influenza della base nato della maddalena sulla politica locale



  dalla nuova    cronaca  Olbia  gallura del  17\10\2004

«I Ds sono con il presidente» 
Base Usa, la Quercia sconfessa Stefano Filigheddu 
Netta presa di distanze dalle dichiarazioni contro Soru dell?ex consigliere
comunale «Il 21 ottobre saremo al suo fianco» 

 LA MADDALENA. I Democratici di sinistra si dissociano e prendono le distanze
dall?ex consigliere comunale Stefano Filigheddu per le accuse al presidente
della regione Renato Soru sulla questione della base Usa. Con una nota diffusa
dalla segreteria federale di Olbia, i vertici del parlamentino provinciale
e regionale stigmatizzano le dichiarazioni alla stampa di Filigheddu. Il
quale ha criticato Soru perché, a suo avviso, non sarebbe intervenuto in
tempo per interrompere il lavori che sarebbero cominciati a Santo Stefano.
I Ds lo correggono: «Filigheddu non esprime la posizione del nostro partito
a La Maddalena».
 «La segreteria dei Ds maddalenina, quella provinciale e il segretario regionale
del partito - spiega il documento -, saranno al fianco di Soru il 21 ottobre
per sostenere le rivendicazioni del popolo sardo e della comunità maddalenina».
 Una smentita clamorosa, quindi che arriva dai vertici del partito e che
delegittima la posizione dello stesso consigliere. Quali ripercussioni potrà
avere all?interno della Quercia e della coalizione di centrosinistra che
in questa fase si sta apprestando a una delicata trattativa per le prossime
consultazioni comunali? La risposta arriva dai tre coordinatori della segreteria
locale dei Ds. «Apprendo con stupore dagli organi di stampa - afferma Gian
Vincenzo Belli - le affermazioni di Stefano Filigheddu. Credo di poter smentire
quanto apparso in riferimento ai diesse. Penso si tratti di un?iniziativa
esclusivamente personale con la quale non concordo, soprattutto nei modi
e nei tempi. Come coordinamento siamo impegnati, insieme alle altre forze
politiche del centrosinistra, nel preparare al meglio la visita del presidente
Soru».
 Dal canto suo, Fabio Canu è meravigliato delle affermazioni del suo compagno
di partito. «La sezione - afferma - è impegnata a rafforzare le azioni del
presidente Soru in merito alle problematiche legate a la base americana.
Chiediamo, quindi, a Filigheddu di spiegare al più presto le sue dichiarazioni
nella sezione del partito».
 Pier Franco Zanchetta, ex capogruppo del gruppo Buon Vento, afferma: «La
nostra posizione è chiara e inequivocabile, ed è nota anche ai nostri alleati.
L?abbiamo espressa conducendo una battaglia politica in consiglio comunale,
affermando ripetutamente, a fianco al segretario Renato Cugini, la posizione
su tutta la questione della presenza americana, sia per gli aspetti sanitari
che socio-economici. Avremo modo di riaffermare la nostra posizione in occasione
della visita del presidente per il prossimo 21 ottobre, al quale confermeremo
il nostro sostegno nella conduzione di una battaglia politica a favore dell?intera
comunità maddalenina, sia sotto il profilo della garanzia della salute pubblica
pubblica che sul peso della servitù americana sul nostro territorio. Con
la richiesta di occuparsi di La Maddalena con l?attenzione che questo territorio
merita».

