uranio impoverito II Il maresciallo Diana: testare vaccini e solventi



 idem

 CAGLIARI. "La Commissione indaghi su tutte le sostanze mutagene e
cancerogene e non venga dirottata politicamente soltanto sul discorso uranio
impoverito. Se così faranno, sappiamo già come andrà a finire: con un nulla
di fatto". Il maresciallo Marco Diana, il sottufficiale di Villamassargia
che da anni combatte una battaglia con un tumore contratto durante le
missioni all'estero, ha commentato così l'istituzione della commissione d'
inchiesta. "Durante la mia conferenza stampa al Senato del luglio scorso -
ha detto Diana - diedi la mia completa disponibilità ai senatori per
portarli a vedere le cose come realmente sono. Se si affidano ai consiglieri
militari non potranno riuscirci di certo".
 "Per questo mi preoccupa la composizione della commissione parlamentare d'
inchiesta - ha continuato il sottufficiale - secondo me dovrebbe essere
integrata con i rappresentati legali dei malati, dalle associazioni, da
tecnici specialistici indipendenti e non solo da consulenti indicati dal
ministero della Difesa".
 Diana ha poi ribadito la sua convinzione sulla necessità che l'indagine si
sviluppi a 360 gradi sui vaccini e su tutte le sostanze mutagene e
cancerogene con le quali i militari, e non solo quelli impegnati nelle
missioni all'estero, vengono a contatto quotidianamente. "Se nelle Forze
armate ci sono stati 260 malati e 36 morti nell'ultimo periodo - ha
continuato il sottufficiale - una ragione ci sarà ed occorre trovarla".


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