valentina ci ha poi spiegato come il clima della valle sia in
queste settimane pieno fermento e mobilitazione, in seguito alle
notizie contraddittorie ed ambigue provenienti dal governo Prodi sulla
possibile ripresa dei lavori per l’alta velocità.

La recente e
partecipatissima assemblea testimonia della volontà delle popolazioni
valligiane a non cedere di un millimetro di fronte ad eventuali ipotesi
di rilancio dei lavori.

Da Novara l’indicazione è quella di una
mobilitazione che attraverserà tutto il prossimo autunno - inverno, a
partire da una due giorni il 23 – 24 settembre con un campeggio /
convegno sul tema degli F35 e delle produzioni di guerra . Per il 4
novembre manifestazione Novara / Cameri per dire No alla costruzione
degli hangar per l’assemblamento dei bombardieri atomici statunitensi.

Elena del comitato Via le Bombe ci ha parlato della prossima
manifestazione contro la base di Aviano dal titolo “Air sciò”, che
contesterà la festa dei militari statunitensi questo anno impegnati a
festeggiare la loro ricorrenza nazionale con acrobazie degli aerei da
guerra presenti nella base, , le stesse che portarono al massacro del
Cermis.

Mario dell’Asti social Forum ci ha parlato del clima
positivo determinatosi in città dopo la grande manifestazione del 9
giugno a Roma, che ha visto una ripresa dell’attività e dell’interesse
intorno al lavoro del forum

Molti altri gli interventi qualificati,
come quello di Patrizia Creati di Semprecontrolaguerra, Alfonso Navarra
del comitato “fermare chi scherza con il fuoco atomico”, della
scienziata Paola Manduca, di Phil Rushton del comitato per la pace e
contro la militarizzazione di Napoli, il bell’intervento canoro di
Beppe Fiale di Torino, venuto a Roma insieme ai rappresentanti della
federazione piemontese RdB CUB, sindacato impegnato in prima linea
nelle mobilitazioni contro la guerra.

Gli obiettivi indicati dai
vari interventi, insieme ai punti proposti dalla rete nazionale
Disarmiamoli! saranno gli elementi intorno ai quali ci attivizzeremo
unitariamente nei prossimi mesi.

Il prossimo appuntamento è il 14
luglio a Vicenza, per un incontro operativo delle realtà interessate.

Per l’autunno lanceremo la proposta di legge d’iniziativa popolare
su trattati internazionali, basi e servitù militari. Alla fine della
riunione è stato costituito il Comitato Promotore che chiederà alla
Corte di Cassazione l’ammissione del testo per l’inizio della raccolta
firme.

Congiuntamente alla Legge rilanceremo, attraverso incontri,
convegni e iniziative di lotta la Petizione popolare contro l’accordo
Italia USA sullo scudo antimissilistico.

Nelle prossime settimane
il Comitato Promotore si riunirà per organizzare territorialmente le
iniziative di presentazione della Legge d’iniziativa popolare e la
costituzione dei Comitati locali per la raccolta delle firme.

Possiamo ben dire che l’incontro del 30 giugno ha permesso alla Rete
nazionale Disarmiamoli! Di fare un grande passo in avanti.

La Rete
nazionale Disarmiamoli!

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