Control arms: trafficanti di armi impuniti, tutti gli embarghi dell'Onu dell'ultimo decennio violati



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CONTROL ARMS

AMNESTY INTERNATIONAL
OXFAM
IANSA

COMUNICATO STAMPA

RAPPORTO DI AMNESTY, OXFAM E IANSA: 'TRAFFICANTI DI ARMI IMPUNITI, TUTTI
GLI EMBARGHI SULLE ARMI DELL'ONU DELL'ULTIMO DECENNIO SISTEMATICAMENTE
VIOLATI'

Gli embarghi sulle armi vengono sistematicamente violati e devono essere
urgentemente rafforzati se davvero si vuole fermare i flussi di armi che
alimentano le violazioni dei diritti umani. E' quanto affermano Amnesty
International, Oxfam International e Iansa (la Rete internazionale di
azione sulle piccole armi), in un rapporto presentato oggi al Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite.

Secondo la campagna Control Arms, ognuno dei 13 embarghi imposti
nell'ultimo decennio e' stato ripetutamente violato. Inoltre, nonostante
siano nominate a centinaia nei vari rapporti dell'Onu, solo una manciata
delle persone responsabili delle rotture degli embarghi e' stata portata
con successo di fronte alla giustizia.

'Negli ultimi dieci anni, le violazioni sistematiche degli embarghi
dell'Onu sono state accompagnate dalla quasi totale impunita'. Trafficanti
di armi privi di scrupoli continuano a farla franca rispetto alle gravi
violazioni dei diritti umani di cui si rendono responsabili e a farsi
beffe degli sforzi del Consiglio di sicurezza' - ha denunciato Irene Khan,
Segretaria generale di Amnesty International.

La campagna Control Arms chiede oggi al Consiglio di sicurezza di
rafforzare l'applicazione degli embarghi dell'Onu, attraverso una serie di
nuove misure tra cui l'urgente accordo su un Trattato internazionale sul
commercio delle armi.

Questo Trattato consentirebbe ai governi di agire congiuntamente per
controllare in modo rigoroso i trasferimenti di armi convenzionali,
creando in questo modo le condizioni per un effettivo rispetto degli
embarghi dell'Onu. Da quando, nell'ottobre 2003, e' stata lanciata la
campagna Control Arms, piu' di 45 paesi hanno espresso il proprio sostegno
al Trattato.

Le principali conclusioni del rapporto di Amnesty, Oxfam e Iansa sono:
- agli investigatori dell'Onu incaricati di verificare il rispetto degli
embarghi vengono vergognosamente concessi poco tempo e scarse risorse;
- nonostante il rispetto degli embarghi dell'Onu sia vincolante dal punto
di vista del diritto internazionale, molti Stati non hanno neanche
introdotto leggi che considerano reato penale la loro violazione;
- la documentazione sull'esportazione, l'importazione e il trasporto viene
regolarmente falsificata e funzionari statali spesso coprono i
trasferimenti di armi;
- i peacekeeper dell'Onu non sono addestrati per rintracciare dati sulle
armi e le missioni Onu non hanno mezzi adeguati per controllare i punti
d'ingresso delle armi nelle zone sottoposte a embargo.

'Ogni giorno i trafficanti illegali di armi rimangono impuniti per i loro
omicidi. Gli embarghi devono essere rafforzati ma, anche in questo caso,
rischiano di rimanere uno strumento privo di incisivita'. Essi vengono
imposti dal Consiglio di sicurezza sulla base di valutazioni politiche
piu' che di principio e solitamente troppo tardi per salvare vite umane.
Il mondo chiede urgentemente un Trattato sul commercio delle armi, se si
vuole davvero che cessino di finire nelle mani sbagliate' - ha dichiarato
Barbara Stocking, direttrice di Oxfam.

