Re: [semprecontroguerra] contro bush ma non dietro il ceto politico



Caro Alfonso ho letto con attenzione quanto hai inviato. La proposta
"nonviolenta" che hai prospettato non è realizzabile a mio avviso non
fosse altro perchè non riesci a comunicare a nessuno o a molto pochi il
tuo stare a casa o al mare.
Non sarà certo chiedendo al Manifesto uno spazio, sia pure a pagamento,
che tu potrai proporre...è lo stesso giornale che ha menzionato le Donne
in Nero (pag.5 del 16.5 art. Sara Menafra) in generale, a livello
nazionale, quando solo io identificandomi con la Tuscia, ho aderito. E'
stata una manovra odiosa che costa risposte e controrisposte e la
richiesta che ho fatto stanotte di una smentita. La stampa tutta,
amplifica quello che vuole.Ti sottolineo inoltre che se le Donne in Nero
non saranno nello spezzone che tutti noi conosciamo di corteo in
movimento(Cobas exdisobbidienti come citati dal giornale sopra) o
comunque lo decideranno con i loro tempi, Alex Zanotelli viene messo
"seduto" in piazza con Arci Prc Pdci Fiom, va bene? E' così?
Inoltre  la rabbia incontenibile, il rifiuto della guerra e delle sue
pratiche e luoghi non può in nessun caso essere contenuto in un
messaggio di assenza dalla piazza: sappiamo benissimo che la maggior
parte dei romani rimane a casa o va al mare, sappiamo benissimo che
prestiamo il nostro corpo per dire no. Aggiungo che io come tanti tanti
altri non abbiamo nè forze nè tempo nè autorevolezza per essere presenti
a riunioni quì e là per l'Italia che discutano tempi e modalità della
piazza e quelli che invece ci stanno e ci possono stare, anche con
fatica e in nome di...penso abbiano diritto anche ad un po' di rispetto
per il confronto a cui si prestano. Personalmente è da anni che mi
rapporto a Nella Ginatempo e ricordo altri tempi in cui venne Bush a
Roma, riuscimmo grazie a Melo Franchina e alla stessa a mettere in piedi
una dignitosa fiaccolata, visibile dall'alto, al Circo Massimo,
autotassandoci... le assemblee non erano riuscite a trovare nessun punto
di partecipazione significativa ma molto ironia su quanto "altri"
proponevano, quindi  meglio niente che "quello" che mostrava esigui
numeri.
Anch'io ho fatto "da casa" la mia proposta, il tavolo conviviale  in
piazza con resistenze passive, ed è stata accolta da una glaciale
indifferenza anche su questa mailing list. Ciononostante   si va avanti
e chi non ci legge e non legge la stampa "alternativa", vorrà esserci
e manifestare.
Credo poi che la Carovana così come il Patto di Mutuo Soccorso siano le
esperienze più faticose e significative che il movimento ha espresso in
questi ultimi mesi e da quì saluto Tiziano Cardosi e quanti , invisibili
e dai nomi sconosciuti, stanno facendo.
Il 17 marzo a Roma abbiamo dato via ad una riuscitissima manifestazione
contro la guerra in Afghanistan (malgrado le polemiche su striscioni e
dintorni tutte interne al movimento) nessuno in quei giorni ci aveva
dato una parola o uno spazio in nessun giornale o media. Solo i radicali
paventarono lacrime e roghi, e sono rimasti nel brodo delle loro
infamanti menzogne e dichiarazioni.
Ti chiedo di ripensarci e metterti nei panni di chi non leggerà mai le
nostre discussioni, nè prima nè dopo, credo non siano pochi ma sono
anche loro profondamente e radicalmente contro la guerra.

Doriana Goracci




>Da: "LOC" <locosm at tin.it>
>Oggetto: [semprecontroguerra] contro bush ma non dietro il ceto politico
>
>Nei due file allegati si trovano una mia proposta per affrontare la
>scadenza del 9 giugno con una iniziativa autonoma nonviolenta ed il
>testo dell'appello per la manifestazione convocata da Rifondazione e
>compagnia cantante e concertante.
>La ritengo opportuna, oltre che giusta, questa proposta "nonviolenta",
>di fronte all'alternativa di due appelli che giudico piu' rispondenti
>ad esigenze di concorrenzialita' politicista che al bisogno di
>costruire percorsi contro la guerra e di pace con soggetti di base che
>mettono la pace al di sopra di tutto.
>Mi rivolgo all'area nonviolenta - ci tengo a chiarirlo - non tanto per
>pregiudizio ideologico, come a molti puo' sembrare: devo constatare che
>al momento rappresenta il settore di movimento piu' indipendente dai
>condizionamenti culturali, politici e organizzativi del ceto politico
>che sta trasformandosi in casta, a discapito di ogni autentica
>partecipazione popolare.
>Ribadisco la stima ed il rispetto per i compagni e gli amici che gia'
>hanno aderito all'appello - chiamiamolo - "antigovernativo"; ma
>esprimo anche il rammarico che la novita' culturale che abbiamo
>conquistato con la piattaforma della "Carovana" non sia stata
>possibile mantenerla nel processo che ha portato all'elaborazione
>dell'appello che sara' discusso (?) nella riunione del 18 maggio.
>So benissimo che raccogliero' isolamento e lapidazioni dal regime
>dell'"autonomia della politica professionistica" che ha ucciso la
>democrazia in questo Paese.
>Ma vado avanti lo stesso... sono abituato ad obiettare sulle questioni di
>coscienza; ed oggi mi sembra una questione di tal fatta il difendere
>quel po' di autonomia che si sta conquistando il movimento no-war da
>manovre del tipo "non disturbiamo il manovratore governativo" o del
>tipo "Rifondiamo Rifondazione"...
>
>
>Alfonso Navarra - segreteria Lega per il disarmo unilaterale
>cell. 349-5211837