FINMECCANICA/ ANCORA APERTA LA GARA PER FORNITURA "MARINE ONE"



FINMECCANICA/ ANCORA APERTA LA GARA PER FORNITURA "MARINE ONE"
13/12/2004

L'argomento in agenda per la prossima visita di Berlusconi

New York, 13 dic. (Apcom) - Il ciclo produttivo e' gia' stato messo a punto: gli elicotteri Agusta-Westland della Finmeccanica, assemblati negli impianti di Amarillo, in Texas voleranno "in verde" fino agli impianti della Lockheed Martin di Owego, nello stato di New York. Sara' li' che saranno "vestiti" e attrezzati con gli equipaggiamenti militari. In uscita dagli impianti di Owego saranno pronti per la consegna al cliente auspicato: il presidente degli Stati Uniti d'America

E' questo il carteggio dettagliato che i vertici della Finmeccanica, il colosso italiano che controlla Agusta-Westland, hanno illustrato la settimana scorsa alla Casa Bianca, in preparazione dell'incontro fra il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, e il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, fissato per mercoledi' a colazione alla Casa Bianca. La documentazione ha specificato il "content" americano nella produzione dell'elicottero e ha illustrato come decine di fornitori contribuiranno all'assemblaggio dell'H 101, considerato l'elicottero piu' avanzato nella sua classe, in gara per sostituire la flotta dei "Marine One", formata oggi dai vecchi modelli Sikorsky VH-60. La partita e' difficile. L'esito della gara in cui Agusta-Westland e Sikorsky sono finalisti sara' reso noto il 28 gennaio prossimo. L'ordine che fara' Washington su raccomandazione della Marina Militare e' per 18 nuovi velivoli. Non si tratta di un ordinativo spettacolare. Ma chi si aggiudichera' l'ordine avra' le porte e aperte a un altro ordine dell'Aeronautica militare per 200 velivoli.

Per questo la battaglia e' anche di tipo psicologico: dieci giorni fa i titoli di alcuni giornali italiani davano la partita chiusa a vantaggio della Sikorsky. La smentita e' arrivata nei fatti. Il capo di gabinetto della Casa Bianca in persona, Andrew Card, forse l'uomo piu' vicino al presidente, si e' occupato direttamente della fornitura per offrire garanzie di assoluta trasparenza. All'incontro ha partecipato il consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, Gianni Castellaneta, e l'ambasciatore italiano a Washington Sergio Vento. Un tempismo non casuale visto che domani e' in arrivo a Washington il premier Silvio Berlusconi, nella cui agenda dei lavori, ci sara' proprio la discussione con l'alleato Bush della fornitura dei "Marine One".

Da un punto di vista tecnico, l'H101 e' considerato migliore del concorrente Sikorsky, e sembrano esserne consapevoli anche gli stessi americani. A favore della Agusta-Westland si sono schieramenti trasversali. Potrebbe esserci una resistenza al dipartimento della Navy e dei generali che guardano con sospetto a un fornitore straniero per uno dei simboli stessi dell'America, l'elicottero su cui volano i presidenti americani. Per Gordon R. England il segretario alla Marina, la partita e' dunque molto delicata. A favore vi sono due importanti membri dell'establishment del partito democratico, i senatori Hillary Clinton e Charles Schumer dello stato di New York, dove la Agusta-Westland realizzera' una buona parte della produzione.

Per la casa anglo-italiana si trattarebbe quindi di un'approccio "bipartitico", che le permetterebbe comunque di rafforzare la propria immagine di fornitore a tutto campo sul piano internazionale. Il dipartimento della Difesa irlandese ad esempio, ha da poco concesso ad Agusta-Westland un appalto per la fornitura di una flotta di elicotteri AB139 che saranno impiegati per il trasporto delle truppe e per altre attivita' logistiche. Mentre in Asia, Agusta, ha stretto un accordo di joint-venture con la Jiangxi Changhe Aviation Industries Company, per la vendita, la produzione e la distribuzione degli elicotteri A109 Power.

Oltre alle valutazioni tecnico-finanziare ci sono pero' delle considerazioni di carattere politico che pesano sull'esito della gara. Agusta-Westland e' un'azienda europea e l'"outsourcing" per l'America e' un problema. D'altra parte pero' scegliere incondizionatamente un prodotto solo perche' e' "made in Usa" potrebbe essere rischioso per il presidente Bush sul quale sono puntati gli occhi degli europei interessati a sapere come gli Usa tratteranno due alleati del calibro di Italia e Inghilterra, gli unici fra i grandi europei a scendere in campo in Iraq al fianco degli americani. A favore della casa anglo-italiana c'e' poi l'allenaza con l'americana Bell, i cui impianti di Amarillo, in Texas, saranno affiancati da quelli per l'assemblaggio dell'elicottero Agusta-Westland.

E' a questo punto che dovrebbe intervenire il presidente del Consiglio. I suoi uomini lamentano il fatto che Berlusconi non ami "chiedere". Ma in questo caso la partita e' troppo importante per non ottenere almeno quelle garanzie di equita' dovute a un alleato schierato al fianco degli Stati Uniti. E non ci sara' garanzia migliore di una decisione favorevole dalla Marina americana, per confermare la superiorita' tecnica degli H101 gia' appurata dagli esperti.

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