E l’America “ritocca” il suo arsenale nucleare



INCHIESTA DEL WALL STREET JOURNAL

New York - Meno testate nucleari, ma più efficienti. L’ammodernamento dell’arsenale americano è nei programmi dell’amministrazione Bush, secondo un’inchiesta pubblicata dal Wall Street Journal. Il teatro delle ricerche per i nuovi armamenti Usa è naturalmente la storica base di Los Alamos, in Nuovo Messico, dove la bomba atomica è nata e che ancora oggi è il principale centro di ricerca nucleare degli Stati Uniti. Il quotidiano newyorkese, tuttavia, si chiede se realmente, dopo una quindicina d’anni dalla fine della Guerra Fredda, gli Usa abbiano davvero bisogno di nuove armi nucleari. Per il governo Bush la risposta è sì, tanto che il mese scorso, dopo un breve dibattito in aula, il Congresso ha approvato lo stanziamento di 25 milioni di dollari per la ricerca di nuove testate nucleari più moderne e affidabili, il che vuol dire che, se la ricerca andasse a buon fine, gli Usa potrebbero spendere miliardi per rimpiazzare la maggior parte dell’arsenale attuale. In effetti, è dalla fine degli anni 80 che gli Stati Uniti non progettano una nuova bomba nucleare e l’ultimo test è avvenuto nel 1992. In progetto sarebbe la creazione di una bomba nucleare “bunker-buster”, ovvero capace di penetrare attraverso le superfici corazzate. Naturalmente non mancano le polemiche, primo fra tutti il presidente dell’Aiea, Mohamed El Baradei: «Non potete dire agli altri che le armi nucleari sono cattive mentre avete in progetto di modernizzare le vostre».

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