Andrea Nieddu 
 


   
  
PROGETTO SARDEGNA 
«Sindaci, mettete la fascia tricolore e andate con Soru a La Maddalena»


Riceviamo e pubblichiamo
  «L?idea di Sardegna che vogliamo, parte da pochi chiari concetti. Una
Sardegna libera da compromessi, forte, consapevole della propria potenzialità
e del proprio ruolo nell?Italia e nell?Europa di oggi». A queste parole
di Renato Soru seguono i fatti: giovedì 21 ottobre il Presidente della Regione
sarà a Santo Stefano, deciso a farsi carico della questione nucleare della
Maddalena E noi saremo con lui, perché la vicenda della base americana esca
dal buio avvolgente del segreto militare, perché i sommergibili nucleari
se ne vadano, per essere liberi di decidere del nostro futuro e del nostro
territorio.
 Molte cose sono cambiate dallaccordo tecnico segreto del 72 tra Italia
e Usa: mentre la Guerra Fredda è finita, il punto di approdo della Us Navy
per sottomarini a propulsione nucleare con armamento atomico è diventato
nei fatti una base navale americana che sarà potenziata e resa permanente
da quei 53.000 metri cubi di migliorie infrastrutturali decisi in spregio
al parere contrario del Comitato paritetico Stato-Regione per le servitù
militari.
 La realtà già drammatica diventa grottesca: il parco naturale della Maddalena
ospita reattori nucleari ambulanti, in assenza di una ragione legittima,
nella totale mancanza di trasparenza, senza coinvolgere il Parlamento italiano
e ignorando i pronunciamenti della Regione Sardegna. E la base Usa di Santo
Stefano agisce in regime di extraterritorialità ed extragiurisdizionalità,
diventando epicentro di attacco in tutto il Mediterraneo. Come è già accaduto
dalla prima guerra del Golfo all?ultima spedizione anti-Saddam, con un Parlamento
che non ha mai deliberato lo stato di guerra e nonostante il dettato dellarticolo
11 della Costituzione.
 Il quadro geopolitico si traduce in gravissime conseguenze per il nostro
territorio: la presenza di elementi radioattivi che il balletto delle analisi
ufficiali non ha chiarito, il rischio di incidenti nucleari devastanti (il
caso ultimo dell?Hartford è indicativo della concretezza del pericolo e
della totale omertà che copre le informazioni), l?impossibilità di programmare
uno sviluppo libero da vincoli e servitù militari umilianti. Tutto questo
nonostante la vittoria del referendum italiano per la messa al bando del
nucleare, e in aperta violazione delle norme internazionali di sicurezza
stabilite dall?Aiea (Agenzia internazionale per l?energia atomica). In più,
con il divieto imposto al popolo sardo di esprimere la propria volontà sulla
base atomica statunitense.
 La base di Santo Stefano è estranea alla strategia della politica di difesa
europea e profondamente estranea alla nostra isola, così come ci risultano
estranee le altre basi militari, dove giochi di guerra si trasformano in
sistemi di morte.
 La desecretazione richiesta dal presidente Soru è il primo passo ufficiale
di un percorso chiaro a tutti i sardi, per liberare l?isola dal bagaglio
di armamenti e servitù militari che l?avviliscono. In Gallura chiediamo
l?allontanamento dei sommergibili a propulsione nucleare da Santo Stefano,
un piano di dismissione con date di inizio e di termine certi, assorbimento
alternativo dei livelli occupazionali della ?base americana?.
 La Sardegna che vogliamo è punto di incontro tra popoli, culture e religioni
diverse, isola di solidarietà in un Mediterraneo di pace.
 Su questo chiediamo a tutti, cittadini, associazioni, partiti e istituzioni
di essere il 21 ottobre a Maddalena, a fianco del Presidente della Regione,
ognuno consapevole della propria identità e dei propri diritti, e un invito
speciale rivolgiamo ai sindaci della Gallura, perché la loro fascia tricolore
possa testimoniare la volontà dei sardi di gestire la propria terra.

