Giuliana, l'identità, il dialogo, l'angoscia.



Avrei voluto rispondere a Gad Lerner sul tema
dell'identità.

Dopo l'appello di Giuliana Sgrena non posso invece che
assecondare le mie emozioni.

Una eco profonda ti si insinua dentro, e dentro il tuo
essere uomo si fa strada, direbbe Kirkegaard,
l'ANGOSCIA DELLA SCELTA.

Come cristiano, antinazionalista, non violento non
posso che urlare la mia identità.

Identità in costruzione, mai statica, nella carne
sanguinante della storia e delle storie.

Identità tra identità in dialogo.

Bene Giuliana drammaticamente afferma quello che ha
sempre affermato, quello per cui ha (abbiamo) sempre
lottato.

Si fa strada l'angoscia della scelta.
La scelta è ascoltare Falluja, ascoltare la vergogna
di questa occupazione sanguinosa, fuori da ogni
lontano diritto della ragione.

Si fa stra un grido che chiede "Nè una divisa, nè un
centesimo" per la barbarie esportanta con le baionette
da una civiltà ignorante e prepotente.

Hanno ragione Romano Prodi e Pietro Ingrao: fuori
l'Italia dall'Iraq, fuori la guerra dalla storia.

ANCHE per (con) Giuliana Sgrena.

Francesco Lauria


		
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