manifestazione nazionale due dicembre a vicenza



Ciao a tutti, non so se state seguendo la questione dell'aeroporto dal
molin a Vicenza; si tratta dell'ipotesi di nuova base usa, in ballo da
parecchi mesi in città.
Noi cittadini ci stamo muovendo in ogni modo contro questa base, che
significa non solo scippo del nostro territorio ma anche e soprattutto
essere complici della guerra.
tutta la cronologia delle mobilitazioni e approfondimenti per capirne di
più le trovate su www.altravicenza.it; vi invio di seguito anchel'appello.
vi chiedo inoltre di aiutarci a far conoscere la scadenza a più persone
possibili...
per un mondo senza guerra!!

Martina Vultaggio
assemblea cttadina permanente contro il dal molin

A Vicenza, per la difesa della terra, per un futuro senza basi di guerra.

Vicenza è salita prepotentemente alla ribalta delle cronache, negli ultimi
tempi. Purtroppo non per le bellezze architettoniche o paesaggistiche che
la contraddistinguono, ma perché questa città è stata scelta, all’insaputa
dei suoi abitanti, per diventare lo snodo principale delle politiche
militari statunitensi. L’aereoporto Dal Molin di Vicenza dovrebbe
diventare, secondo gli strateghi del Pentagono, la base logistica più
importante dell’esercito americano, proiettando la propria potenza di fuoco
nel già martoriato Medioriente. La 173^ Airborne Brigade, attualmente
dislocata tra Vicenza e la Germania, si trasformerebbe in una Unità
d’Azione, pronta in poche ore a trasferirsi, armi e bagagli, nei vari
scenari di guerra.
Questa è la volontà dell’amministrazione Bush.
Qualcosa di nuovo si è invece manifestato nella nostra troppo spesso
sonnacchiosa città. Un movimento che, dal basso e in maniera del tutto
autonoma, si è sollevato, ha organizzato una resistenza potente a questo
progetto, aprendo una contraddizione enorme alla politica “ufficiale”,
quella dei partiti, di centrodestra e centrosinistra. Se il governo
precedente ha lavorato sottobanco per favorire questo insediamento
militare, l’attuale governo ha dimostrato ben poca voglia di contrastarlo.
Anzi, il ministro della difesa del governo Prodi ha testualmente definito
“coerente e compatibile con le politiche militari del governo” questa nuova
base di guerra.
Il movimento vicentino ha posto al centro della propria battaglia due
aspetti fondamentali, tra loro concatenati: la tutela del territorio e dei
beni comuni, lo spazio cittadino come identità collettiva, da difendere
anche e soprattutto in nome delle generazioni future; in maniera
altrettanto forte il no alla guerra e il rifiuto di diventare complici, più
o meno consapevoli, di un meccanismo che produce lutti, tragedie e
sofferenze, che rende la nostra vita quotidiana sempre più incerta e
pericolosa. Questo movimento si è allargato proprio perché ha prodotto,
nell’immaginario collettivo, l’idea che resistere a questo scempio fosse
possibile, nonostante le enormi difficoltà e le pressioni messe in atto da
chi vorrebbe speculare e far colare centinaia di migliaia di metri quadri
di cemento, o da chi pensa che la guerra e le sue basi siano un modo come
un altro per guadagnare soldi, e vede nelle caserme l’unico sistema per
esportare democrazia e pace.
Questo intreccio forte ha permesso al movimento vicentino di espandere il
proprio consenso anche oltre i confini locali, di far diventare questa
lotta come propria da chiunque lo volesse.

Il movimento vicentino contro la nuova base Usa lancia quindi una
manifestazione nazionale, da tenersi il 2 dicembre a Vicenza.

Quello che noi vogliamo costruire è un appuntamento che riproduca le
dinamiche e le caratteristiche fin qui emerse, nel rispetto della battaglia
che i cittadini di Vicenza in primis hanno fin qui condotto, capace di
riprodurre in piazza la ricchezza di un movimento moltitudinario, che dia
l’idea della sua ricchezza e della sua molteplicità di pensiero, linguaggio
e pratica. Una piazza capace idealmente di mantenere assieme tutti coloro
che si oppongono alla distruzione del territorio con quelli si oppongono
alla guerra e lottano per la pace.
La piattaforma che scaturisce dal dibattito vicentino, marca alcuni punti
fondamentali:


- No alla sottrazione e distruzione del territorio e dei beni comuni per la
costruzione di presidi militari

- No alla guerra, alla sua mistificazione che la vorrebbe “buona” o
“cattiva”, santa o umanitaria. No all’aumento delle spese militari.

- Desecretazione degli accordi riguardanti le basi militari e accesso
pubblico alle informazioni


L’Assemblea Permanente di Vicenza, che riunisce comitati, associazioni,
movimenti e singoli cittadini, lancia inoltre a tutte/i una campagna verso
il 2 dicembre. Proponiamo quindi di costruire, per i giorni 24 e 25
novembre, delle iniziative territoriali davanti alle prefetture, ai
municipi, alle basi militari, per lanciare la manifestazione nazionale del
2 dicembre, in solidarietà ai comitati e ai cittadini di Vicenza.


Vicenza, 5 novembre 2006

Per info e adesioni: nodalmolin at libero.it