La guerra arriva nei giardini iniziativa del sindacodi Introdacqua (AQ)



fonte  italy.indymedia.org


L'Amministrazione Comunale di Introdacqua, piccolo comune vicino Sulmona
(AQ), ha intenzione di sistemare nell'unico giardino del paese un aereo
militare caccia F104. A detta del sindaco l'aereo sarà "un simbolo di pace
ed una attrazione turistica" in memoria di tre aviatori morti in un
incidente di volo, sulle montagne del paese, nel 1951.
Introdacqua già ricorda i tre piloti con un monumento ricoperto da muschi e
licheni.
Collocare un aereo militare - cioè un'arma, uno strumento di morte - in un
parco pubblico è un gesto distante anni luce da propositi di solidarietà e
pace tra i popoli.
Un F104 è sinonimo di guerra

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iniziativa dei pacifisti locali

L'Amministrazione Comunale di Introdacqua, piccolo comune in provincia di L'Aquila,
vuole sistemare un aereo da caccia F104 in un giardino pubblico, l'unico del
paese.
In un articolo su Il Centro il Sindaco di Introdacqua ha dichiarato che l'aereo
sarà
"un simbolo di pace ed una attrazione turistica" in memoria di tre aviatori
morti
in un incidente di volo, sulle montagne del paese, nel 1951. Introdacqua già
ricorda
i tre piloti con un monumento ricoperto da muschi e licheni.

DA QUESTO EPISODIO:


I Pacifisti e Nonviolenti di Introdacqua chiedono di spedire e di far
spedire una
e.mail o un fax (0864-47116) al Sindaco di Introdacqua per esprimere il
dissenso, in
modo pacifico, all'installazione, in una zona a verde pubblico, di un aereo
da
caccia F 104, come richiamo turistico e messaggio di pace.

OPPURE rispedire la presente e.mail con la scritta "approvo". e.mail:
sindaco.introdacqua at libero.it
pace.introdacqua at libero.it (il Comitato provvederà a consegnare la posta
ricevuta
all'Amministrazione Comunale di Introdacqua).

Testo consigliato:

Al Sindaco di Introdacqua
Chiediamo all'Amministrazione Comunale di Introdacqua di riflettere sui
"principi e
obiettivi di pace e solidarietà che l'Amministrazione ha sempre perseguito"
e di
preferire, alla collocazione in un parco pubblico di un aereo militare da
caccia
strumento di morte, l'edificazione di un monumento alla pace e alla
solidarietà tra
i popoli.
Firma ..
indirizzo



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comunicato degli anarchici all'aquila

Collocare un aereo militare da caccia F104 - cioè un'arma, uno strumento di
morte - in un parco pubblico è un gesto distante anni luce da propositi di
solidarietà e pace tra i popoli. Un F104 è sinonimo di guerra: e la guerra
vuol dire sempre e comunque sfruttamento e morte, fame, miseria, dolore e
lutti, indipendentemente dall'esito finale di essa. Guerra vuol dire anche
esercito, gerarchia, militarizzazione, nazionalismo. Vuol dire voler
conservare tutte quelle barriere tra individui legate alla nazionalità, all'estrazione
sociale, ai diplomi scolastici, alla provenienza culturale, ai problemi
personali; barriere che violentemente si incontrano e vengono
quotidianamente sottolineati nella società capitalistica.
Agli albori del XXI secolo non è più sostenibile che la guerra, cioè il
ricorso alla violenza organizzata dagli stati per dirimere "contese fra
stati", possa servire a "salvare" qualcosa di "degno" e di "valido". La
guerra, le armi e i mezzi da guerra non rappresentano alcuna soluzione. Non
esiste una risposta alla guerra che possa andare bene per i civili, per gli
sfruttati, per coloro che da una guerra traggono solo dei danni, per coloro
che in guerra ci muoiono, che vedono morire i propri amici, i figli, i
fratelli, per coloro che vedono distrutte le loro case. Non esiste una
giustificazione logica neanche per i militari, eppure costoro in guerra al
momento opportuno ci vanno, muoiono, si trasformano in brutali assassini,
massacrano bimbi inermi, violentano donne, distruggono paesi e costringono
alla fame intere popolazioni e, solo dopo, a guerra conclusa, si lamentano,
contano i morti della loro vittoria (o sconfitta), li piangono, disdegnano
la guerra, la rinnegano, si chiedono il perché; ma alla prossima guerra,
potete contarci, saranno in prima fila, esaltati dalla potenza e dalla forza
della propria nazione, del proprio esercito, sorretti da ideali giusti
convinti di difendere, oggi, democrazia e libertà, ieri, il proprio dio, i
propri confini.
L'uomo deve urgentemente imparare a risolvere i conflitti con altri mezzi.
Ma le mutazioni degli atteggiamenti non sono indipendenti dalle conoscenze,
per cui il nostro bagaglio culturale deve essere riesaminato criticamente e
passato al vaglio di queste esigenze così pressanti.
L'attuale situazione planetaria deve essere in qualche modo trasformata ed è
dovere di tutti adoperarsi perché ciò avvenga. Occorre una cultura che
permetta prima di sapersi orientare sulle cause politico-economiche e
psico-sociologiche della conflittualità, e poi capace di rendere evidente a
tutti che la guerra è solo uno spreco pauroso di risorse umane, sociali ed
economiche per armare e tenere su una struttura totalmente parassitaria,
assolutamente improduttiva, inutile e fortemente dannosa come l'esercito.
Questo mostro militare, inesauribile fagocitatore di beni e di uomini e
nemico di ogni forma di convivenza civile, con la sua presenza minacciosa ed
invadente è un peso per tutti e in modo particolare per la popolazione.
Disfarci di esso è un nostro dovere oltre che un nostro diritto.
Occorre che tutti operino in modo da promuovere atteggiamenti di
comprensione e di collaborazione reciproche, per abbattere definitivamente
fenomeni quali il militarismo, il nazionalismo, il razzismo.
L'amministrazione comunale di Introdacqua dovrebbe sapere che una cultura di
pace deve essere una cultura capace di far prendere coscienza di questo ed
altro, e di fornire ai cittadini del mondo la sensibilità e la capacità di
incontrarsi per poter insieme costruire. Una cultura di pace deve trovare
soluzioni a problemi complessi e impegnativi quali la guerra, il disarmo, la
politica estera e militare, il proliferare di guerre nel Sud del Mondo, lo
sviluppo e il sottosviluppo, il degrado ambientale sia a livello locale che
su scala planetaria, l'immigrazione e l'emigrazione, i trasferimenti di
tecnologia da un paese all'altro, le collaborazioni internazionali, la
funzione dei mass-media.
Sarebbe perciò opportuno che i cittadini di Introdacqua - paesino che ha
conosciuto in passato l'occupazione nazifascista - impediscano in qualunque
modo la realizzazione di questo scempio, soprattutto in un momento storico
come quello in cui viviamo, in pieno periodo di giustificata e teorizzata
"guerra e repressione preventiva", nella quale un esercito tricolore, al
cappio della U.S. Army, sta occupando e distruggendo, senza alcuna ragione,
un paese già martoriato da dittature militari e integralismi religiosi.

gruppo anarchico - l'aquila



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