LEGAMBIENTE «La Maddalena: stiamo in guardia



la nuova  del  14\7\205

«Il monitoraggio continuato effettuato dal profesor Aumento, in collaborazione con il comitato Cocis della Maddalena, di cui avete dato notizia nel giornale di ieri, ci rincuora - ha affermato Lucia Venturi, responsabile scientifico di Legambiente - ma i risultati dimostrano ancora una volta come sia necessario un monitoraggio costante e continuo nel tempo della zona che resta sempre a rischio contaminazione. Portare l'attenzione sulla questione radioattività alla Maddalena, attraverso le azioni e gli studi effettuati da Legambiente, è sicuramente servito per sensibilizzare l'opinione pubblica. Soprattutto le ricerche svolte dalla nostra associazione insieme con il professor Aumento nei mesi di febbraio e maggio 2004 presso la Maddalena e l'isola di S.Stefano riscontrarono un picco di concentrazione di radionuclidi, in particolare nella rada di S. Stefano. Ricostruendo la curva temporale ottenuta dall'integrazione dei risultati del nostro studio con quello del professor Aumento, fatto in questi ultimi mesi, risulta un picco di radioattività riscontrata nei mesi di febbraio e maggio 2004 nei campioni di alghe, ricci e molluschi. E' lo stesso professor Aumento a sostenere che il tempo intercorso è troppo breve perché ci possa essere stato un esaurimento naturale della radioattività, è infatti molto più probabile uno spostamento di questi elementi altrove, magari all'interno della catena alimentare o su i sedimenti depositati su i fondali. I risultati dell'ultimo studio - ha concluso Lucia Venturi, responsabile scientifico di Legambiente - confermano quindi l'importanza di svolgere un monitoraggio in continuo nella zona.


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