Secondo la campagna Control Arms, tra il 1990 e il 2001 solo in 8 su 57
conflitti, e per di piu' tardivamente, l'Onu ha imposto un embargo. Un
Trattato internazionale sul commercio delle armi fornirebbe un piu' ampio
quadro di riferimento per prevenire le vendite delle armi prima dello
scoppio di un conflitto o prima che le violazioni dei diritti umani
raggiungano il loro apice. Inoltre, il Trattato consentirebbe una piu'
rigorosa applicazione degli embarghi dell'Onu attraverso standard basati
sul diritto internazionale.

Da oggi la campagna Control Arms lancia il conto alla rovescia: 100 giorni
all'inizio della conferenza mondiale dell'Onu sulle piccole armi, in
programma a giugno. Nei prossimi 100 giorni, in 110 paesi verranno
organizzati marce, concerti e altre iniziative per spingere i rispettivi
governi a sostenere il Trattato.

'Nei 100 giorni che precederanno la conferenza dell'Onu sulle piccole
armi, 100.000 persone moriranno e molte altre verranno ferite e andranno
incontro a sofferenze terribili a causa delle armi. Da oggi, dal Kenya al
Canada fino al Cile, la gente chiedera' ai propri leader di pretendere un
controllo globale per impedire che le armi finiscano nelle mani sbagliate'
- ha affermato Rebecca Peters, direttrice di Iansa.

Oltre 800.000 persone in 160 paesi (di cui oltre 28.000 in Italia) hanno
gia' aggiunto la propria foto alla 'Million Faces Petition', la piu'
grande foto-petizione del mondo, per chiedere ai leader mondiali di
sostenere piu' stretti controlli sul commercio delle armi. La
foto-petizione verra' consegnata alla conferenza dell'Onu di giugno, a
simboleggiare il milione di persone uccise dalle armi dall'ultima
conferenza sullo stesso tema, svoltasi nel 2001.

Ulteriori informazioni sulla campagna Control Arms

Ogni anno, in tutto il mondo, circa mezzo milione di esseri umani sono
uccisi dalla violenza armata: una persona al minuto. Ci sono circa 639
milioni di armi leggere nel mondo oggi e 8 milioni vengono prodotte ogni
anno.

Le armi purtroppo circolano liberamente in molte zone del mondo
attraversate da conflitti. La loro diffusione incontrollata e il loro uso
arbitrario da parte di eserciti regolari e di gruppi armati hanno un costo
elevato in termini di vite umane, di risorse e di opportunita' per
sfuggire alla poverta'. Ogni anno, in Africa, Asia, Medio Oriente e
America Latina si spendono in media 22 miliardi di dollari per l'acquisto
di armi: una somma che avrebbe permesso a questi paesi di mettersi in
linea con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, eliminare
l'analfabetismo (cifra stimata: 10 miliardi di dollari l'anno) e ridurre
la mortalita' infantile e materna (cifra stimata: 12 miliardi di dollari
l'anno).

Per far fronte a questo drammatico problema, e' nata la mobilitazione
internazionale Control Arms, lanciata congiuntamente da Amnesty
International, Oxfam e Iansa, che si prefigge l'obiettivo dell'adozione di
un Trattato internazionale sul commercio delle armi.

Nel nostro paese la campagna e' rilanciata dalla Sezione Italiana di
Amnesty International e dalla Rete italiana per il Disarmo. Oltre a
contribuire alla grande mobilitazione mondiale, i promotori intendono
agire per migliorare gli strumenti legislativi e di trasparenza esistenti
in Italia sul commercio di armi. Il nostro paese e' infatti il quarto
produttore e il secondo esportatore mondiale di armi leggere, eppure la
nostra legislazione e' vecchia di 30 anni e ad oggi non esiste alcuna
forma di controllo sugli intermediatori internazionali di armi.

FINE DEL COMUNICATO Roma, 16 marzo 2006
La campagna Control Arms e' on line su www.controlarms.it

Per ulteriori informazioni, interviste e approfondimenti:

Amnesty International Ufficio Stampa
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Cell. 328-3399267 o 335-5769531 segreteria at disarmo.org
























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