Coordinamento gallurese Progetto Sardegna 

   stessa fonte   del 19\10\2004

Base di Santo Stefano, Soru fa bene»   
 LA MADDALENA. Ai responsabili del circolo «Progetto Sardegna» della Maddalena,
Pio Palazzolo, Marina Spinetti e Franco Lullia, è dispiaciuta la presa di
posizione di Stefano Filigheddu, sulla presunta «menzogna» del presidente
Soru, in merito «alla volontà di intervenire» per impedire il raddoppio
della base Usa di Santo Stefano e chiederne l?allontanamento in tempi «brevi
e certi». Per l?occasione ricordano che, sino ad oggi, nessun presidente
della Regione era arrivato a tanto, neanche il compianto Mario Melis. «Il
presidente - inizia la nota - ha dovuto calibrare con attenzione i passi
da fare affinché si potesse arrivare a capo di una situazione che ormai
è incancrenita nelle posizioni di dominio statunitense e statale da 32 anni.
Infatti, anche a causa del muro di gomma del segreto di Stato (un contenitore
dove ci sarà, una volta scoperchiato, il tutto e il nulla in modo da giustificare
ogni tipo di lavoro o presenza), le forze politiche e militari si sono prodigate
a minimizzare ogni rischio di incidente, annullare ogni problema di ordine
sanitario derivante da inquinamento radioattivo, negare anche l?aumento,
manifesto agli occhi di tutti, del numero di statunitensi presenti nell?isola.
La parola d?ordine è stata: ?tranquilli è tutto sotto controllo?. Ne abbiamo
avuto la riprova, come se non bastassero le esperienze pregresse, in questo
anno durante il quale l?apparato statale attraverso mille rivoli e condizionamenti,
si è adoperato anche per negare l?evidente».
 Non sono d?accordo i tre, quando Filigheddu afferma che Soru verrebbe solo
per «farsi una gita in barca» perché non «è da chi non conosce la determinazione,
la razionalità e la serietà di chi regge le sorti della Regione e è abituato
ad agire in altro modo». Premesso il fatto che Soru non ha la «bacchetta
magica», «egli ha preso un impegno con il popolo maddalenino e sardo che
lo ha premiato anche per questo affidandogli il mandato a governare. Siamo
sicuri che non ci deluderà, poiché farà di tutto per mantenere la parola
data».
 In ultimo vogliano però sperare, anche se ne sono certi, che tali accuse
(quelle rivolte a Renato Soru) vengano al più presto sconfessate dai Ds
isolani, che l?hanno già fatto, perché ognuno per conto proprio può dire
ciò che ritiene più opportuno, e se ne assume la responsabilità, altro,
invece, è la posizione di una forza politica che ritiene di essere investita
di maggiori responsabilità perché maggioritaria nel centrosinistra, soprattutto
in un momento così politicamente delicato per la nostra cittadina». (a.n.)
 



LA MADDALENA  
  
Alle 10 consiglio provinciale, poi la conferenza della Giudice  
   
 LA MADDALENA. A due giorni di distanza dall?arrivo del presidente della
Regione Renato Soru, interessato a vedere l?arcipelago, ma in particolare
Santo Stefano (dove sono già iniziati i lavori di ristrutturazione della
base) è prevista per questa mattina alle 10, una riunione aperta del consiglio
provinciale. E? la seconda volta che i consiglieri di palazzo Sciuti arrivano
alla Maddalena insediandosi nel salone municipale per discutere sulla questione
della base Usa.
 L?incontro è stato previsto perché richiesto dal consigliere provinciale
maddalenino Giulio Giudice: la richiesta era stata rivolta al ministro della
Difesa «per trattare insieme - destra e sinistra - il problema della ristrutturazione
e del potenziamento della base navale di Santo Stefano e per opporci, insieme,
con tutte le forze. Solo con l?unità - aveva detto Giudice -, si riesce
a impedire agli americani un eventuale ristrutturazione o un potenziamento
e non cedendo neppure un metro di terreno nell?isola madre.» Subito dopo
il consiglio, è prevista una conferenza stampa dell ex sindaco Rosanna Giudice,
che dirà la sua circa il suo ?siluramento? avvenuto da parte degli uomini
del suo partito e di quelli che lei stessa riteneva amici. (a.n.)